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GUIDA ALLA VELA DI TOKYO 2020

Il mio augurio è che possano raccogliere il massimo da questa esperienza che rimane uno dei momenti più alti e indimenticabili nella vita di uno sportivo.
Buon vento!
Francesco Ettorre Presidente FIV

è ORO NACRA 17
RUGGERO TITA | CATERINA MARIANNA BANTI

Carissimi,
siamo finalmente giunti a questo appuntamento Olimpico! Lo Sport – nella più nobile delle sue funzioni – potrà riunire tutti sotto un’unica bandiera: quella della solidarietà, del rispetto e della sana competizione.
Questi lunghi mesi che ci stiamo lasciando faticosamente alle spalle hanno severamente provato il nostro spirito e ci hanno costretto a considerare in maniera più genuina i rapporti umani, le priorità della nostra vita, i nostri affetti.
Lo Sport in questo contesto ha rafforzato la sua valenza sociale dimostrandosi un collante e nel contempo una valvola di sfogo.
Questi Giochi devono e vogliono rappresentare una rinascita verso un graduale ritorno alla normalità, senza però dimenticare quanto accaduto.
Preparare una spedizione Olimpica non è affatto semplice, soprattutto in uno sport come il nostro dove la preparazione atletica è solo uno dei molteplici componenti: meteorologia, tecnologia, programmazione, logistica, gestione delle risorse sono solo alcuni degli aspetti che attraversano in maniera trasversale il mondo della vela.
Per questo vorrei ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla formazione di questa squadra: il Direttore Tecnico Michele Marchesini, tutti i Tecnici che in questo quadriennio hanno lavorato meticolosamente, il Team Manager Guglielmo Vatteroni, e tutto il comparto tecnico, medico e atletico dei collaboratori.
Per ultimo – ma non certo per importanza, visto che questa pubblicazione è dedicata proprio a loro – il mio pensiero va ai ragazzi che ci rappresenteranno ai Giochi Olimpici: questi anni di preparazione li hanno visti maturare come atleti ma soprattutto sotto il profilo umano. Il mio augurio è che possano raccogliere il massimo da questa esperienza che rimane uno dei momenti più alti e indimenticabili nella vita di uno sportivo.
Buon vento!
Francesco Ettorre Presidente FIV

https://www.federvela.it/images/BOOK_VELA_TOKYO_FIV.pdf

GUIDA ALLA VELA DI TOKYO 2020

IL CAMPO DI REGATA: ENOSHIMA
Il porto olimpico è su una piccola isola a circa 50 chilometri a sud-est di Tokyo, affacciata nella baia di Sagami. Quello che ospiterà le regate del 2021 per l’Olimpiade di Tokyo 2020 è lo stesso campo di regata dei Giochi di Tokyo 1964. Dal punto di vista meteo le caratteristiche principali del periodo sono il caldo, l’umidità, il vento medio-forte e il moto ondoso formato. Inoltre, statisticamente il periodo olimpico è anche interessato da passaggio di tifoni, che potrebbero influenzare pesantemente le regate.
La caratteristica estetica del campo di regata olimpico della vela è che guardando verso terra si vede all’orizzonte la sagoma inconfondibile del Monte Fuji, uno dei simboli naturali del Giappone, con la sua punta innevata d’inverno e avvolta dalle nuvole d’estate.

IL FORMATO: QUALIFICHE E NUMERO DEI CONCORRENTI PER DISCIPLINA

La vela olimpica ha una quota a numero chiuso di atleti e solo un equipaggio per nazione può competere in ogni disciplina dopo aver conquistato la qualifica, attraverso una serie di regate ed eventi nel corso del quadriennio. Ai giochi di Tokyo 2020 l’Italia della vela è qualificata e presente in 6 delle 10 discipline.

