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BANDO DG ASP, PER LA TRASPARENZA SI PREGA DI NON CHIEDERE IN REGIONE

Un Avviso pubblico, 2 finestre temporali: via Verrastro risponde a Cronache ma l’ammissione di colpa non risolve il caso

Confidando in un antico brocardo, dall’Ufficio stampa della Giunta regionale, sul fattaccio dell’Avviso pubblico per l’individua-zione del prossimo Direttore generale dell’Azienda sanitaria di Potenza (Asp), le conclusioni del “chiarimento” sono state affidate al principio giuridico del «ne bis in idem»: non due volte per la medesima cosa. Raccogliendo la “sfida” del responsabile Gianmario Mariniello, che tale non è soltanto per la comunicazione dell’esecuti-vo, ma anche per il Bollettino ufficiale della Regione, proprio dal latinetto utilizzato per chiosare, Cronache intende ripartire per meglio spiegare tutto ciò che non tornava e che continua a non tornare: la stessa cosa, l’Avviso pubblico, è stata doppiamente pubblicata, co-me giusto ai fini di una maggior pubblicità, ma in maniera errata, o meglio, con discrepanza sostanziale.

NE BIS IN IDEM:1 BANDO2 PUBBLICAZIONI NON ALLINEATE

Impossibile non notare l’evidente disallineamento temporale tra la pubblicazione sul Bollettino ufficiale regionale (1° luglio) e quella sul cosiddetto «sito istituzionale» di via Verrastro, in questo caso la centrale bandi (10 agosto).
La dissomiglianza è di entità tale da non può essere liquidata, come da chiarimento regionale, con «si evidenzia che sul Bur della Regione Basilicata numero 60 del 1° Luglio 2021 sono pubblicate le due Dgr-numero 501 del 21 Giugno e numero 522 del 28 Giugno, riguardanti l’Avviso pubblico per l’incarico di Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza-Asp».
Il “tranello”, nel senso bonario del termine, dell’aver fatto riferimento, nell’articolo, alla sezione Avvisi e concorsi ha, purtroppo parzialmente, funzionato: la Regione ha proferito verbo. Per cui si apprezza con piacere che, per una volta, si sia riusciti ad attivare un minimo di informazione bidirezionale, ma la replica non spiega, anzi.
La delucidazione citata di Mariniello, ha sortito l’effetto acceleratore di arrivare dritti al centro del problema.
L’Avviso pubblico per l’individuazione del Dg dell’Asp, osservato dall’esterno si presta all’annullamento, o in alternati-va a una riapertura dei ter-mini, o, ancora e infine, a un qualche tipo di soccorso istruttorio prendendo in prestito dalle procedure d’appalti, la terminologia.

CERTEZZA DEI TEMPI:IL “TRANELLO”AGLI ASPIRANTI DG DELL’ASP

In estrema semplificazione, due pilastri fondanti regolano i rapporti tra Pubblica amministrazione e la platea di interessati a un Avviso come quello in questione:  la certezza del diritto e l’obbligo di un operato improntato, oltre che all’imparzialità e alla trasparenza, al senso di lealtà e buona fede. La P.A., tra le altre cose, è vinco-lata a doveri di eguaglianza, ragionevolezza e imparzialità.
Premessa questa che con-duce direttamente al favor partecipationis, poichè, ancora con utile parallelismo con gli appalti, non ci possono essere clausole ambigue contenute nella legge speciale di gara per l’aggiudicazione dei con-tratti pubblici.
Così è imprescindibile, rientrando nel perimetro concorsi, che il regolamento, l’Avviso pubblico, deve essere inequivoco restando il partecipante di-spensato dal ricostruire, attraverso complesse, laboriose e soprattutto opinabili indagini interpretative ed integrative, ulteriori ed inespressi significati.
Certezza e non ambiguità. Per la vicenda Dg Asp, così non è stato. Non a caso le relative delibere pubblicate sul Bur sono due, entrambe del giugno scorso, poichè la seconda è stata necessaria proprio per «allegare lo schema di avviso pubblico e relativo fac simile di domanda» dato che in prima battuta ,dalla Giunta il papocchio: «Per errore si è allegato in luogo dello schema di av-viso pubblico e del relati-vo schema di domanda, un documento contenente la deliberazione stessa» di indizione del Bando. Ciò, precipuamente ai fini della pubblicazione sul Bur, avvenuta il 1° luglio.

