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70º ANNIVERSARIO PRESENZA NATO IN ITALIA ?? INTERVENTO SERGIO MATTARELLA

La vita della comunità internazionale rende sempre più evidente l’importanza dei principi che, sin dall’origine, costituiscono il fondamento su cui si è formata e si è poi estesa l’Alleanza Atlantica: i valori di libertà, coesione sociale, condivisione della sicurezza collettiva, rispetto e comprensione reciproca tra i popoli e le diverse culture

17 settembre 2021

Lago Patria 17/09/2021
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Vice Segretario generale della NATO Mircea Geoană in occasione della celebrazione del 70° anniversario della NATO in Italia 
Sergio Mattarella è giunto al Comando Jfc Naples della Nato per il 70esimo anniversario della presenza dell’Alleanza in Italia.

Con lui il vicesegretario Nato Mircea Geoana, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, l’ammiraglio Robert Burke comandante del Comando interforze alleato di Napoli e comandante delle Forze navali Usa in Europa e in Africa.

La cerimonia è cominciata con l’esecuzione dell’Inno d’Italia e dell’inno della Nato.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla celebrazione del 70° anniversario della NATO in Italia
Il Presidente Mattarella al 70° anniversario della NATO in Italia


Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto alla celebrazione del 70° anniversario della NATO in Italia che si è svolta presso il Comando JFC Naples di Lago Patria.
Al suo arrivo, il Presidente Mattarella ha deposto una corona d’alloro sul monumento ai Caduti della NATO.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella depone una corona d’alloro sul monumento ai Caduti della NATO, in occasione della celebrazione del 70° anniversario della NATO in Italia
Il Presidente Mattarella al 70° anniversario della NATO in Italia ?? 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto alla celebrazione del 70° anniversario della NATO in Italia che si è svolta presso il Comando JFC Naples di Lago Patria.

Al suo arrivo, il Presidente Mattarella ha deposto una corona d’alloro sul monumento ai Caduti della NATO.

Successivamente si è svolta la cerimonia celebrativa con gli interventi del Vice Segretario generale della NATO, Mircea Geoană e del Comandante del Comando Interforze Alleato di Napoli, Bob Burke.

Ha quindi preso la parola il Presidente Mattarella.
Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della celebrazione del 70° anniversario della NATO in Italia

Lago Patria, 17/09/2021

Ringrazio il Vice Segretario generale e l’Ammiraglio Comandante per l’accoglienza. Rivolgo un saluto molto cordiale al Ministro della Difesa, agli Ambasciatori presenti, al Presidente della Regione Campania, alle Autorità militari e a tutti i presenti.

È stato emozionante poc’anzi ascoltare la lettura della lettera del Generale, e poi Presidente, Eisenhower.

Questo Comando ha accompagnato il nostro Paese nella sua appartenenza alla Nato dal momento che è stato istituito appena due anni dopo la firma da parte dell’Italia, in qualità di membro fondatore, del Trattato del Nord Atlantico.

Un comando militare di primaria importanza, cardine della difesa collettiva del fianco sud dell’Alleanza, al quale si è recentemente aggiunta la Direzione Strategica South Hub, qualificata struttura per la analisi delle minacce e delle condizioni nella regione, in collaborazione con i Paesi partner del Dialogo del Mediterraneo.

Una conferma della capacità dell’Alleanza di evolversi e di rivolgere uno sguardo nuovo alle sfide che si presentano nel contesto internazionale.

La vita della comunità internazionale rende sempre più evidente l’importanza dei principi che, sin dall’origine, costituiscono il fondamento su cui si è formata e si è poi estesa l’Alleanza Atlantica: i valori di libertà, coesione sociale, condivisione della sicurezza collettiva, rispetto e comprensione reciproca tra i popoli e le diverse culture.

I risultati sono evidenti e straordinari, primo fra tutti quello degli oltre settanta anni di pace nel continente europeo, dove trovarono origine le due guerre mondiali.

L’Alleanza Atlantica rappresenta per l’Italia una pietra angolare della politica di sicurezza, nel coordinamento, in maniera sempre più ampia e proficua, con una Unione Europea che intende contribuire in modo efficace alla stabilità e alla affermazione dei principi dello Stato di diritto.

Sono convinto che il rafforzamento dell’Unione Europea in questo campo – basato sulla complementarietà con la Nato e la condivisione delle risorse militari – fornirà un contributo prezioso e qualificato al processo di rafforzamento dell’Alleanza, alla solidità dell’indispensabile rapporto transatlantico.

