I PICCOLI RICORDI CHE DANNO SENSO ALLE NOSTRE VITE
Lettere lucane
Scrivo questa “lettera” da un albergo di Barletta, città dove sono stato almeno tre volte – un paio di volte per presentare libri, e una volta per realizzare un documentario sulle crociate. Questa volta ci sono stato per partecipare al festival “Origini” diretto da Angelo Mellone – e qui stamattina ho conosciuto il senatore Giuseppe Moles, sottosegretario originario di Potenza, che mai prima avevo incontrato di persona. Ma non appena sono rimasto solo in albergo mi sono ricordato della buonanima di Francesco Salerno, che è stato più volte sindaco di Barletta, e che tutti ancora ricordano con affetto e nostalgia – morì nel 2010, prematuramente, a causa di un infarto. Dialogare con lui era bellissimo, perché aveva competenza e passione – ricordo ancora il suo sguardo acceso e un po’ strabico. Non ho fatto grandi cose, nella mia vita; però, come tutti, ho piccoli ricordi che mi danno calore. Nell’ottobre del 2005 all’ospedale di Matera mancavano poche ore alla nascita di mio figlio Claudio. Ogni poco scendevo giù per fumare. Durante una di queste discese trovai all’ingresso il sindaco Salerno in compagna di Filippo Bubbico, che da pochi mesi non era più Presidente della Regione Basilicata. Tra noi c’era stato qualche screzio giornalistico, mi pare sul tema petrolifero. Quella sera mi salutò con affetto – e così fece Salerno, che ricordava perfettamente un dialogo a tre nel Duomo di Barletta tra me, lui e il compianto Franco Scaglia. Bubbico mi disse parole importanti sul diventare padre – e mi diede coraggio, forza. E da quel momento diventammo amici, tanto che l’anno dopo scrivemmo insieme un libro sotto forma di dialogo. Sono ricordi da niente, lo so. Eppure per me sono importanti. Non ho fatto guerre, non sono un eroe e non ho cambiato il mondo. Ma ho ricordi che mi tengono compagnia, e che danno senso alla mia piccola e trascurabile esistenza.