Windsurf RSX M maschile: 25 atleti – MATTIA CAMBONI
Windsurf RSX W femminile: 27 atlete – MARTA MAGGETTI
Laser Radial: 44 atlete – SILVIA ZENNARO
470 M (deriva in doppio maschile): 19 equipaggi – GIACOMO FERRARI e GIULIO CALABRO’ 470 W (deriva in doppio femminile): 21 equipaggi – ELENA BERTA e BIANCA CARUSO
Nara 17 (cat misto foiling): 20 equipaggi – RUGGERO TITA e CATERINA MARIANNA BANTI Laser Standard, singolo maschile: 35 atleti (non sono presenti italiani)
Finn (singolo maschile pesante): 19 atleti (non sono presenti italiani)
49er (deriva acrobatica in doppio maschile): 19 equipaggi (non sono presenti italiani)
49er FX (deriva acrobatica in doppio femminile): 21 equipaggi (non sono presenti italiani)

DATE – La vela apre con le prime regate per alcune discipline domenica 25 luglio e termina con le ultime finali mercoledì 4 agosto.
DISCIPLINE, PUNTEGGIO, PERCORSO, REGOLE
Ogni disciplina disputa due o tre prove al giorno secondo il calendario. Il punteggio in ogni regata è il numero del piazzamento: 1 al primo, 2 al secondo, 3 al terzo, e così via. Al termine delle prove, i primi 10 della classifica disputeranno una finale chiamata Medal Race, che assegna punteggio doppio (2 al primo, 4 al secondo, 6 al terzo e così via). La classifica premia il punteggio più basso.
Il percorso prevede la partenza lungo una linea perpendicolare al vento, e due o tre giri tra le boe che prevedono diversi tipi di andatura: la bolina (risalita al vento bordeggiando con una rotta a zig-zag), il traverso-lasco, con vento laterale rispetto allo scafo, e poppa, con vento da dietro, queste ultime andature nelle quali si usano spesso le grandi vele colorate (spinnaker o gennaker).
La strategia e la tattica rendono unico e complesso lo sport della vela, perché gli atleti devono trovare la rotta migliore e più veloce in base ai salti di vento, alla sua intensità, alle correnti.
Inoltre, la vela moderna è sempre più atletica specialmente in alcune classi come i singoli, i windsurf e le classi acrobatiche. Un mix significativo di attitudine, abilità tecniche, fisiche e mentali è necessario per emergere.

LE 6 DISCIPLINE CON ITALIANI IN GARA
WINDSURF RSX M MASCHILE: 25 ATLETI – MATTIA CAMBONI
La tavola a vela è olimpica da Barcellona 1992 a che se ha cambiato varie volte classe. La classe RSX è una tavola a volume con generosa superficie velica, in grado di sviluppare notevoli velocità con tutte le condizioni di vento. In condizioni di vento medio-leggero, il windsurf moderno consente la tecnica del “pompaggio” (ovvero un movimento della vela che “rema” nel vento), che comporta grande dispendio energetico e richiede una preparazione fisica notevole. Per questo i windsurfisti sono spesso paragonati ai canottieri.
Per il resto valgono le stesse categorie tecniche della vela: la scelta del bordeggio, l’analisi del vento più forte e vantaggioso in relazione al campo di regata. Alle tavole a vela è consentito toccare la boa e spesso la tecnica ai passaggi è quella di “appoggiarsi” con la tavola e girare la boa strusciandola lievemente.
Previste 12 prove (3 al giorno in 4 giorni di gare) più la Medal Race tra in top-10. I giorni di regata previsti sono: domenica 25 luglio (prove 1-2-3), lunedi 26 (4-5-6), mercoledi 28 (7-8-9) e giovedi 29 (10-11-12). La Medal Race è in programma sabato 31 luglio e assegnerà le prime medaglie della vela a Tokyo 2020.