Quanto è avvenuto recentemente in Afghanistan ha scosso profondamente la comunità internazionale e fa comprendere quanto sia importante la riflessione in atto in ambito NATO e che deve portare al Nuovo concetto strategico atteso per il prossimo Summit a Madrid, per una Alleanza militarmente forte e, al contempo, politicamente sempre più efficace nel perseguimento di una politica di pace e di affermazione dei diritti dell’uomo.

L’impegno della Repubblica Italiana si esprime anche in molteplici missioni che la vedono forte contributore, con circa 1340 militari impegnati in nove operazioni, con attiva partecipazione anche ad attività sul fianco nord e est dell’Alleanza, come dimostrano la sorveglianza aerea nei paesi Baltici e la presenza in Lettonia.

Nella rideterminazione del concetto strategico della NATO non potrà mancare una attenta e bilanciata definizione degli impegni relativi al fianco sud.

L’Italia avverte l’orgoglio di ospitare sul proprio territorio importanti infrastrutture dell’Alleanza e desidero ringraziare l’Ammiraglio Comandante per il grande contributo che il Joint Force Command ha dato e continua a dare per la pace e la stabilità.

Questo Comando ha saputo gestire le complesse operazioni della NATO nell’area, fornendo sollecitamente assetti effettivi e concreti.
La loro efficienza è stata ancora una volta riconosciuta e apprezzata durante le delicate fasi del rientro dei contingenti dall’Afghanistan, nonché della complessa operazione di evacuazione e accoglienza dei circa 2.000 afghani che hanno lavorato direttamente con la NATO negli oltre venti anni di presenza in quel Paese.

In questa ricorrenza così significativa desidero esprimere agli uomini e alle donne di ogni nazionalità, grado e specialità, nonché al personale civile in servizio presso questo Comando, l’augurio più intenso per la loro importante attività.

Lago Patria, 17/09/2021

Un inno ufficiale per l’Alleanza atlantica

Bruxelles.  Un inno ufficiale, per la prima volta, entra nella storia dell’Alleanza atlantica. La musica e gli arrangiamenti sono stati scritti dal Tenente Colonnello André Reichling, un grande esperto ed appassionato di musica nonché per anni direttore dell’orchestra delle Forze Armate del Lussemburgo.

L’inno vede una predominanza degli ottoni (tre sassofoni, due cornetti, due trombe, tre tromboni, una tuba, un corno, un corno baritono) e percussioni (rullante). Alcuni strumenti a fiato quali l’ottavino, il flauto, l’oboe e tre clarinetti attenuano il suo lato marziale dandogli un’aria piuttosto gradevole da ascoltare, tanto che potremmo quasi canticchiarlo la mattina sotto la doccia.
Ci sono salite di tono, molto vicino ai canoni musicali di Pachenbel, segnate da rotture di tonalità, con un piccolo effetto nostalgico dell’inno britannico “God save the Queen” che dona alla musica un’aria quasi dolce, oltre ad una piccola digressione sulla musica da camera italiana.

Da grande intenditore di musica Reiching ha, infatti, arrangiato molte composizioni di artisti diversi come Rossini, Gershwin, Strauss, Mendelssohn e Dvorak.

Questo inno non ha parole. Questo gli garantisce un certo carattere universale ed evita molti incidenti musicali e soprattutto diplomatici. Si evita di porre la questione del testo da accompagnare, che avrebbe ancora bisogno di lunghi anni di studio, o di lingua. Da un punto di vista pratico, questo lo rende più facile da interpretare. Non c’è bisogno di convocare cori o forzare il personale dell’Alleanza Atlantica a cantarlo.

Il fatto che anche la NATO abbia finalmente un inno tutto suo può sembrare una questione secondaria e di poco conto, ma in realtà è fondamentale perché l’inno è un elemento nel quale tutti i Paesi membri dell’Alleanza possono riconoscersi e rende questa organizzazione più presente, più vicina ai cittadini.

Gli ultimi tempi non sono stati facili per l’Alleanza Atlantica, prima attaccata dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump che l’ha accusata di essere obsoleta ed inutile e poi chiamata a fare i conti con l’espansionismo russo ad Est che ha spinto molti Paesi come la Polonia, la Lituania e l’Estonia a riarmarsi per paura dell’invasione russa, e quest’inno arriva ad essere percepito come un collante, qualcosa che unisce tutti gli Stati membri in una causa comune. La musica cerca di arrivare dove la diplomazia ha fallito, placare i dissidi interni tra i membri della NATO e fare ritrovare all’organizzazione quel senso di unità che mancava da tanto tempo.

