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SÌ DAL CONSIGLIO SU REFERENDUM ABROGATIVI IN SCENA LA DRAGHIZZAZIONE DELLA BASILICATA

GIUSTIZIA I quesiti, proposti dalla Lega, passati a maggioranza anche con il voto di Italia Viva. Fratelli d’Italia tentenna e Aliandro si connette oscurando il monitor

POTENZA. Sei i quesiti referendari riguardanti le candidature al Csm, la responsabilità civile dei magistrati, la loro valutazione professionale, la separazione delle carriere tra pm e giudici, il carcere preventivo, l’incandidabilità dei condannati che il Consiglio regionale della Basilicata ha approvato a maggioranza. Alcune delle quali analoghe a quelle della campagna referendaria organizzata in queste settimane da Lega e Partito Radicale. Un Consiglio regionale nuovamente in modalità telematica per poter dare l’opportunità, secondo fonti autorevoli, a tutti i consiglieri di poter partecipare. Proprio come il capogruppo della Lega Aliandro che in viaggio di nozze oscurando il monitor, evidentemente per non mostrare il luogo da dove era in collegamento, ha seguito i lavori dell’Assise (come anticipato ieri da Cronache). Ma non è stato l’unico, in molti hanno preferito non mostrare il volto e intervenire oscurando la propria immagine. Le proposte sono arrivate nell’aula su proposte della consigliera Dina Sileo (Lega) e riguardano l’eliminazione del meccanismo della raccolta firme per il magistrato che voglia candidarsi al Consiglio superiore, l’introduzione del meccanismo di responsabilità diretta del magistrato, l’allargamento della valutazione sulla professionalità dei magistrati ad altre categorie, la separazione delle carriere tra pm e giudice, la limitazione della custodia cautelare a casi di particolare gravità e l’abolizione del decreto Severino sull’incandidabilità per chi ha commesso una certa fattispecie di reati.

Il dato politico che emerge dalla votazione è l’effettiva “Draghizzazzione” del Consiglio regionale lucano. Infatti i requisiti sulle candidature al Csm e sulla responsabilità civile dei magistrati sono stati approvati a maggioranza con 11 voti favorevoli di Lega, FI, Iv e l’astensione di Piergiorgio Quarto (Fdi) mentre quello sulla valutazione professionale dei magistrati e sulla separazione delle carriere tra pm e giudici sono stati approvati a maggioranza con 14 voti favorevoli (Lega, Fi, Iv e Fdi). Il voto favorevole per la proposta sul carcere preventivo e l’incandidabilità dei condannati è passato con 15 voti favorevoli (Lega, Fi, Fdi, Iv e Pl). Se Italia Viva ha teso nuovamente la mano su un tema che reputa giusto dagli alleati meloniani qualcosa sembra essere poco condiviso. In-fatti il consigliere regionale di FdI Quarto si è astenuto su tutte le votazioni e per evitare una spaccatura totale però Fratelli d’Italia sul quesito attinente l’incandidabilità dei condannati ha votato a favore.

È il preludio di una nuova stagione politica in Basilicata? Difficile a dirsi considerato che ancora una volta il Consiglio, dopo una pausa durata alcune ore per permettere alle Commissioni di riunirsi, è stato sciolto per mancanza del numero legale.

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