WINDSURF RSX W FEMMINILE: 27 ATLETE – MARTA MAGGETTI
La tavola a vela è olimpica da Barcellona 1992 a che se ha cambiato varie volte classe. La classe RSX è una tavola a volume con generosa superficie velica, in grado di sviluppare notevoli velocità con tutte le condizioni di vento. In condizioni di vento medio-leggero, il windsurf moderno consente la tecnica del “pompaggio” (ovvero un movimento della vela che “rema” nel vento), che comporta grande dispendio energetico e richiede una preparazione fisica notevole. Per questo i windsurfisti sono spesso paragonati ai canottieri.
Per il resto valgono le stesse categorie tecniche della vela: la scelta del bordeggio, l’analisi del vento più forte e vantaggioso in relazione al campo di regata. Alle tavole a vela è consentito toccare la boa e spesso la tecnica ai passaggi è quella di “appoggiarsi” con la tavola e girare la boa strusciandola lievemente.
RSX maschili e femminili regatano sullo stesso percorso e nelle stesse date, con partenze separate. Calendario RSX M/W – Sono previste 12 prove (tre al giorno in quattro giorni di gare) più la Medal Race tra in top-10. I giorni di regata previsti sono: domenica 25 luglio (prove 1-2-3), lunedi 26 (4-5-6), mercoledi 28 (7-8-9) e giovedi 29 (10-11-12). La Medal Race è in programma sabato 31 luglio e assegnerà le prime medaglie della vela a Tokyo 2020.

LASER RADIAL SINGOLO FEMINILE: 44 ATLETE – SILVIA ZENNARO
Il Laser Radial è una delle derive più diffuse al mondo e su tutte le spiagge. Uno scafo stretto e piatto, con generosa superficie velica e attrezzatura identica per tutti, con discrete velocità e che richiede impegno fisico non indifferente, perché al crescere del vento la barca sbanda e va tenuta più dritta possibile sull’acqua per dare il massimo. Non essendo tra le barche più veloci, il Laser è una disciplina nella quale emerge soprattutto la strategia e la tattica nella scelta del bordeggio e nella gestione degli affollati giri di boa. Nelle andature di poppa è importante mantenere lo scafo planante il più a lungo possibile, con movimenti del corpo e del timone.
Calendario Laser Radial – Sono previste 10 prove in 5 giorni, più la Medal Race finale tra i top-10. In calendario i giorni di regata Laser Radial sono: domenica 25 luglio (regate 1-2), martedi 26 (3-4), mercoledi 27 (5-6), giovedi 29 (7-8) e venerdi 30 (9-10). La Medal Race è prevista domenica 1° agosto.

470 M (DERIVA IN DOPPIO MASCHILE): 19 EQUIPAGGI – GIACOMO FERRARI E GIULIO CALABRÒ
La classe 470 è olimpica dal 1976, e dal 1988 anche nella categoria femminile. È una barca molto marina e veloce, che richiede una accurata messa a punto dell’attrezzatura in funzione delle condizioni meteo, e un ottimo affiatamento tra timoniere e prodiere. Da alcuni anni in alcune condizioni è autorizzata una tecnica di “pompaggio” delle vele e dello scafo, ottenuta mediante un movimento del corpo dell’equipaggio. Oltre alla velocità di base e alla tecnica nelle manovre (la più difficile è la “strambata”, virata di bordo in poppa, con lo spinnaker e il tangole), le regate 470 si vincono con la migliore interpretazione del campo di regata e dei salti di vento. 470 maschili e femminili regatano sullo stesso campo di gara e nelle stesse date, con partenze separate.
Calendario 470 M/W – Previste 10 regate (due al giorno) con queste date: mercoledi 28 luglio (regate 1-2), giovedi 29 (3-4), venerdi 30 (5-6), domenica 1° agosto (7-8), lunedi 2 agosto (9-109). Le Medal Race sono previste nell’ultimo giorno della vela di Tokyo 2020, mercoledi 4 agosto.

