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CICALA S’ARRENDE: MOLLICA ENTRA NEI LUCANI NEL MONDO

Dopo oltre 2 mesi dalla designazione Anci per la Commissione regionale, firmato il decreto: resta però la grana dei ricorsi al Tar

E’ stato chiaro sin dallo scorso maggio, e quindi dall’inizio sgambetto politico di Leggieri a Mollica sulla Commissione regionale dei Lucani nel mondo (Crlm), fosse destinato a fallire. E, infatti, così è stato: formalmente adesso la vicenda è stata chiusa.
Il presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala, con una firma, la sua, ha finalmente aperto le porte della Crlm all’attuale consigliere comunale di Venosa, già consigliere regionale nonchè proprio presidente del Consiglio regionale stesso.
Tamponare, però, non è risolvere, così la riparazione di Cicala a mezzo carta, o meglio tramite decreto, non può, tuttavia, recidere di netto tutte le sfumature che via via hanno caratterizzato il caso Mollica tanto in riferimento alle connotazioni politiche e strumentali quanto a quelle sostanziali.
I cavilli opposti dal consigliere regionale del Movimento 5stelle, Gianni Leggieri, della Crlm Cicala è il presidente, il pentastellato il vice, così come le sue “indagini” sulla legittimità di Mollica a presiedere alla Commissione regionale dei Lucani nel mondo, si sono rivelati per quello che già a colpo d’occhio apparivano: improbabili e insostenibili.
Pretesti pseudo burocratici e finanche legali per nascondere le reali motivazioni politiche legate alla lotta per la “supremazia” a Venosa.
In occasione della prima, a 2 anni di distanza dall’inizio dell’attuale legislatura, riunione della Crlm, così come avvenuta il 22 maggio scorso, scorso, nella circostanza è stato eletto il Comitato esecutivo della Commissione stessa, l’Anci di Basilicata ha provveduto a nominare il proprio rappresentante in sostituzione di Salvatore Adduce dimissionario.
Come da relativa legge regionale, la composizione della Crlm prevede espressamente la presenza e la partecipazione di «un rappresentante dei Comuni designati dall’Anci, Sezione regionale della Basilicata». Inoltre, Semplice, lineare e aderente al quadro normativo di riferimento, la successiva di-posizione: «I componenti della Commissione sono nominati con Decreto del Presidente del Consiglio regionale previa designazione da parte dei rispettivi Enti od Organismi di appartenenza».
L’Anci di Basilicata comunicò a Cicala la delega in favore di Mollica il 17 maggio, ma Cicala soltanto dopo oltre 2 mesi, cioè ora, ha firmato il decreto.
Di fatto, a Mollica è stata impedita la partecipazione all’insediamento del 22 maggio scorso.
Seduta, quella, che ha causato ben 2 distinti ricorsi al Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Basilicata: l’uno del presidente della Federazione svizzera dei lucani nel mondo e l’altro, per l’appunto, di Mollica. Se i ricorsi accolti, allora dall’elezione del Comitato esecutivo ad altre attività, potrebbe essere tutto annullato.
Il “Re” Cicala si difenderà al Tar, l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha già approvato la costituzione in giudizio, ma chissà perchè l’atto è “top secret”.
Eccesso di potere per inesistenza ed erroneità dei presupposti di fatto e di diritto: questa la spada di Damocle che innervosisce il “Re” Cicala e l’elusione della trasparenza sull’approvata costituzione in giudizio al Tar, ne rappresenta come una prova.

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