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TERREMOTO AD HAITI : IL PARERE DEL DOTT. ALESSANDRO AMATO

“ O forse, più semplicemente, si potrebbe/dovrebbe procedere a tappeto su tutte le aree a rischio. In una ventina d’anni potremmo aver risolto (quasi) tutti i problemi sismici del nostro Paese, tanto più ora con i vari Sisma- e SuperBonus”

Laureato in Scienze Geologiche, dottore di ricerca in Geofisica. Ricercatore presso ING 1988-1999 e INGV dal 1999, dove dal 2000 è Dirigente di Ricerca.

Ha diretto il Centro Nazionale Terremoti dell’INGV dal 2001 al 2007. È stato membro della Commissione Nazionale Grandi Rischi dal 2000 al 2004.
Ha diretto numerosi progetti italiani ed europei.

È autore di numerose pubblicazione su riviste internazionali sui principali terremoti italiani e del Mediterraneo, sulla struttura delle zone di faglia e dei vulcani.

? Terremoto ad Haiti ?? 

?Qualche riflessione in ordine sparso, mentre notavo che ormai la notizia è scomparsa dalla maggior parte dei quotidiani on line nonostante la tragedia ancora in corso e che durerà per molti anni.

1️⃣ Le vittime accertate sono ormai almeno 2000 e i feriti almeno 10.000.
Numeri purtroppo ancora destinati a salire, speriamo non di molto.
La stima iniziale dell’USGS (v. post precedente: tra 1.000 e 10.000) era quindi corretta, mentre quella rivista sempre da USGS (10.000-100.000 o addirittura oltre) appare per fortuna esagerata.
Ricordo che il terremoto del 2010, di magnitudo inferiore (7.0 contro 7.2 di quello del 16 agosto 2021) ne provocò oltre 200.000 (ho messo i puntini delle migliaia per chiarezza).

Perché questa differenza?

2️⃣ Nella figura ho sovrapposto le linee di uguale PGA (accelerazione di picco – osservata o stimata) alla densità abitativa.

Il confronto delle PGA indica che nel 2010 le accelerazioni furono molto superiori: l’isolinea massima per il 2010 è pari a 1g, mentre quella del 2021 a 0.5g.


Le ragioni di questa differenza possono essere la profondità e le caratteristiche della faglia, la geologia locale ecc.

Il fatto è che la magnitudo non è l’unica cosa importante per determinare lo scuotimento.

3️⃣ Ma la cosa ancora più decisiva nel determinare i crolli e le vittime è la densità abitativa (associata naturalmente alla vulnerabilità degli edifici).
Nel caso di Haiti è evidente che nel 2010 una buona parte della capitale Port au Prince (circa 1 milione di abitanti) ricadeva nell’area a forte scuotimento.
La pessima edilizia ha fatto il resto.
Nel 2021 le aree colpite sono mediamente più scarsamente popolate.

4️⃣ Di recente si è parlato del fatto che l’evento del 2010 potrebbe avere “accelerato” quello sulla faglia adiacente dello scorso 16 agosto.
OK, ma sono passati 11 anni.

Potevano passare 11 minuti (e sarebbe stata una strage), 11 mesi, o potevano passare 20 o 100 anni.


Il cosiddetto “time advance” è interessante ma se non si conoscono le condizioni di partenza della faglia che si dovrà rompere, non ci si fa molto.
O meglio, potrebbe essere uno dei criteri (tra molti) per decidere di intervenire con azioni di prevenzione sismica, investendo prioritariamente sugli interventi di adeguamento o rinforzo sismico.
Ma le aree in cui si osservano le maggiori variazioni di sforzo dopo un evento sono spesso quelle dove i terremoti non sono poi avvenuti tanto presto (anche ad Haiti le aree più “rosse” erano ad est della faglia del 2010 e non a ovest dove si è verificato quello del 2021.

5️⃣ Dicevo “tra molti” perché c’è chi darebbe la priorità alle zone dove si stimano variazioni di pericolosità legate alle oscillazioni della sismicità di fondo (il c.d. OEF o metodi simili), chi a dove non avviene un terremoto da molti secoli, chi a dove la vulnerabilità è maggiore.
Forse, tornando in Italia, si dovrebbe guardare a una combinazione di questi fattori.
O forse, più semplicemente, si potrebbe/dovrebbe procedere a tappeto su tutte le aree a rischio. In una ventina d’anni potremmo aver risolto (quasi) tutti i problemi sismici del nostro Paese, tanto più ora con i vari Sisma- e SuperBonus.
Allo stato attuale delle conoscenze sulle nostre faglie, io voto decisamente per quest’ultima idea.
Alessandro Amato
#sapevatelo2021

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