IL BUR CANTA,LA REGIONE HA CONTRADDETTO SÈ STESSA
Se la Giunta, nelle delibere, non ha indicato appositamente, per derogare, una data di scadenza dell’Avviso, disponendo, semplicemente, la pubblicazione sul Bur.
Come da regolamenti del-la Gazzetta ufficiale sull’individuazione delle date di scadenza dei bandi di concorso, se nel bando non ci sono indicazioni, la scadenza è di «n. 30 gg a partire dal giorno succes-ivo alla data di pubblicazione del bando».
Ciò, a completezza di in-formazione perchè il caso lucano è diverso.
Nel Bando pubblicato il 1° luglio sul Bur, l’Avviso pubblico per il Dg Asp, certezza e non ambiguità, conteneva in merito l’indicazione per i potenziali partecipanti. In incipit, «Possono presentare domanda di partecipazione alla selezione, entro il termine di 30 giorni decorrenti dal giorno successivo alla data di pubblicazione del presente avviso sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata e sul sito internet istituzionale “basilicatanet”…». Più avanti, in modo ancor più chiaro, «perentorio», precisamente al paragrafo presentazione delle do-mande: «Dovranno pervenire alla Regione Basilicata Dipartimento Politiche della Persona entro il termine perentorio di giorni trenta decorrenti dal giorno successivo alla data di pubblicazione del presente avviso sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata e sul sito internet istituzionale “Basilicatanet”».
La pubblicazione sul sito istituzionale è per una maggiore pubblicità, il v-lore legale deriva dal Bur. E, proseguendo sempre nello scorrere l’Avviso pubblico, le seguenti precisazioni che inchiodano la Regione al fattaccio: «Non verranno prese in considerazione le domande presentate in data anteriore alla pubblicazione del presente avviso sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata», nè le domande presentate dopo che siano trascorsi più di 30 giorni decorrenti dal giorno successivo alla da-ta di pubblicazione del presente avviso sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata». Quello che sulla centrale bandi viene indicato come un chiarimento, in stile interpretazione autentica della Regione su ciò che la stessa Regione dice, è tutt’al più, la copia sbiadita, ovvero errata, di una arbitraria e non motivata, assente una qualsiasi spiegazione, riapertura dei ter-mini fatta passare in sor-dina e affidata ai «successivamente» e «successivi» che stravolgono la validità legale delle comunica-zioni.

L’IMMANCABILE PARADOSSO
Al 1° luglio, alla platea di concorrenti sono state fornite regole, lo schema di domanda di partecipazione, pec dove inviare le candidature e, dettaglio principale, un termine di scadenza: 30 giorni dalla pubblicazione sul Bur. Peccato, però, che la Regione ha, come si evince dai documenti, aperto i giochi dal 10 agosto e fino al 9 settembre.
Cioè, il paradosso è che chi, per esempio, si è candidato correttamente a luglio, è fuori, chi l’8 settembre, con quei 30 giorni dal Bur scaduti da tempo, è dentro.
Ma la pubblicazione sul sito istituzionale la si intende, genericamente, come conseguente a quella sul Bur, per una maggiore pubblicità, e non come alternativa di stesso grado legale e soprattutto non per contraddire il Bur e confondere.
Chiarezza, non ambiguità. Altrimenti, è stato dato il via il 10 agosto, ma a questo punto, non si sa chi, avrebbe potuto scegliere anche il 10 dicembre prossimo con, però, il Bando pubblicato sul Bur a luglio. Ne bis in idem, certo, ma è accaduto l’esatto contrario e senza specificata motivazione, il che risulta viziare fortemente la procedura: 2 finestre temporali differenti per partecipare allo stesso Avviso pubblico.

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