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FERRAGOSTO IN AGRITURISMO: UN BUSINESS DA 420 MILA EURO

Lo afferma Piera Bianco, presidente Turismo Verde-Cia

Tra i 12 e i 15 mila coperti (tra pranzo e cena), per un “business” tra i 420 e i 450 mila euro a cui aggiungere le vendite dirette di prodotti aziendali per altri 8-10 mila euro: sono i numeri diffusi da Turismo Verde – Agenzia Agrituristica della Cia-Agricoltori – del Ferragosto in Basilicata nelle 130 strutture (a cui si aggiungono una trentina di Fattorie Sociali), con oltre 1.600 addetti. L’incremento rispetto a Ferragosto dello scorso anno è oltre il 10% grazie agli spazi aperti nei quali sono stati allestiti i tavoli in numero maggiore.

Piera Bianco, presidente Turismo Verde-Cia, riferisce che purtroppo non tutte le richieste sono state soddisfatte perché – spiega – comunque le nostre aziende non hanno voluto esagerare con il numero di pasti all’aperto, garantire qualità del cibo e distanziamento. Le difficoltà per questo primo Ferragosto con il Green Pass sono state per gli ambienti al chiuso. Le famiglie con figli piccoli, senza “certificato verde”, che insieme a piccoli gruppi sono stati i nostri ospiti più numerosi hanno chiesto solo spazi all’aperto e quindi una volta esauriti in molti sono stati costretti a rinunciare. Diverso per quanti hanno il Green Pass, specie coppie, che hanno accettato di pranzare o cenare nelle tradizionali sale dell’agriturismo, ovviamente ben attrezzate e predisposte, a cominciare dal rispetto del distanziamento.

Per noi – dice Bianco – la soddisfazione è grande. Ci mancava tanto il pienone che non era affatto scontato, anche se da metà luglio abbiamo intercettato la grande voglia di tornare in campagna, all’aria aperta e a gustare i piatti della cucina contadina. L’auspicio è che il trend continui sino all’autunno da sempre stagione ideale per venire in agriturismo e pernottare con escursioni nel territorio.

Abbiamo dimostrato che nei nostri agriturismi – afferma la presidente Turismo Verde-Cia Basilicata – ci sono tutte le condizioni per il rispetto delle misure di precauzione. Si tratta di strutture collocate perlopiù in località di campagna o montagna e sono perfettamente in grado di evitare la formazione di assembramenti. Siamo convinti che questo tipo di strutture possa svolgere, per il prossimo futuro, un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy. Le nostre strutture inoltre – continua Bianco – contribuiscono in modo determinante al turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle nostre campagne, nel pieno rispetto delle distanze sociali e senza affollamento. A beneficiarne anche in questo Ferragosto tanti piccoli centri e comprensori nei quali i nostri ospiti sono stati in visita, a fare acquisti. Inoltre possiamo offrire esperienze a tutto tondo, dalle attività naturalistiche a quelle più sportive, ai laboratori per grandi e piccoli dove si imparano le ricette della tradizione ed i segreti della campagna, non una vacanza classica ma una vera esperienza alla scoperta del territorio”.

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