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A 120 ANNI DAL DISASTRO DI ACERENZA

Un masso distrusse vite e case, ma Acerenza ebbe il grande aiuto del Deputato e Ministro aviglianese Gianturco

“Sembrava un giorno come tanti, poi un rombo prolungato, come il ruggito di una bestia immonda, sconvolge la tranquillità del luogo”

Con queste parole il Sindaco Fernando Scattone ha annunciato la cerimonia commemorativa del disastro di Acerenza, che nasce per ricordare un avvenimento molto particolare per la cittadina acheruntina accaduto il 14 maggio 1901, quando una grande massa rocciosa si distaccò dal costone del borgo distruggendo diverse abitazioni e falciando ben 17 vite.

“Un episodio doloroso e tragico” sottolinea il consigliere comunale Donato Galantucci.

La frana, nella direzione sud-est del centro abitato, determinò il distacco di un grande masso, di un ingente quantità di terra e roccia distruggendo tutto ciò che vi si frapponeva davanti, comprese le tante cantine che in quella zona, per consuetudine sono state scavate sotto la rupe su cui sorge l’attuale centro storico di Acerenza.

“Per non dimenticare -aggiunge il Sindaco- l’Amministrazione Comunale, nell’anniversario dei primi 120 anni dall’evento nefasto, ha organizzato, presso l’Auditorium Comunale “Rocco Cristiano”, un evento commemorativo che ha visto la partecipazione del Prof. Vincenzo Guglielmucci, cultore di storia locale, alcuni rappresentanti delle associazioni locali e amministratori di Avigliano.

Al termine del dibattito commemorativo, è stata scoperta una targa sul luogo del disastro ed è stato rispettato un minuto di silenzio in ricordo delle tante vittime.

Due comunità, quella acheruntina e quella aviglianese legate da una profonda e duratura amicizia che, soprattutto in quella circostanza luttuosa, ha trovato conforto e sostegno da parte di un grande uomo politico di altri tempi, Emanuele Gianturco.

Un grande lucano, che nell’arco della propria carriera politica ha sempre dato prova luminosa della versatilità del proprio ingegno ed inflessibilità nell’adempimento del suo dovere.

Deputato della Repubblica Italiana e Ministro dei lavori Pubblici si rende promotore, seguendone tutto l’iter legislativo, del progetto di legge speciale per Acerenza, col quale non solo sono stanziate lire 65.000 per la ricostruzione delle abitazioni distrutte, ma anche di altre 176.000 lire per il consolidamento del centro abitato.

Acerenza non dimenticò il proprio rappresentante politico concedendogli la cittadinanza onoraria ed intitolando a suo nome il largo del fossato.

Per questo -conclude Scattone- abbiamo il dovere di tramandare e ricordare alle giovani generazioni, l’impegno politico profuso da Emanule Gianturco, il fondamentale intervento a sostegno delle famiglie coinvolte, nella ricerca dei dispersi e nella ricostruzione dei Reali Carabinieri e del loro comandante dell’epoca, il Maggiore Umberto Franciosini e soprattutto le tante vittime del grave e luttuoso episodio del maggio del 1901.

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