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LO STRANO CASO DEL CONSULENTE DELLA REGIONE CHE VA CONTRO IL PROPRIO ENTE SUL VALORE DEGLI ESPROPRI

L’INCHIESTA Montalbano Jonico, da via Verrastro oltre alla mancata difesa in Tribunale il Ctp raddoppia il valore dei terreni valutati dal Ctu

L’ipotesi del danno erariale nel contenzioso vecchio di 43 anni. Tra relazioni poco chiare alla mancata richiesta di prescrizione

Spunta l’ombra del danno erariale sulla vicenda degli espropri dei terreni a Montalbano Jonico, di cui ieri da queste colonne abbiamo già raccontato riportando dell’assenza della Regione Basilicata alla causa in Tribunale.
Tra le cause del mega risarcimento l’assenza della difesa di Viale Verrastro che potrebbe contrastare all’Ente più di 3milioni di euro.
Una vicenda che dura da 43 anni è che pone numerosi dubbi sul modus operandi della Regione. Le carte del contenzioso evidenziano come alcune scelte dei consulenti della Regione sembrino andare contro proprio agli interessi dell’Ente. Ma procediamo con ordine.

LA PRESCRIZIONE MAI RICHIESTA
La vicenda ha origine nel 1975 quando vengono espropriati alcuni terreni alla periferia di Montalbano Jonico per delle costruzioni. Lavori conclusi nel 1977 e che vedono occupati solo una parte dei terreni espropriati, non tutti quelli originariamente previsti. I Giudici, infatti, nel contenzioso stabiliranno che la superficie irreversibilmente tra-sformata è pari a 1.831 mq, non di più. Nonostante gli espropri dei terreni sono stati maggiori, all’incirca 18mila metri quadra-ti. I proprietari terrieri decidono così nel 1988 di chiedere il risarcimento del danno per tutti e 18mila mq. Si avvia da qui il lungo contenzioso.
La richiesta dei proprietari terreni giunge in estremo ritardo come la stessa Corte d’Appello di Po-tenza in una sentenza del 1 gennaio 2019 chiarisce . I giudici non solo sottolineano come i terreni a cui bisogna far riferimento sono pari a 1.831 mq e non di più come richiesto ma che la domanda risarcitoria chiesta nel 1988 è avvenuta in piena prescrizione quinquennale del credito risarcitorio per la superficie non irreversibilmente trasformata.
Ma se gli stessi Giudici hanno evidenziato l’incombenza della prescrizione come mai la Regione non vi si è appellata? Risulta dubbiosa la mancata contestazione considerato che dallo stesso Ente la questione era stata evidenziata in sede di costituzione dinanzi il Tribunale di Matera. Ma come mai non si è proceduto in tal senso?

