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IL SEGNALE DI CAMBIAMENTO DI BARDI ARRIVERÀ CON LA NOMINA DEI NUOVI DG

Lontano l’accordo con i partiti per il rimpasto di Giunta: prima di novembre nulla. Ai lucani mostrerà una ventata di “novità” attuando semplicemente la “Pieni Poteri”

POTENZA. La partita a scacchi tra il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, e i partiti della sua maggioranza di centrodestra potrebbe vedere la prima mossa tra domani e dopodomani.
Il governatore lucano stanco di essere al centro del “tritacarne” dei partiti ha infatti annunciato sabato che «già nei prossimi giorni darò segnali chiari in direzione del cambiamento». Infatti, secondo i ben informati, Bardi metterà mano nelle prossime ore alla nomina dei Direttori Generali: tutti nuovi, via quasi sicuramente la Panetta dalle Attività Produttive ed Esposito dalla Sanità. Gli unici che potrebbero essere “riconfermati” sarebbero Del Corso e Tripaldi. La manovra del presidente Bardi di puntare su nuovi Dg servirebbe ad ovviare alle difficoltà di mettere mano ad un rimpasto di Giunta con nuovi assessori. Sarebbe questa la ventata di novità che il governatore vuole mostrare ai lucani. Un atto semplice che ovviamente deve fare per legge, vista la “Pieni Poteri”, che agli occhi dei cittadini potrebbe apparire come il cambiamento tanto annunciato. Tutto questo per prendere tempo e arrivare a novembre, con il rinnovo del presidente del Consiglio regionale e gli esiti ben delineati dalle amministrative lucane. Solo allora Bardi proverà a mettere mano alla nuova Giunta anche se dovrà tener conto dei vari equi-libri da rispettare per il “bene” dei partiti.
La riunione con i vertici di centrodestra, Gemmato (FdI), Moles (FI) e Marti (Lega) non avrebbe prodotto alcuna soluzione. I vertici di centrodestra avrebbero semplicemente fatto comprendere a Bardi di non essere d’accordo ad una Giunta di esterni, cosiddetta di tecnici. Ma di voler mettere mano solo a due tre cambi o tutt’al più ad un semplice cambio di deleghe tra gli esponenti già presenti. Soluzioni poco o nulla concilianti con il pensiero del presi-dente che vorrebbe puntare a una Giunta di fine mandato con persone di fiducia e pronte a mettere mano al famoso cambiamento che tutti chiedono. L’impronta dettata da Bardi dovrebbe però conciliare con gli equilibri dei partiti. Equilibri che da inizio consigliatura non si sono mostrati facili, anzi. Il più delle volte invece di anteporre il bene della comunità hanno primeggiato veti e antipatie di sorta nella scelta di ruoli apicali. Motivo che avrebbe indotto il presidente ad evitare di mettere mano alla nuova “pianta” dei Dg seguendo le indicazioni dei parititi ma di scegliere in perfetta autonomia sulle diverse postazioni. Il famoso cambiamento, ormai slogan non più ad effetto, a giorni dovrebbe mostrare la sua prima mossa.

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