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TERAPIA DEL DOLORE, PARTONO GLI AMBULATORI TERRITORIALI

Dal 13 settembre visite presso gli ospedali di Lagonegro, Melfi, Pescopagano e Villa d’Agri. A Potenza i casi più gravi

L’Ospedale San Carlo di Potenza sempre più vicino al cittadino e al territorio. Secondo un piano di ammodernamento già ben delineato da tempo, a partire dal 13 settembre su tutti i presìdi ricadenti nelle competenze dell’Azienda Ospedaliera verranno attivati gli ambulatori di Terapia del dolore. Per i cittadini di Lagonegro, Melfi, Pescopagano e Villa d’Agri non ci sarà più bisogno di recarsi per una visita nel capoluogo ma potranno rivolgersi direttamente agli ospedali zonali. Resta attivo, ovviamente, anche l’ambulatorio di Potenza che verrà implementato e che tratterà anche i casi più gravi che richiedono un intervento chirurgico. Le prenotazioni delle visite partiranno dalla prossima settimana utilizzando sempre i numeri dedicati del Centro Unico di Prenotazione. All’interno degli ambulatori, le prestazioni saranno effettuate con il supporto di medici anestesisti specializzati nel trattamento di questa tipologia di dolore invalidante.

I CAMPI DI INTERVENTO DELLA TERAPIA DEL DOLORE

La Terapia del Dolore cura appunto il dolore cronico non oncologico ed in particolare la fibromialgia che diventa estremamente invalidante e che spesso non è ritenuta dal medico di base come una vera e propria malattia, continuando a trattare il paziente con farmaci antinfiammatori che servono a poco a nulla. Ma non solo questo: altre patologie che possono portare ad una cronicità dolente sono tutte quelle che interessano l’apparato muscolo scheletrico e che portano alla compromissione delle normali attività quotidiane del paziente. Quando si parla di dolore cronico ci si riferisce ad una sofferenza persistente, differente quindi dal dolore acuto, e che dura oltre un tempo massimo di tre mesi non migliorando appunto con nessuna terapia farmacologica. Solitamente questa tipologia patologica è associata a malattie croniche come il diabete, l’artrite, la fibromialgia e le neoplasie in genere. Le patologie trattate presso gli ambulatori di Terapia del Dolore possono essere causate da svariati problemi muscolo-scheletrici e o neurologici causando gravi difficoltà al paziente nello svolgere attività quotidiane anche minime. In tal caso risulta fondamentale la presenza di un medico specialista presso le strutture ambulatoriali, che sia in grado di gestire l’anamnesi riuscendo ad individuare la base di partenza del dolore cronico e ad assegnare un’adeguata terapia per quei casi in cui la farmacologia di base non è riuscita a risolvere la problematica. Nell’ambito del dolore cronico non oncologico si fa riferimento a patologie come la lombalgia, la lombosciatalgia, la cervicalgia e i disturbi cronici della colonna vertebrale. Tali problematiche troveranno risoluzione presso gli ambulatori in attività dalla prossima metà del mese e consentiranno di assicurare una quotidianità più dignitosa a chi è affetto dal dolore cronico invalidante, nell’ottica di base che nessuno deve soffrire se ha la possibilità di curarsi.

SPERA: «DIVERSI LIVELLI DI APPROCCIO CON TEMPI PIU’ RAPIDI»

