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LUPPINO: «SU POSTIGLIONE IL COMUNE DI POTENZA DORME, MENTRE DA VARESE CHIEDONO LA BIOGRAFIA»

Il consigliere nazionale della Rea tuona: «Non c’è una grande volontà di onorare l’”Istrione”»

Mentre nella sua Potenza, l’Amministrazione Comunale, guidata da Mario Guarente, dopo la nostra richiesta di due anni or sono, inoltrata per la seconda volta, dopo che la REA (Radio Televisioni Europee Associate) ha riconosciuto a Bonaventura Postiglione, detto Nino, lo scorso mese di maggio, la Primogenitura Radiofonica a livello nazionale, continua a fare “orecchie da mercante” (sembra ormai palese che non ci sia una grande volontà per onorare Nino!), da Cittiglio, in provincia di Varese, giunge la notizia che la Prefettura ha richiesto all’Amministrazione Comunale, che ha intitolato al grande Potentino e alle radio libere una piazzetta, la sua Biografia, che noi della R.E.A. abbiamo subito inoltrato al Comune ubicato vicino al lago Maggiore! Questa la Biografia, che ci auguriamo leggano con attenzione le Autorità Istituzionali della Città di Potenza.
Nino Postiglione, giornalista ed editore, nato a Po-tenza il 25 maggio del 1948 ed ivi deceduto l’8 dicembre del 2013, è stato un pioniere delle Radio libere, liberalizzate dalla sentenza n.202 del 28 luglio 1976della Corte Costituzionale e legittimate a trasmettere, purchè a copertura locale. Il magico periodo delle Radio libere , che, negli anni Settanta, onorarono gli articoli 21 ( libertà di espressione) e 41 (libertà di impresa) della nostra Costituzione Repubblicana, caratterizzò dal punto di vista sociale, politico e culturale i decenni a venire.
Di recente, dopo un’attenta e documentata indagine conoscitiva, la R.E.A. (Radio Televisioni Europee Associate), presieduta dal dottor Antonio Diomede, ha riconosciuto a Postiglione la primogenitura radiofonica in Italia, avendo fondato, nel 1973, con la moglie Palmina Tortorelli, Radio Potenza Centrale, che ancora oggi trasmette ed è la più ascoltata in Basilicata e in altre regioni del Sud Italia. In questa Radio, registrata regolarmente presso la Ca-mera di Commercio di Po-tenza con il nome “Ditta Radio Diffusione”, definita da lui “una potenza di radio”, Nino Postiglione ha trasmesso (curava una trasmissione settimanale di quattro ore!) fino a quando la malattia non lo ha messo a tacere.
Era un radioamatore già verso la fine degli anni Sessanta, per hobby e per passione. Poi, agli inizi degli anni Settanta, la passione diventò più forte e cominciò ad andare sulle colline di Potenza, trasmettendo in maniera più o meno regolare, spostandosi da un posto all’altro per non essere fermato dai Carabinieri. Trasmetteva, con un trasmettitore a centralina regolabile, dalla sua automobile A 112, equipaggiata di tutte le apparecchiature FM necessarie, sulle alture di Potenza a Tempa Rossa, con lo pseudonimo di “Istrione”.
Quel “segnale pirata” che si infilava tra le frequenze Rai, portava una ventata di fresco nella sua amata Potenza! Poi, dopo la storica e rivoluzionaria sentenza della Corte Costituzionale, Nino Postiglione, uomo generoso, carismatico e rispettoso delle regole, ha svolto l’attività di lungimirante imprenditore radiotelevisivo e di grande comunicatore, con l’avventura televisiva di “Telecento” e l’attivismo nel sociale: diede vita anche ad un movimento civico, la “Farfalla”, per ricordare la Bramea, una specie rara che si trova solo nel Vulture e che, poi, diventò simbolo di tutte le sue iniziative anche editoriali! Nel giorno in cui si festeggia l’Immacolata Concezione (8 dicembre 2013), Bonaventura Postiglione è volato in Cielo, come una farfalla: l’immagine della sua vita, della sua libertà eterna!
«Il mondo – ha scritto lo scrittore e giornalista Salvatore Santoro- non sarebbe lo stesso se non ci fosse stata la Radio!»
«Negli anni Settanta, bisognava essere “visionari”, per capire in anticipo quello che poi sarebbe accaduto. Nino Postiglione lo era! Ed era anche mosso da un entusiasmo contagioso che mai lo ha abbandonato per tutti gli anni che ha riempito l’etere, con la sua voce e i suoi racconti dei fatti che accadevano nella città che ha amato come pochi e nella Regione che fino all’ultimo giorno ha provato a portare fuori da quei confini che, troppo spesso, l’hanno imbrigliata in una sorta di autoesilio di chi non si sente apprezzato quanto dovrebbe. In quel periodo, però, mentre a tanti non restava che piangersi addosso, Nino Postiglione, con la sua “Radio Potenza Centrale”, sfondava non solo i confini geografici ma anche quelli del “sogno”».

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