AttualitàBlogCronaca

CASO ZILIANI: L’ANALISI DELLA CRIMINOLOGA URSULA FRANCO

“Non c’è nulla di artefatto o di sospetto nelle loro parole, la loro è una sincera richiesta d’aiuto”

#uncasoallavoltafinoallafine 

L’appello lanciato dalle figlie di Laura Ziliani nell’immediatezza dei fatti: l’analisi della criminologa Ursula Franco

Dottoressa URSULA FRANCO

L’8 agosto scorso, due escursionisti hanno trovato un cadavere in avanzato stato di decomposizione sull’argine del fiume Oglio.

Quei poveri resti appartengono a Laura Ziliani, 55 anni, una donna che era scomparsa da Temù 3 mesi prima.


Due delle tre figlie di Laura Ziliani ed il fidanzato della maggiore sono indagati dalla Procura di Brescia per omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Il 9 maggio, circa 24 ore dopo la scomparsa della loro madre, Paola e Silvia Zani hanno lanciato un appello che è stato diffuso da Tele Boario.

Paola Zani: Paola.

Silvia Zani: E Silvia (incomprensibile).

Paola Zani: A chiunque la veda, l’abbia vista, venga alla casa del Pronto Socc… del Soccorso Alpino a Temù e dia informazioni perché qualunque cosa potrebbe aiutarci a trovarla, potrebbe essere la cosa che serve ad aiutarci a trovarla, quindi vi prego.

La priorità di Paola è avere informazioni utili a ritrovare sua madre Laura. Le parole “vi prego” sono frutto della disperazione, Paola non ha notizie di sua madre da più di 24 ore ed è giustamente preoccupata perché immagina che Laura sia in difficoltà.

Silvia Zani: Sì, qualunque… qualunque segnalazione abbiate, anche soltanto se l’avete vista di striscio, per favore, ditecelo perché potrebbe davvero servire pochissimo per indirizzate le ricerche nella direzione giusta.

La priorità di Silvia è avere informazioni utili a ritrovare sua madre Laura. Le parole “per favore” sono il frutto della disperazione, Silvia, come Paola, non ha notizie di sua madre da più di 24 ore ed è giustamente preoccupata perché immagina che Laura sia in difficoltà.

CONCLUSIONI

Non c’è nulla di sospetto negli appelli delle figlie della Ziliani.
La priorità delle due ragazze è ritrovare la loro madre, la loro disperazione è comprensibile non solo perché sono a conoscenza dei pericoli che si possono correre sui sentieri di montagna ma anche perché nel 2012 hanno perso il padre, Enrico Zani, proprio in un incidente in montagna.

Non c’è nulla di artefatto o di sospetto nelle loro parole, la loro è una sincera richiesta d’aiuto.

Non solo gli appelli delle figlie della Ziliani sono sinceri ma le due ragazze hanno partecipato alle ricerche della loro madre.

L’8 maggio Laura Ziliani è uscita di casa poco dopo le 7.00 del mattino, sarebbe dovuta rientrare intorno alle 10.00/10.30, Paola e Silvia hanno allertato i soccorsi intorno alle 12.00.

È logico inferire che, conoscendo la madre e considerato il precedente ovvero la morte del loro padre in un incidente in montagna, le due ragazze si siano preoccupate per il ritardo della madre.

Le figlie della Ziliani hanno chiesto aiuto in tempi compatibili con una sincera richiesta d’aiuto, un comportamento interpretato inspiegabilmente da taluni come sospetto.

Da che mondo è mondo una telefonata di soccorso tardiva è sospetta mentre non lo è una telefonata fatta in tempi sovrapponibili a quelli appena riferiti.

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti