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RIMPASTO DI GIUNTA, BARDI IN CERCA DELL’INCASTRO S’INSERISCONO PURE LE AMMINISTRATIVE LUCANE

Il successo o meno delle alleanze territoriali con parte dell’opposizione sarà tra i fattori decisivi: possibili nuovi equilibri

Il rimpasto di Giunta regionale ci sarà, il problema, non è l’unica indiscrezione di Cronache che trova conferma, è il tempo. Della necessità delle “porte girevoli” nell’esecutivo lucano, ne è convinto anche il presidente Bardi quasi tentato, addirittura, dal farlo coincidere con le nomine dei Direttori generali dei Dipartimenti regionali che decaduti, su carta, da mesi come da “Pieni poteri”, sono da confermare o da sostituire. L’argine temporale presuppone solo 3 ipotesi: rimpasto di Giunta insieme ai “nuovi” Dg, immediatamente dopo il varo dei Dirigenti generali o, come già previsto, a novembre. Importante per le nomine degli assessori, l’assegnazione partitica della presidenza del Consiglio regionale. La poltrona, però, non si libera prima di novembre e l’attuale presidente Carmine Cicala si guarda bene dal metterla a disposizione prima anzitempo. Questo il dettaglio che inevitabilmente complica  i propositi dell’ex Generale di anticipare la pratica come vorrebbe. Causa Covid-19, il presidente deve inserire nel mosaico gestionale un altro tassello: tra la nomina dei Dg e la scadenza dell’Ufficio di presidenza del Consiglio, cade un appuntamento fondamentale poichè elettorale e, quindi, non secondario: le amministrative che si svolgeranno tra un mese e nella prima settimana di ottobre. Il ritorno alle urne in 26 comuni lucani, tra cui 2 con popolazione maggiore ai 15mila abitanti, Melfi e Pisticci, potrebbe modificare certi equilibri regionali di governo. Sia per il risultato che otterrà il centrodestra sul territorio, sia perché in diversi comuni è stata perseguita l’alleanza con un pezzo dell’attuale opposizione a via Verrastro. Se le coalizioni inusuali dovessero trionfare, ritenere immutati gli assetti anche in Regione sarebbe inverosimile e improbabile.

Le amministrative lucane coincidendo con il giro di boa dell’attuale legislatura regionale, per il centrodestra somigliano quasi, con i dovuti distinguo, alle votazioni anglofone di Midterm: metà mandato.

Possono rideterminare alcuni equilibri creandone di nuovi.

Ecco che quindi in queste ore l’idea sui tempi del rimpasto di Giunta sta trovando una soluzione mediana tra la necessità di procedere nell’immediato e in concomitanza con le nomine dei Direttori generali e quella di farlo più in avanti e in occasione del rinnovo dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale. L’orizzonte temporale potrebbe diventare medio tra le due tappe, ovvero ad ottobre all’esito delle elezioni amministrative.

Non è un caso che tra i più “agitati” dopo che Cronache Lucane ha fatto trapelare l’indiscrezione, si può certamente annoverare, per sue stesse uscite pubbliche, Carlo Trerotola.  Il candidato presidente sconfitto del centrosinistra, il migliore dei perdenti, da qualche tempo intesse un dialogo con i  colleghi della maggioranza. Tra questi, uno su tutti, il leghista Pasquale Cariello con cui, l’altro giorno, si è fatto immortalare sui social con la scritta  didascalica «giornata intensa di politica». Proprio Trerotola, inoltre, nel commentare la prima pagina di Cronache Lucane dell’edizione di ieri ha scritto: «ma… premesso che non conta nulla ciò che dico! Vi sembra giusto che dopo quasi due anni di questo pandemonio si rimpasta… a questo punto sarebbe più onesto cambiare tutta la Giunta!». Come si suol dire: chi ha orecchie per intendere… intenda.

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