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DIPENDENTI ASI, LA PROVOCAZIONE DI FIENGO CHE INCASTRA VERGARI

Il Commissario liquidatore non ha soldi per gli stipendi: chiesto 1milione di euro alla Regione per scoprire perchè l’Apibas rimanda i trasferimenti del personale

Ai punti, il Commissario liquidatore del Consorzio Asi di Potenza, l’incontro-scontro con l’Amministratore unico di Apibas, Luigi Vergari, lo ha già vinto.
Dato il tenore professionale di Giuseppe Fiengo, quella sui dipendenti dell’Asi non può che essere interpretata come una intelligente provocazione per inchiodare alle proprie responsabilità tanto la via Verrastro quanto Vergari: «Necessità di accredito urgente dell’importo di 1milione di euro sul conto della Liquidazione aperto da Regione presso il proprio tesoriere».
La motivazione è così allarmante nella sua semplicità: dal 1° settembre il Consorzio non ha più disponibilità di pagare il personale addetto.
Personale che, va ricordato, ha già problemi con le mensilità di aprile e maggio.
Ad ogni modo, quello a cui fa riferimento il Commissario liquidatore Fiengo è un fondo di rotazione che, in linea teorica, può consentire alla Liquidazione di operare in continuità.
La “partita di giro” da 1milione di euro è, tuttavia e per una serie di motivazioni tra cui, a titolo esemplificativo e sintetico, i moniti della Giustizia amministrativa su tali trasferimenti da parte della Regione, nonchè il dato che stante la situazione del Consorzio, le stesse risorse verrebbero facilmente “aggredite” e bloccate, strada impraticabile.
Per queste e altre deduzioni, quella di Fiengo appare più una provocazione che una richiesta.
La soluzione per il personale dell’Asi di Potenza, e Fiengo ne è consapevole, non è quel milione di euro per tappare, per ora, il buco di settembre.
Necessario, invece, l’immediato trasferimento del personale ad Apibas.
Per 12 di loro, già raggiunto l’accordo sindacale per il passaggio in Acquedotto lucano entro il 12 settembre.
Gli altri continuano a peregrinare in un istmo burocratico di pericolosa indeterminatezza.
A cascata, come già suggerito dal Commissario Fiengo, diversi i benefici dell’operazione.
Trasferito il personale, per esempio, «non ha senso» che il Consorzio in liquidazione continui a farsi carico delle spese per la locazione degli immobili della sede in Tito.
«Più ragionevole», limitando la “fantasia” del centrodestra, Fiengo ha già indicato l’alternativa, che la Regione predisponga presso le sue sedi, i locali in cui allocare l’ufficio liquidazione.
Per il Consorzio utilità non solo economiche, ma anche operative: con la sistemazione in Regione, più agevole l’interlocuzione «diretta e continua» tra Liquidazione ed Organi di vigilanza.
Tra vertici interessati, per ora quanto emerso dalla riunione di fine agosto ancora non trova seguito. Il Commissario Fiengo si è presentato con un memorandum di 9 punti più un nota bene.
Non casualmente, quello dei dipendenti del Consorzio è il punto numero 1.
Da parte sua, Vergari nicchia. Al pari della “pro-posta” di Fiengo, il milione di euro, anche l’opzione a cui starebbe valutando l’Amministratore unico di Apibas appare inagibile.
Col la preoccupazione, che tale non è, del primo bilancio della società Aree produttive industriali Basilicata Spa, chissà che Vergari non voglia temporeggiare sul trasferimento rinviandolo al prossimo gennaio.
Quasi che neanche ha inziato, già temesse i negativi.

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