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AMAZON, L’ULTIMA “FATICA” DEL FU ASSESSORE CUPPARO

Annuncia conferenza stampa sulle dimissioni, ma tra interlocuzioni con gli americani e generiche precisazioni sulla C&P, continua la “commedia degli equivoci”

Seppur dimissionario, Cupparo ha inteso attestarsi, a futura memoria, il ruolo d’usciere all’ingresso in regione del colosso statunitense Amazon, parlando per metà da assessore, per l’altra metà da ex componente della Giunta regionale, auspicando che chi subentrerà al «mio posto» possa concretizzare l’operazione. Da parte sua, invece, Gerado Bellettieri sull’inizio dell’anno scolastico ha fatto gli auguri alle studentesse e agli studenti lucani in qualità di consigliere regionale di Forza Italia, anche se la sua supplenza sia formalmente terminata proprio a seguito delle dimissioni di Cupparo dalla carica assessorile.
Lo spaccato lucano e politico di Forza Italia, non poteva che raggiungere l’apice con l’uscita, sul tema, del presidente Bardi spronato a rompere l’assurdo silenzio sui movimenti in Giunta, l’occasione è stata la sua visita di ieri all’Istituto comprensivo “Antonio Busciolano” a Potenza: «Non è passato tantissimo tempo, 48 ore».
Più che un presidente di Regione, Bardi forse ritiene di essere un impiegato statale: il venerdì timbrato il cartellino d’uscita, c’è il week end napoletano. Che succede, succede.
Le 48 ore sono giuste considerando le dimissioni irrevocabili del venerdì mattina scorso e non contando il sabato e la domenica.
Certamente dettagli di secondo piano, ma comunque sintomatici.
L’allegra commedia degli equivoci di Forza Italia ha offerto, nelle sole ultime 24 ore, questi e altri atti. Un partito lucano, Forza Italia, che appare patologicamente enfiato in stile casa delle libertà.
Tra i dilemmi, l’incapacità di mettere a fuoco un ponte che connetta il diacronico e con il sincronico-contemporaneo.
Se per Cupparo il problema fosse la non sofisticata verbosità, che a volte può anche tradire, allora, tutto sommato, poco male. Così, però, non è. Le difficoltà, al contrario, so-no insite nel contenuto e solo in un secondo momento si espandono alla forma.
Per esempio, l’ex assessore regionale alle Attività produttive, per l’appunto Cupparo, accanto al “cappello” su Amazon, ha aggiunto una precisazione: «Ribadisco che la C&P (l’azienda di famiglia, ndr) non ha mai lavorato con la Pubblica Amministrazione, di qualsiasi genere, ma sempre attraverso commesse private».
A parte che il riferimento univoco alla Pubblica amministrazione rende incomprensibile la specificazione «di qualsiasi genere», come se la P.A. fosse una videoteca dove poter scegliere tra drammatico, romantico, thriller e via discorrendo, ma allora, sulla falsa riga dell’attacco di simpatica facondia che ha interessato Cupparo, un appunto è più che doveroso, oltre che necessario.
Chiunque percorrendo l’autostrada può leggere sul cemento dei cavalcavia il marchio C&p, pare che tali scritte si siano accumulate durante le fortune politiche in Parlamento del compaesano di Francavilla in Sinni, Guido Viceconte, da Cupparo stesso definito «amico fraterno».
Di conseguenza o sono allucinati gli autisti o è qualcun altro che sbandiera miraggi.
Forse Cupparo più che Pubblica amministrazione «di qualsiasi genere», avrebbe dovuto chiarire, dettagliando, l’eventuale a qualsiasi titolo.
Ad ogni modo, in conclusione, il forzista Cupparo, ha confermato ai giornalisti che non si sottrarrà «dallo spiegare e motivare le ragioni della mia scelta politica e quindi sarò pienamente disponibile ad un confronto con tutti gli operatori dell’informazione, esclusivamente sulla mia posizione politica».
C’è da accontentarsi della promessa, per il resto, quasi profetico il ricordo della morale popolare sul fatto che quando entrambi sono muti, è difficile distinguere un saggio da un non saggio, c’è, tra le “spiegazioni” di Bardi e Cupparo, quasi da rimpiangere il silenzio politico che ha aleggiato in questi giorni.

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