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RIPARTIRE CON “SOUTH UP! AGRITECH E STARTUP”

#Joule, la scuola di Eni per l’impresa sostiene 3 aziende agricole lucane: inizia una nuova sfida

 

 

“South Up! Agritech e Startup, la Basilicata riparte” e riparte dall’agricoltura con una nuova sfida che permetterà di ottimizzare il lavoro aziendale grazie a una tecnologia innovativa sperimentale. Tre le aziende agricole lucane che verranno sostenute dalle vincitrici della prima edizione del Premio voluto da Eni Joule, la scuola di Eni per l’impresa che ha visto emergere nel panorama meridionale le startup Daiki dalla Sicilia, Farm4Trade e Regrowth dall’Abruzzo. La premiazione presso il Centro Ricerche di Alsia, a Metaponto, con premi in denaro di 30 mila euro ciascuno ed un programma di affiancamento e consulenza da parte degli esperti Eni.

Sei le startup finaliste, selezionate a luglio scorso e affiancate per un mese da un mentor di PoliHub e da un tutor di Alsia per consentire loro lo sviluppo di un business case in collaborazione con un’azienda agricola lucana e verificando sul campo la fattibilità del progetto presentato. La giuria che ha decretato i vincitori era composta da rappresentanti di Eni Joule, Alsia, PoliHub e delle Università partner di Basilicata, Calabria, Chieti – Pescara, Messina, Federico II di Napoli e Politecnico di Bari.

“South Up!” mira portare innovazione e sostenibilità alle imprese Agritech e dell’Agroenergia coinvolgendo tutto il Sud Italia e quindi Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna. Si tratta di una iniziativa che tende a coinvolgere le aziende lucane per apportare innovazione e soprattutto ricadute positive sul territorio regionale.

Le imprese dialogano quindi tra loro guardando alle reali esigenze produttive ed alla voglia di trasformazione e innovazione.

Partner del progetto, Alsia e poliHub. Per l’agenzia lucana di sviluppo e innovazione agricola, fondamentali risultano le relazioni commerciali che ne vengono fuori e che inevitabilmente hanno ricadute dirette e positive nell’ambito della produttività a tutti i livelli.

Nel settore agroalimentare non va tralasciato il problema del cambiamento climatico che è in grado di modificare gli assetti e di mettere in serio percolo l’intero sistema agricolo soprattutto nel mezzogiorno.

Di pregio i progetti, che prevedono soluzioni di ottimizzazione del lavoro.

Ma andiamo a conoscere le startup vincitrici.

Partiamo dalla siciliana Daiki che monitorerà la reale percezione dell’umidità del terreno, valuterà il fabbisogno idrico di una pianta, monitorerà lo stato di fertirrigazione e i livelli di concimazione. La sperimentazione sarà effettuata con l’azienda ortofrutticola La Fonte Antica che non solo produce ortaggi e frutta ma anche spezie pregiate come lo zafferano e si occupa di lombricoltura.

Risalendo la penisola facciamo tappa in Abruzzo con la Farm4Trade che alla Bioagrimar fornirà applicativi digitali in cloud per la raccolta dei dati e il miglioramento dei processi di gestione degli allevamenti. Sarà così possibile migliorare non solo la qualità dei prodotti ma anche la loro tracciabilità. L’azienda che usufruirà dell’applicativo di Farm4Trade è impegnata sul biologico e si occupa prevalentemente di cerealicoltura, zootecnia e olivicoltura.

Sempre in Abruzzo, a Teramo, incontriamo la startup Regrowth che sperimenterà tecnologie nuove per l’allevamento rigenerativo di precisione destinato ai piccoli agricoltori, come la Masseria La Fiorita con cui collaborerà e che produce biologico certificato.

Per le tre startup si apre dunque un trimestre in cui dovranno sviluppare i prototipi di prodotto e servizio presso le aziende di riferimento. Le altre startup finaliste ma non vincitrici partecipanti al progetto sono Fertivino, IoAgri, SF System.

Di grande importanza la presenza dei vari partner: Joule è la scuola di Eni per l’impresa che nella sua mission ha l’obiettivo di supportare la crescita di imprese sostenibili attraverso i percorsi Human Knowledge ed Energizer per formare nuove generazioni imprenditoriali attraverso le startup.

PoliHub è invece l’Innovation Park & Startup Accelerator del Politecnico di Milano e tende a favorire la crescita di nuove startup deep tech, capaci di sviluppare prodotti e servizi ad alto contenuto tecnologico. La lucanissima Alsia mira alla ricerca ed al trasferimento delle innovazioni in agricoltura e nell’agroalimentare anche attraverso il Centro Ricerche “Metapontum Agrobios” con progetti di ricerca applicata nel campo delle biotecnologie vegetali.

La Fondazione Politecnico di Milano invece, contribuisce ad innovare e a sviluppare il contesto economico produttivo del Paese attraverso la ricerca nei settori dell’ingegneria, dell’architettura e del design e dando slancio al progresso per costruire il futuro.

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