AVVOCATI DI POTENZA, SCONTRO NELL’ORDINE SUL CONCORSO PER 1 AMMINISTRATIVO

Ordine degli avvocati di Potenza: potrebbe finire sub judice il concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di area C, a tempo pieno ed indeterminato, per l’area amministrativa. In particolare, uno dei requisiti obbligatori per l’ammissione al-la selezione, lederebbe il principio del favor partecipationis, fortemente restringendo, in maniera illogica, la platea degli interessati.
Due consiglieri del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Potenza, Marco Saraceno e Ameriga Petrucci, hanno chiesto all’Ordine stesso di «revocare in autotutela» il concorso indetto in esecuzione di 2 delibere del 24 giugno scorso e del successivo 13 luglio.
Contestato, pertanto, come alcuni dei requisitivi previsti, pena l’esclusione, non rispettino i principi di imparzialità, oggettività e trasparenza, essendo «troppo stringenti e qualificanti, inficiando il bando stesso».
C’è, per esempio, la concreta e documentabile attività di servizio resa a vario titolo, presso un Ordine professionale per un periodo continuativo non inferiore a dodici mesi, da attestare obbligatoriamente tra i titoli di servizio prestato presso Amministrazioni ed Enti Pubblici.
Più equo, è la tesi orientata alla revoca in autotutela, prevedere soltanto una graduatoria di punteggi, in base alla durata, per il servizio legittimamente prestato, con funzioni amministrative ed a tempo pieno, presso Amministrazioni ed Enti Pubblici, non inserendo, così, l’esperienza professionale specifica anche nei requisiti di ammissione. Non è tutto, c’è di più. Viene anche contestata la «singolare» circostanza della mancata previsione di elementi peculiari allo svolgimento della mansione, quali ad esempio la conoscenza dell’uso del computer e dei programmi gestionali. Da una parte, una presunta eccessiva gravosità dei criteri stabiliti per l’accesso al concorso, e dall’altra un insolito allargamento delle maglie.