Non è la prima volta che si tenta di dare all’Alleanza Atlantica un inno ma fino ad oggi i tentativi erano miseramente naufragati. Già nel 1958, il diplomatico britannico Sir Thomas Hildebrand Preston scrisse una marcia cerimoniale della NATO per accogliere i visitatori della sede dell’Alleanza a Parigi ma non fu accolta nel migliore dei modi.

Nel 1959 venne fatto un nuovo tentativo. Un’orchestra e un coro eseguirono,  in occasione del decimo anniversario dell’Alleanza, la “canzone della NATO”, composta dal Capitano Hans Lorenz dell’Aeronautica tedesca, con le parole dei Capitani olandesi, Stephanus Van Dam e Leon van Leeuwen (in inglese e tedesco).

La canzone venne presto dimenticata.

Una parte dello spartito del Capitano Lorenz

Nel 1960, il comandante dell’Aeronautica del Regno Unito, Sir Edward Chilton, era in carica. Propose un inno NATO arrangiato dal leader dello squadrone J.L. Wallace, combinando in una sorta di “melting pot” i quindici inni nazionali degli Stati membri dell’Alleanza del tempo. Il suo tentativo non convinse davvero tutti ed andò a vuoto.

Nel 1989, la composizione di Reiching, fatta per il quarantesimo anniversario della NATO, ebbe un destino più felice.

La sua composizione diventa de facto l’inno dell’Alleanza.
È stata eseguita in molte occasioni ufficiali durante gli eventi della NATO, ad esempio durante la cerimonia di adesione di Albania e Croazia nel 2009 o in occasione dell’ultimo summit (in presenza di Donald Trump) nel maggio 2017.
Ma prima che questa composizione diventi l’inno ufficiale della NATO ci vorrà ancora tempo, visto che ci sono voluti quasi trent’anni perchè l’Alleanza decidesse ufficialmente di dotarsi di una musica che la celebrasse,

https://youtu.be/v3tUgQWDwNM

“L’Italia è un importante alleato Nato, caro presidente Mattarella, caro ministro Guerini, vi ringrazio per la vostra leadership, l’Italia ha un ruolo fondamentale nel preservare la sicurezza internazionale”, ha detto, parlando in italiano, il vicesegretario Nato Mircea Geoana.

A fare gli onori di casa l’ammiraglio Robert Burke, comandante del Comando interforze alleato di Napoli, nonché comandante delle Forze navali Usa in Europa e in Africa.

Il vicesegretario generale della Nato Mircea Geoana è da ieri in Italia per una visita ufficiale di tre giorni.

Prima tappa della sua missione nella base di Sigonella, dove è stato accompagnato da una delegazione di ambasciatori presso l’Alleanza Atla “Presidente Mattarella, grazie per la sua presenza, l’Italia è un forte alleato e un alleato molto capace nei settori operativi, grazie per l’incrollabile sostegno dell’Italia a tutti i livelli”, ha detto l’ammiraglio Robert Burke.

Burke ha ricordato le funzioni del Jfc Nato di Napoli ha “tenuto sotto controllo di instabilità nel sud Europa”, e oggi “vigiliamo sulla pace nel Mediteraneo” proseguendo con l’impegno in Iraq e Kossovo e allargando l’approccio a una cooperazione che mira ad estendere i rapporti nei Balcani e nel nord Africa.

I Paesi europei e i loro vicini sono “cruciali” per la Nato, oggi “l’ordine è messo alla prova ma non verrà infranto”

Il Comando Jfc Naples è uno dei tre comandi joint force command Nato, assieme all’Allied Joint Force Command Brunssum, a Casteau, in Belgio e al terzo a Norfolk, Virginia.

Il Jfc Naples è diventato operativo nel 2004 dopo una riorganizzazione dell’Alleanza.

Lo staff è costituito da militari provenienti da 22 nazioni aderenti alla NATO:

Belgio, Bulgaria, Canada, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti.

Il Comando gestisce le missioni Nato in Kosovo e in Iraq ed è attivo anche in Africa mediante l’hub di direzione strategica per il sud.

Al suo arrivo, il Presidente Mattarella ha deposto una corona d’alloro sul monumento ai Caduti della NATO.


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