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LO SCRICCIOLO, UN CONCENTRATO DI VITALITÀ

Lisandro: “il re degli uccelli emette insistenti e ripetuti gorgheggi, udibili fino a 500 metri”


La Natura ci mostra minuscole situazioni che, per la nostra superficialità, sembrano scontate e non degne di interesse, invece rappresentano lo scrigno che racchiude la bellezza più vera come nel piccolo Scricciolo, 10 centimetri per 10 grammi che, insieme al Fiorrancino è il più piccolo passeriforme che frequenta il nostro territorio, sinonimo di qualcosa di minuscolo e delicato che, con l’energia e la vitalità che lo contraddistingue, rappresenta per me la lode alla vita racconta il documentarista lucano, Carmine Lisandro (di Bella):

Se in primavera, camminando lungo un sentiero intravvediamo un uccellino con una silhouette rotondetta che si sposta agilmente, sul terreno o di ramo in ramo, alla ricerca di piccole prede, oppure udiamo un cinguettio allegro e prolungato, allora di sicuro è lo Scricciolo, riconoscibile per il lungo sopracciglio bianco, il becco lungo e sottile, il piumaggio dal colore bruno con le ali ed i fianchi barrati di nero, e la coda rossiccia e molto corta che tiene sempre sollevata e le zampette lunghe e robuste.

Si tratta di un uccello stanziale che, da marzo ad ottobre, predilige zone tra la collina e la montagna, ricche di alberi e cespugli e in vicinanza di piccoli torrenti, aree dove va alla ricerca frenetica di piccole prede come: insetti, bruchi, vermi e piccoli ragni che riesce a trovare nelle sue scorribande tra i cespugli o sulle foglie.  Al contrario, in inverno lo si può incontrare mentre gusta qualche bacca in prossimità di giardini o orti delle periferie.

All’inizio della primavera, il maschio che predilige avere rapporti con più femmine, è molto indaffarato a costruire in luoghi ben nascosti come cespugli, cavità degli alberi e ruderi, diversi nidi che però non ultimerà.

Sarà la futura partner che, attirata dai suoi insistenti e ripetuti gorgheggi, udibili fino a 500 metri, visiterà gli stessi non appena avrà accettato il corteggiamento. Avvenuto l’accoppiamento la femmina sceglierà uno dei nidi che completerà da sola con l’aggiunta di piume, fili di lana e muschio. Verso fine aprile deporrà 5/7 uova dal colore bianco-giallastro cosparse di puntini rossi che coverà da sola per circa una ventina di giorni.

Per sua sfortuna lo Scricciolo è perseguitato dal Cuculo, un uccello parassita che, sfruttando la momentanea assenza della femmina, deporrà nel nido un uovo del tutto simile che si schiuderà prima, permettendo al pulcino del Cuculo di gettare fuori dal nido le altre uova, così da restare il solo ad essere accudito dalla “madre adottiva”.

Lo Scricciolo -conclude Lisando- viene comunemente chiamato “il re degli uccelli”, così come viene apostrofato in una favola celtica, in Olanda è chiamato il “re dell’inverno”, in Germania il “re delle siepi” e in Piemonte “reptit”, simile al francese “roi petit” (re piccolo)”.

 

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