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MINARDI NON TEME SILEO E SULLO SPETTACOLO A MATERA PASSA LA PALLA A BARDI: SUA LA SCELTA

Nel fine settimana le repliche di “Occhi neri” che non risulta finanziato dalla Regione: sulla partecipazione come attrice, la dirigente chiama in causa il governatore

La “grana” Minardi torna tra i piedi del presidente Bardi: la politica regionale, per concessione della stessa dirigente con la passione per il teatro, ha la possibilità di segnare a porta libera.

In questo fine settimana, a Matera le repliche dello spettacolo teatrale “Occhi neri” che si avvale anche di attori professionisti e “testimonial” materani: come da locandina dello spettacolo, tra questi compare Patrizia Minardi che, al Dipartimento della presidenza Bardi è la titolare dell’Ufficio regionale Sistemi culturali e turistici. Dirige l’Ufficio attraverso cui passano i finanziamenti pubblici del settore distribuiti sulla base del Piano annuale e regionale dello Spettacolo, dallo stesso Ufficio redatto: “Sistemi culturali e turistici, cooperazione internazionale”.

Sempre come da locandina dello spettacolo “Occhi neri”, anche il logo della Regione Basilicata. Tuttavia, l’operatore culturale in questione, Centro mediterraneo delle Arti, non potrebbe risultare beneficiario di un relativo finanziamento regionale dell’annualità 2021, dato che il Piano spettacolo non è stato ancora pubblicato così come quello del 2020.

Per questo spettacolo, “Occhi neri”, più impossibile che improbabile che dall’Ufficio della Minardi sia stata proposta la liquidazione di risorse pubbliche.

Il dettaglio non è secondario per una serie di motivazione.

Proprio lo spettacolo citato, inoltre, ha rappresentato per la consigliera regionale della Lega, Dina Sileo, da Bardi delegata alle politiche culturali per lo sviluppo economico, la leva per un attacco frontale alla dirigente Minardi, chiedendosi e chiedendo il perchè «non ci si scandalizzi se chi redige gli atti ne cura l’istruttoria ne predispone la graduatoria sia poi la stessa persona che pubblicizza, promuove ed addirittura è su locandina in qualità di attrice in uno spettacolo finanziato anche da Regione Basilicata?».

Al di là di “Occhi neri”, per Sileo sul caso Minardi «evidente anomalia o inopportunità o forse anche un “leggero” profilo di abuso della posizione dirigenziale».

Quello su “Occhi neri” è come il sequel di un precedente braccio di ferro, vinto dalla Minardi, sull’approvazione del “Piano regionale dello spettacolo 2021”.

Poco meno di un mese fa, era il 4 agosto scorso, ad approvarlo, la seconda Commissione consiliare, presieduta da Luca Braia e la quarta Commissione presieduta da Massimo Zullino: atto licenziato a maggioranza col solo vo-to sfavorevole proprio della leghista Sileo.

La vittoria ai punti della Minardi, audita prima della votazione delle Commissioni, potrebbe trasformarsi in definitivo knockout.

Al capo di Gabinetto del presidente Bardi, Michele Busciolano, l’onere di posizionare la sfera sul dischetto degli 11 metri. La difficoltà non è nella rete, l’esito è esclusivamente subordinato alla volontà politica.

È stata la stessa dirigente Minardi a fischiare il rigore contro di lei.

Sileo ne vuole la “testa” e Minardi, senza nulla temere, ha costruito la “ghigliottina”. Il “boia”, il presidente Bardi. Dalla sua indicazione al capo di Gabinetto, si saprà se sia stato pollice verso o verso pollice. La dirigente-attrice ha messo nero su bianco, sostenendo di non aver compiuto omissioni, nè tanto meno di aver attuato atteggiamenti contrari alle norme della Pubblica amministrazione, che qualora dall’alto, dal Dipartimento della presidenza, dovesse arrivare il no alla partecipazione alle  repliche dello partecipazione spettacolo “Occhi neri”, allora si asterrà.

Sulla questione di opportunità, la parola finale e risolutoria rimessa alla legittimità facoltà del presidente Bardi.

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