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AL FUGGI COL BOTTINO DELLA REGIONE CICALA NON CI STA: «PRONTO AL TAR»

Ex Clinica Nigro-Pellettieri, a Cronache il sindaco di Viggiano spiega le contromosse al colpo di mano della Giunta

Sul caso dell’ex clinica Nigro-Pellettieri, il sindaco di Viggiano, Amedeo Cicala, al “prendi i soldi e scappa” della Regione non ci sta: «Non posso che propendere con le modalità idonee e nelle sedi deputate ad attivare tutte le azioni necessarie a tutelare il Comune e la comunità viggianese».

Questa la premessa del primo cittadino Cicala all’interlocuzione con Cronache Lucane sul tema. Grazie all’approfondimento si è potuto apprendere che nell’apprendere della delibera della Giunta regionale, anche la rea-zione del sindaco è stata di grande sorpresa e disorientamento.

Un fulmineo colpo di mano da Bardi e dagli assessori, l’unico assente Cupparo, del tutto inatesso alla luce del fatto che con la controparte, per l’appunto Cicala, precedentemente all’approvazione dell’atto non è stato attivato specifico scambio  informativo alcuno.

Così, ex abrupto, il sindaco si è ritrovato tra le mani una importante intesa tra Comune, Asp e Regione, divenuta cartastraccia con buona pace anche degli atti notarili pregressi. L’intesa è quella del 2015 avente ad oggetto le «sorti» dell’ex Clinica Nigro-Pellettieri.

L’intesa, più precisamente, prevedeva l’acquisto, da parte del Comune, del mega immobile di proprietà dell’Asp, ma mai utilizzato per la mancata ultimazione dei lavori di ristrutturazione iniziati nel lontano 1998 e «mai completati» a seguito del fallimento della ditta esecutrice, con in cambio, da parte di Regione e dell’Azienda sanitaria locale di Potenza, della residenza sanitaria assistenziale Rsa da realizzare in territorio viggianese e su suolo concesso gratuitamente dal Comune stesso. Il Comune, l’ex Clinica l’ha comprata, come da accordo, pagando 956mila e 360 euro. Successivamente,  appaltati e finiti anche i lavori di adeguamento della struttura di 5 piani: una operazione complessiva da circa 2milioni e 200mila euro.

In più, come emerge proprio dall’intesa del 2015, dal Comune di Viggiano anche l’ulteriore spesa di 300mila euro per la piena funzionalità dell’Hospice ubicato nella «sezione nuova» del fabbricato. Come spiegato a Crona-che dal sindaco Cicala, la finalità dell’accordo, «ancora attuale e da perseguire», era quantomeno, nei tratti principali, duplice: avere servizi socio-sanitari importanti e a beneficio anche dell’intero comprensorio, con le relative ricadute occupazionali, e liberare l’Asp da una struttura “ingombrante” e che se completata, come da ammissione della stessa Regione, non avrebbe comunque più posseduto i requisiti vali-di per entrare in funzione poichè non più corrispondente agli standard qualitativi che devono essere garantiti ai pazienti, acquisendo, al contempo stesso, nel patrimonio co-munale una struttura, l’ex clinica Nigro-Pellettieri, possibile fonte di reddito. A distanza di 6 anni, però, il centrodestra regionale, il bonifico milionario è stato incassato tempo fa, ha deciso di cassare l’intesa proprio nella parte relativa alla realizzazione della Rsa a Viggiano da 30-35 posti.

«Come Comune – ha detto Cicala a Cronache Lucane – riteniamo la delibera di Giunta anomala non solo nel merito, ma anche sotto il profilo giuridico. Il dettaglio tecnico che di fatto la invalida deriva dalla la revoca unilaterale dell’intesa tra la Regione Basilicata e il Comune di Viggiano sull’Ex Clinica Nigro-Pellettieri. Per il tipo di contratto sinallagmatico, ovvero a prestazioni corrispettive, l’unilateralità non è possibile. Ciò, com’è noto, tanto per i privati, quanto, come in questo caso, nel pubblico».

Da quanto riferito dal sindaco Cicala, alla forte contrarietà alla scelta della Giunta, è seguito l’impegno fattivo nell’avviare con la controparte Regione un confronto risolutivo.

Il dialogo, per ora, ha aggiunto il primo cittadino, ha condotto ad un diverso componimento della questione e ad una ritrovata distensione nei rapporti istituzionali.

In Regione, l’argomentazione del sindaco ha trovato accoglimento e da via Verrastro hanno riferito di aver compreso l’errore, prima ancora che di indirizzo, la rinuncia alla realizzazione della Rsa, giuridico per via, per l’appunto, della «unilateralità» della revoca.

Del resto, la «vincolatività degli impegni nell’intesa contemplati» è richiamata anche e proprio nella delibera del centrodestra. Il nuovo piano socio-sanitario regionale è in fase di redazione ed eventualmente sarà lì che la Regione dovrà inserire, prevedendola, la Rsa a Viggiano.

Prima però, la revoca della delibera del “prendi i soldi e scappa”. Il sindaco ha 60 giorni di tempo per impugnarla amministrativamente.

Non è escluso che non lo farà.

Soddisfatto per le recenti interlocuzioni con via Verrastro, Cicala ha chiosato: «Data l’importanza della questione, non posso permettermi di stare sulla parola datami».

O la Giunta torna, per iscritto e in tempo utile, sui suoi passi o da parte sua, il sindaco, in conclusione, lo ha ribadito: «Porrò in essere tutte le azioni, nei confronti della Regione Basilicata, necessarie a tutelare il Comune e la comunità viggianese».

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