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GLI ATLETI OLIMPICI E PARALIMPICI DI TOKYO 2020 A PALAZZO CHIGI

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha incontrato a Palazzo Chigi gli atleti italiani campioni alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo 2020

Intervento alla cerimonia per i campioni olimpici e paralimpici di Tokyo 2020

Gli atleti olimpici e paralimpici di Tokyo 2020 a Palazzo Chigi

Giovedì, 23 Settembre 2021

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha incontrato a Palazzo Chigi gli atleti italiani Campioni alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo 2020.

Grazie di essere qui stasera, voglio salutare tutti gli atleti qui presenti, i presidenti dei Comitati olimpico e paralimpico, Malagò e Pancalli, il membro del Comitato olimpico internazionale Carraro, i presidenti delle federazioni, i preparatori atletici e tutti gli staff.

Vi porto il ringraziamento del Governo e di tutto lo staff di Palazzo Chigi, che per la seconda volta in pochi mesi celebra qui lo sport italiano.

Due mesi fa, durante il ricevimento per la nazionale di calcio, Matteo Berrettini, e l’Under 23 di atletica, ho fatto gli auguri a voi atlete e atleti in partenza per Tokyo.
Non potevo certo immaginare che sarebbe andata così bene! 

Alle Olimpiadi avete raggiunto il record italiano di medaglie. Quaranta in totale, di cui 10 ori, 10 argenti e 20 bronzi. E alle Paralimpiadi avete conquistato 14 ori, 29 argenti e 26 bronzi. Il numero più alto di podi – ben 69 – dall’edizione di Roma del 1960.

La gioia e l’orgoglio per i vostri successi è enorme.

Avete superato le aspettative di tutti gli italiani. Ci avete fatto vivere momenti che ricorderemo molto a lungo.
C’è solo un problema: ci state abituando male!

Permettetemi una menzione particolare per l’atletica leggera, che ha raggiunto risultati che non avremmo mai pensato possibili. L’uomo più veloce del mondo è un italiano: Marcell Jacobs.

Per inciso, io non volevo disturbarti mentre stavi facendo la conferenza stampa dopo la vittoria. Ma lì è stato Malagò, avevo chiamato lui per avere notizie, non sapevo niente, e lui ti ha passato il telefono.
Bravo, comunque sono stato contentissimo di averti sentito.


Italiana è anche la staffetta più veloce – con Jacobs, Lorenzo Patta, Fausto Desalu e Filippo Tortu. Per un centesimo! Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contrafatto hanno vinto tutte e tre le medaglie nei 100 metri femminili; mentre Antonella Palmisano e Massimo Stano sono arrivati primi nei 20Km di marcia.

E poi ce ne saranno anche altrettanti che vorrei tanto nominare, ma prendetevi l’applauso di cuore di tutti noi anche se non ho chiamato i vostri nomi. 

L’Italia va veloce e quando salta, vola.

Penso ovviamente al nostro Gianmarco Tamberi. Ma sono molte altre le discipline in cui vi siete distinti.
Dal sollevamento pesi alle “Farfalle” della ginnastica ritmica. Pugilato, judo, karate, taekwondo e lotta libera. Nuoto, canoa, canottaggio e vela. Scherma, tiro a volo e tiro con l’arco. Ginnastica artistica, ciclismo, equitazione. Triathlon e tennistavolo.

Mai nella storia l’Italia aveva avuto delegazioni così numerose – quasi 500 atleti in totale, di cui la metà donne.

Segno di un mondo dello sport vario, vivo, vincente.

Le vostre storie sono un modello per tutti gli italiani. Il vostro talento è enorme, ma il talento da solo non basta. Avete dimostrato professionalità, intelligenza e spirito di sacrificio.

Determinazione, pazienza, ma soprattutto coraggio.

Penso a Stefano Raimondi, che si è avvicinato al nuoto dopo un incidente a 15 anni e che a Tokyo ha vinto ben sette medaglie. O a Bebe Vio, che ha superato mesi drammatici prima di trionfare ancora nella scherma.

Spesso quando parliamo di futuro è facile perdersi in concetti astratti. Qui vedo in voi la generazione che vuole cambiare l’Italia.

E che, ne sono certo, ci riuscirà. Ci riuscirete. Siete simbolo di integrazione e di superamento delle barriere. Tocca a noi come Governo mettere in grado voi e i vostri coetanei di sprigionare le vostre energie. Perché, come abbiamo visto, possono portare a grandi soddisfazioni per il Paese.

Il mio ultimo ringraziamento va a coloro che vi sono vicini. Perché tutti gli sport, anche quelli individuali, sono in realtà sport di squadra. Penso ai vostri preparatori, ai vostri compagni di allenamento, al vostro staff tecnico.

E anche alle vostre famiglie. Ai Comitati Olimpico e Paralimpico, alle Federazioni.

Ai vostri cari che, sono sicuro, hanno fatto più di una rinuncia per aiutarvi a rincorrere i vostri sogni.

Il resto del mondo guarda a questa estate italiana di successi sportivi con ammirazione e, perché no, anche forse con un pizzico d’invidia.

Auguro a tutti voi – e a tutti a noi – di continuare così.

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