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UN SOMMO GIURISTA: IL BEATO FALCONE DA NOJA

Nato a Noepoli, fu abate dell’abbazia di Cava dei Tirreni e stimato dal re Ruggero II d’Altavilla

Personaggio poco noto ma fondamentale sia per la storia della SS. Trinità a Cava dei Tirreni della quale fu priore sia per la storia del giovane Regno di Sicilia fondato da Ruggero II  nel 1130 a Melfi, proprio nella terra di origine del beato Falcone. Non si conosce la sua data di nascita ma solo il luogo l’antica Noja, ossia l’attuale Noepoli, appartenente al feudo di Chiaromonte  in appannaggio   della famiglia normanna dei Sanseverino Falcone entrò sin da giovanissimo nell’ordine dei benedettini e si formò sotto la guida dell’abate s. Pietro I Pappacarbone, che governò l’abbazia dal 1079 al 1123, con più di 3000 monaci.
Seppur  giovanissimo  fu nominato priore dell’importante monastero di Cersosimo in provincia di Potenza e di altri in Calabria, tutti dipendenti dall’abbazia di Cava.

Falcone il 6 novembre 1141, succedette all’abate beato Simeone come superiore generale, nell’abbazia madre, dove si distinse come eccellente oratore e ottimo amministratore, la sua opera è documentata in otto volumi dell’Index chronologicu.’.

Con il suo  carisma e influenza fu artefice di  donazioni di beni e di vassalli che con la sua opera affluirono a favore dell’abbazia e fu artefice della  la fondazione e  l’aggregazione di nove monasteri e chiese, estese dalla Campania alla Basilicata.

Il lucano fu una vera eminenza grigia del Regno di Ruggero il Normanno che spesso lo chiamò nella captale Palermo, una città cosmopolita dove le lingue ufficiali erano il latino, il greco e l’arabo.

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