Soddisfazione per il raggiungimento di questo traguardo è stato espresso, in un’intervista a Cronache, dal Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera San Carlo, Ingegner Giuseppe Spera per cui finalmente si parte con una rete aziendale specifica sulla terapia del dolore che coinvolge allo stesso modo tutti i nosocomi ricadenti nelle competenze del San Carlo. La rete funzionerà con diversi livelli di approccio alla terapia del dolore, comprendendo i casi dal più semplice al più complesso trattabili ambulatorialmente. Verranno trattati a Potenza, invece, i casi clinici più complessi che richiedono il ricorso alla chirurgia. Per Spera, a livello aziendale si dà una risposta a quelle che sono le esigenze sentite da tempo dall’utenza che potrà così godere di tempi più celeri per accedere alle diagnosi e alle relative cure. Non va dimenticato ha aggiunto il Dg del San Carlo che la terapia del dolore cronico rientra in una legge nazionale che è la 38 del 2010, recepita dalla regione Basilicata nel 2013, e che prevede l’affiancamento di una rete nazionale ad una regionale per le cure palliative intese in senso stretto e per alcune patologie gravi come le oncologiche oltre che per la terapia del dolore invalidante in grado di rendere più agevole la vita del paziente. La chirurgia verrà proposta in quei casi gravi in cui si richieda la necessità di impiantare alcuni dispositivi in grado di calmare il dolore quando è ad uno stadio estremamente avanzato. In caso di ricorso alla chirurgia, sarà necessario garantire anche la degenza del paziente che comunque sarà breve. La realizzazione degli ambulatori di Terapia del dolore su base territoriale è sintomatica dell’impegno profuso da Spera nel migliorare lo status dell’Azienda che deve pensare come un ‘unicum’ nelle sue azioni, non svincolata dalle realtà locali e più interne. Il lavoro permette di coinvolgere vari specialisti, garantendo risposte univoche sia a livello di protocolli che di approcci ai bisogni del cittadino utente.

GIARDINA: «TREMILA PRESTAZIONI IN NOVE MESI PER RIDURRE IL DOLORE»

Per il Dottor Antonio Giardina, responsabile dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Terapia del Dolore dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza e Coordinatore della rete aziendale, l’avvio degli ambulatori sul territorio rappresenta un punto di eccellenza per un ospedale che non guarda solo ai numeri ma soprattutto alla qualità delle cure offerte. E a tale traguardo si è potuti arrivare ha evidenziato Giardina grazie alla disponibilità ed all’apertura del Direttore Generale Spera che ha colto l’importanza di dedicarsi a pazienti che fino a poco tempo fa erano senza possibilità di cura. Quanto alla gestione operativa degli ambulatori, i pazienti avranno la possibilità di rivolgersi ai propri ospedali di riferimento zonale per effettuare una prima visita e quindi un trattamento di base. Nel caso in cui il problema acuto o cronico riacutizzato si risolva il paziente sarà seguito sempre in quel presidio con controlli cadenzati. Qualora invece il problema persista e sia necessario un trattamento più complesso o un supporto chirurgico, il paziente verrà preso in carico dal centro di riferimento presso il San Carlo. Il dolore cronico non rispondente a terapia farmacologica ha aggiunto il Dottor Giardina si affida per le possibilità di cura e sollievo a tecniche innovative mini invasive. Quanto all’operatività degli ambulatori, si terrà una seduta settimanale affidata proprio allo stesso Giardina e al Dottor Antonelli che negli ultimi nove mesi di attività hanno effettuato più di tremila prestazioni ambulatoriali. Un dato che fa comprendere la gravità del problema relativo al dolore cronico. Quanto alle prescrizioni ed alle prenotazioni, occorrerà avere l’impegnativa del medico di famiglia per “visita di terapia del dolore” e poi rivolgersi al Cup scegliendo il presidio più vicino alla propria residenza. In ogni caso, la cartella clinica del paziente sarà unica e condivisa dagli stessi software per scambiare le informazioni cliniche tra gli operatori. L’avvio degli ambulatori è stato rallentato dalla pandemia ma, gli sforzi e la capacità decisionale aziendale, hanno permesso comunque di assicurare certezza di cura a tali pazienti anche grazie ad un vero e proprio PDTA (percorso diagnostico terapeutico assistenziale) che coinvolge il Dottor Mileti come Direttore di Anestesia e Rianimazione di Potenza e Pescopagano, il Dottor Schettino Direttore a Lagonegro, il Dottor Severino per Melfi e il Dottor Scaccuto per Villa d’Agri, oltre che i medici Gazzaneo, Reato, Scandone e Donadio.

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