CONSIGLI PER IL TREKKING: COME COMPORTARSI CON I CANI A PROTEZIONE DEI GREGGI
“È sempre meglio, in particolar modo nel caso di guide escursionistiche, prevedere più sopralluoghi e informarsi sulla presenza di bestiame con cani da guardiania e magari parlare con il pastore per accordarsi sul passaggio dei turisti”
Come comportarsi con i cani da protezione delle greggi
Si tratta di una situazione sempre più ricorrente così ho deciso di porre alcune brevi domande a Luisa Vielmi di DIFESATTIVA
facebook: difesAttiva
sito web: www.difesattiva.info
1) Quale è il comportamento corretto da tenere se un cane o più cani da pastore lascia il gregge e si avvicina con fare aggressivo sul sentiero dove sto camminando? – da solo – in gruppo
Se i cani da guardiana si avvicinano NON bisogna iniziare a CORRERE come matti o a urlare. Questa è una regola generale per ogni cane, ma stare fermi senza fissarlo negli occhi. Se il cane da protezione del bestiame si avvicina scodinzolando con coda dritta e abbaiando e si ferma a distanza, anche se minima, esempio un metro e mezzo, dal sentiero, dovete fermarvi aspettare qualche minuto (anche una decina) e poi cercare di cambiare tragitto allontanandovi il più possibile dal bestiame. Il cane o i cani dovrebbero capire, sempre se sono cani equilibrati, che non siete un pericolo e quindi dopo qualche minuto dovrebbero ritornare dal bestiame pur continuando a tenere sotto controllo i vostri spostamenti.
Non bisogna urlare, non bisogno alzare bacchette da trekking o bastoni, non bisogno dargli da mangiare o utilizzare armi di nessun genere anche se non lesive ( es. scacciacani etc).
La reazione del cane, in quel caso, potrebbe essere di paura e quindi potrebbe attaccare in particolar modo se in gruppo.
Se il gruppo di cani, invece, accerchia i passanti, allora il capogruppo dovrebbe, con voce ferma e risoluta, urlare ai cani ” vai alle pecore” (o un comando con VAI A …. a seconda del bestiame presente), sicuramente almeno un cane riconoscerà il comando dato e si comincerà ad allontanare.
Se ci si sente sicuri con il comando vocale, si può anche alzare il braccio ed indicare il bestiame come segno di rinforzo del messaggio sempre il il pugno chiuso (i pugni chiusi proteggono le dita da possibili attacchi diretti). Se si è soli e sicuri di se, è sempre più facile, con un gruppo la situazione si complica, perché magari ci sono persone che hanno timore dei cani a prescindere da attitudine e taglia.
È sempre meglio, in particolar modo nel caso di guide escursionistiche, prevedere più sopralluoghi e informarsi sulla presenza di bestiame con cani da guardiania e magari parlare con il pastore per accordarsi sul passaggio dei turisti.
Lo spettacolo di cani che lavorano bene è meraviglioso e un ottimo spunto anche per una Guida escursionistica per parlare della ricchezza della biodiversità e dell’equilibrio tra l’uomo e la stessa.
2) Se ho con me un cane la possibilità dell’aggressione aumenta, come mi devo comportare? – da solo – in gruppo Non è detto che aumenti il comportamento aggressivo. Se il cane da protezione del bestiame è stato fatto socializzare in fase di crescita con altri cani, allora è MOLTO difficile che possa accadere uno scontro. Se, però, il cane del possibile fruitore del territorio si allontana, perché privo di guinzaglio e collare come imposto dalla normativa vigente, e si avvicina al bestiame, allora la situazione cambia. Lo stesso cane può diventare un elemento di forte disturbo per il bestiame e quindi i cani da protezione lo potrebbero attaccare.
Premesso, quindi, che il cane a passeggio sia con guinzaglio e collare (vedi anche Intervista sul Lupo su questo Blog) e che, invece, siano quelli da protezione che lasciano il bestiame per andare verso il passante potrei dare solo alcuni consigli generici:
1) non prendere il cane in braccio 2) cercate di non farlo abbaiare 3) analizzate il comportamento dei cani, a volte potrebbero solo avvicinarsi per delimitare il territorio 4) allontanatevi con calma e senza strattonare il vostro cane, facendolo agitare di più 5) se la situazione peggiora sciogliete il cane, cominciate ad indietreggiare e chiamatelo a voi con determinazione (nel caso peggiore chiamate subito la polizia municipale, se non risponde le forze dell’ordine). Regola prima, comunque, è che se si sa che vi è un’area di pascolo non custodita da pastore, ma con la presenza di cani da guardiania, non si deve lasciare sciolti i cani o passare vicino al bestiame. Mai.
3) Un mio amico speleologo che andava spesso in a fare Trekking in Sardegna a cercare grotte utilizzava i petardi (Raudi) per spaventare i cani che gli si avvicinavano, poi prese anche una pistola scacciacani, può essere un metodo consigliato? Sono abbastanza contraria all’uso degli strumenti citati, sia perché conosco il comportamento dei cani, sia perché non amo armi o affini per allontanare i cani. Premetto: non si sa mai con quale cane si sta interagendo e quali esperienze abbia alle spalle, molto spesso magari traumatiche. I cani, dopo aver sentito spari o botti, potrebbero scappare, ma potrebbero anche riconoscere in quel suono o in quel movimento un possibile pericolo da cui devono difendere se stessi e il loro bestiame e quindi attaccare. Qui non stiamo parlando di cani randagi, ma di cani che stanno svolgendo un lavoro. Sono sempre più convinta che nel caso ci si trovi veramente, e non solo dopo un avvicinamento, in pericolo bisogna chiamare le autorità competenti e poter valutare poi a posteriori l’attitudine di quei cani non solo alla guardiana del bestiame, ma anche alla relazione con l’ambiente circostante.
E’ sempre una questione di equilibri e di comunicazione corretta tra persone che usufruiscono di un territorio e persone che lo utilizzano per scopi lavorativi.