LE OMBRE SULLE RELAZIONI DI CONSULENZA

Di domande da porre a via Verrastro ce ne sono diverse. Oltre alla questione della mancata richiesta sulla possibile prescrizione a gettare ombre sulla “corretta” gestione del contenzioso sono anche le numerose perizie a cui si è fatto riferimento che hanno portato ad uno stremo caos sul valore dei terreni. Nella lettura dei tantissimi documenti prodotti in questi anni per rispondersi a suon di carte bollate, che abbiamo avuto modo di visionare, balza subito agli occhi come ci sia una incongruenza di pareri tra il Consulente tecnico di ufficio (Ctu) e il Consulente tecnico della Regione (Ctp) sul costo unitario dei suoli alla data di fine lavori, 1977.
La prima perizia del 1977 svolta dal Ctu valutava i suoli oggetto di contenzioso in 5.368 Lire al metro quadro, equivalenti oggi a 2,77 euro.
Nel 2000 viene richiesta una nuova perizia dal Tribunale. Il Ctu in questo caso, considerate le diverse caratteristiche delle opere di urbanizzazione dell’area valuta i suoli a 16.000 Lire al mq pari a 8,26 euro al mq.
Nel 2001 e nel 2003 altre due perizie del Ctu confermano quanto precedentemente stabilito e cioè che il valore dei suoli è pari a 16.000 Lire, 8,26 euro al mq. Nel 2018 la Corte di Appello chiede l’ennesima perizia a un Ctu. Il Consulente tecnico d’ufficio stabilisce una valutazione superiore. Il valore del suolo viene portato a 21.000 Lire al mq, cioè 10,85 euro al mq. Il Ctu giunge a tale valore dopo un excursus storico delle precedenti consulenze. Praticamente alla precedente valutazione che viene sempre confermata a 16.000 Lire e quella fatta dal Tribunale di Matera che ultra petita ha valutato in 25.000 Lire al mq il valore di mercato delle aree al 1977.
Con questa ultima perizia si poteva finalmente mettere la parola fine alla lunga vicenda che durava ormai da numerosi anni. La Regione avrebbe potuto accettare i pareri del Ctu, cosa che normalmente avviene considerata la sua funzione terza, e archiviare la questione. Da Via Verrastro però giunge una nuova strategia, con la nomina di un Ctp. Il Consulente tecnico della Regione non si è limitato a confermare le tesi del Ctu ma con una serie di “studi” ha elevato il valore dei suoli. In una prima perizia del 13 aprile 2018 il Consulente di via Verrastro individua in 3,45 euro al mq il valore dei suoli oggetto di contenzioso. Evitando di entrare nel merito del criterio utilizzato per giungere a tale stima. È solo giusto precisare che il perito prende come riferimento l’Osservatorio del Mercato Immobiliare utilizzando il valore massimo, non quello minimo o una via di mezzo. Eppure i terreni in questione al momento dell’esproprio erano posizionati in estrema periferia, in aree non urbanizzate e con scarso valore ubicabile. Tale valore non avrebbe trovato riscontro neanche in una perizia svolta in modo separato dal geometra del Comune di Montalbano che ne aveva valutato i suoli a 2,96 euro al mq. Un valore più simile a 2,77 euro proposti dal Ctu nella prima storica perizia del 1977 e decisamente lontano dai 3,46 euro del Ctp.
Dalla Regione non contenti nel 2019 chiedono una ulteriore perizia, sempre allo stesso consulente che nella seconda relazione attribuisce al suolo un costo di 4,26 euro al mq che rivalutato al 1988 schizza a 15,86 euro (non si procede più al 1977, anno conclusivo dei lavori, ma al momento della domanda a cui riferire il valore del bene come indicato da una sentenza della Corte di Appello del 2019). Tale valore verrà utilizzato in seguito per definire l’entità del risarcimento. Ma come si giunge a tale somma? Difficile comprendere il sen-so con sui da via Verrastro si sono svolte le varie consulenze. I criteri a cui si fa riferimento, oltre a quelli di mercato che si ba-ano sulle aree di maggior pregio e valore urbanistico, sono sempre quelle di stime più elevate e mai da quelle più basse che porta a una quotazione dei terreni decisamente troppo elevata. Lascia perplessi che il Consu-ente della Regione non si sia appellato alla prima perizia del Ctu che basa il costo dei terreni a 2,77 euro decidendo di incrementarli quasi al doppio (4,26 euro).
La Regione si trova così a valutare molto di più il costo dei terreni. Inoltre, si è inteso valutare «la stima del risarcimento del danno come interessi moratori sul valore del bene, assumendo quale capitale di riferimento il relativo valore di mercato di ciascun anno del periodo di occupazione considerato». Somme incrementate in seguito dagli interessi. Insomma, tirando le conclusioni: le perizie disposte dalla stessa via Verrastro sembrano essere contrarie agli stessi interessi dell’Ente, tanto da portare la Regione a dover liquidare qua-si 1.328.418 mila euro senza giustificati motivi. Come mai il Ctp è andato contro il parere del Ctu? Leggendo gli atti risulta davvero difficile comprenderlo.

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