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COVID-19, IL SINDACO STOPPELLI CONFUSO DIVIDE MARATEA CON LE SUE “LEGGI” A METÀ

Vie mask free e vie dove h24 multe se senza mascherina: pure il divieto di vendita e consumo di alcolici una mezza finzione

Se a Maratea le ordinanze del sindaco Daniele Stoppelli fossero scritte a mano e non al computer, avrebbero, ormai da tempo, la grafia tremolante. Il primo cittadino sembra entrato in un vortice di confusione amministrativa, dal caso Santavenere a quello dei liquami, per citare alcuni esempi eclatanti e recenti, dal quale non riesce a tirarsi fuori.
Covid-19: Stoppelli ne combina un’altra. L’emergenza epidemiologica ha rappresentato l’ennesima prova che in Italia Regione e Comune sono tanti “principati” a sé. Poi se a ciò si aggiungono le non evidenze scientifiche, vaccinato non significa immunizzato, infetto non vuol dire contagioso e via discorrendo allora il quadro non può che risultare più disordinato di quanto non lo fosse già di base. Dall’ultimo bollettino regionale, per Maratea risultano 7 nuovi positivi, ma anche 5 guariti. Ad ogni modo, data anche la stagione turistica, l’apprensione è salita di livello. Come in altri casi, Stoppelli per sciogliere il nodo gordiano decide sempre più verso le estremizzazioni.
Così reintrodotto, seppur Maratea non ha cambiato “colore”, l’obbligo di maschera «per l’intero arco della giornata, 24 ore su 24». Obbligo sì, ma a ben vedere neanche tanto. C’è e non c’è, così come il divieto divieto assoluto per bar, pubblici esercizi e attività artigianali di vendita per asporto di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione dalle ore 23 della sera alle ore 6 del mattino: c’è e non c’è. A suggerire a Stoppelli l’introduzione dell’obbligo della mascherina, le sue letture scientifiche dalle quali ha dedotto di operare sulla scorta, come da ordinanza, della «migliore scienza ed esperienza del momento». Per cui non solo «l’uso delle mascherine facciali rappresenta uno dei mezzi più efficaci per la riduzione della circolazione del virus», ma il loro utilizzo si adatta perfettamente, per Stoppelli, «alle peculiarità che caratterizzano questo territorio».
Cosa avrà voluto dire, non è chiaro, ma l’ha scritto. Altri tipi di eccessi, invece, hanno condotto il sindaco ha prendere la cartina di Maratea per analizzarla al fine di individuare le arterie stradali dove il virus “cammina” più volentieri.
L’obbligo non è stato individuato come esteso a tutto il territorio comunale, ma «nelle seguenti aree del Comune di Maratea»: «Dal bivio del Cristo Redentore al Bivio Villa Comunale e Piazza Europa compresi», «dal bivio Panoramica per tutta la frazione Porto» e, infine, alla zona «Castello e Statua del Redentore a partire dall’area di parcheggio della località Madonna degli Ulivi».
Per quanto riguarda le bevande, movida demonizzata parzialmente. Perchè comunque il «divieto assoluto» non è «assoluto», poichè non s’applica, neanche dalle 23 in poi, «alle superfici di somministrazione autorizzate, “dehors”».
Al sindaco forse piace provare a fare l’equilibrista tra cavilli e deroghe. In questo contesto quasi di penombra, svolti l’angolo e la via è mask free poi entri in piazza e rischi la multa, una luce forte, ma che luce non è, c’è: la confusione del sindaco Stoppelli.

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