470 W (DERIVA IN DOPPIO FEMMINILE): 21 EQUIPAGGI – ELENA BERTA E BIANCA CARUSO
La classe 470 è olimpica dal 1976, e dal 1988 anche nella categoria femminile. E’ una barca molto marina e veloce, che richiede una accurata messa a punto dell’attrezzatura in funzione delle condizioni meteo, e un ottimo affiatamento tra timoniere e prodiere. Da alcuni anni in alcune condizioni è autorizzata una tecnica di “pompaggio” delle vele e dello scafo, ottenuta mediante un movimento del corpo dell’equipaggio. Oltre alla velocità di base e alla tecnica nelle manovre (la più difficile è la “strambata”, virata di bordo in poppa, con lo spinnaker e il tangole), le regate 470 si vincono con la migliore interpretazione del campo di regata e dei salti di vento.
470 maschili e femminili regatano sullo stesso campo di gara e nelle stesse date, con partenze separate.
Calendario 470 M/W – Previste 10 regate (due al giorno) con queste date: mercoledi 28 luglio (regate 1-2), giovedi 29 (3-4), venerdi 30 (5-6), domenica 1 agosto (7-8), lunedi 2 agosto (9-109). Le Medal Race sono previste nell’ultimo giorno della vela di Tokyo 2020, mercoledi 4 agosto.

NACRA 17 (CATAMARANO MISTO FOILING): 20 EQUIPAGGI – RUGGERO TITA E CATERINA MARIANNA BANTI


Il catamarano Nacra 17 misto prevede un equipaggio formato da uomo e donna (indipendentemente dal ruolo di timoniere o prodiere), ha esordito ai Giochi di Tokyo 2016, ma ha poi introdotto una modifica importante nel quadriennio verso Tokyo, con le derive a foil che consentono agli scafi di sollevarsi e “volare” sull’acqua. Il foiling in generale è una tipologia di navigazione sviluppata negli ultimi anni grazie a materiali e tecnologia. Il Nacra 17 foiling sviluppa velocità superiori (evitando il trascinamento dello scafo nell’acqua che avviene nella navigazione di tipo dislocante), e richiede tecniche di conduzione particolarmente sviluppate in funzione del volo. Normalmente di bolina gli scafi non si alzano, e il foiling si verifica solo nelle andature con vento in poppa e con l’uso del gennaker. Timoniere e prodiere sono entrambi al trapezio. E’ una barca acrobatica e spettacolare, dove spesso le posizioni in regata cambiano fino all’arrivo.
Calendario Nacra 17 – Previste 12 regate (tre al giorno), con queste date: mercoledi 28 luglio (regate 1-2-3), giovedi 29 (4-5-6), sabato 31 (7-8-9), domenica 1 agosto (10-11-12). La Medal Race tra i top-10 è prevista martedi 3 agosto.

I VELISTI AZZURRI A TOKYO 2020

470 FEMMINILE
ELENA BERTA | BIANCA CARUSO
Elena, 29 anni, e Bianca, 25, entrambe romane, vanno in barca insieme dalla stagione 2018. Elena Berta ha fatto parte della squadra della vela azzurra alle Olimpiadi di Rio, per una sostituzione appena prima dei Giochi. È una coppia molto affiatata e con ottimi risultati nel corso del quadriennio. Nel 2017 (con Sveva Carraro a prua), Berta era stata seconda al campionato Europeo. Nel 2018 il trend è proseguito con Bianca Caruso: 4° all’Europeo e 3° in Finale di Coppa del Mondo a Marsiglia. Nel 2019 ancora un 4° posto in Coppa del Mondo a Enoshima, il campo di regata olimpico di Tokyo, ripetuto anche nel 2020 sempre in Coppa del Mondo a Miami. E nel 2021 a Vilamoura, a febbraio, è arrivata finalmente la medaglia, il bronzo Mondiale. Un equipaggio completo, cresciuto tecnicamente e come carattere. Sono al numero 5 del Ranking World Sailing di maggio.

470 MASCHILE
GIACOMO FERRARI | GIULIO CALABRÒ
La scelta è ricaduta su un equipaggio giovane ma già di grandi prospettive e ottimi risultati internazionali: Giacomo Ferrari, 25 anni, e Giulio Calabrò, 26, entrambi romani della Marina Militare. Nel corso del quadriennio hanno conquistato un titolo mondiale juniores nel 2018 e un argento nel 2019. Tra i grandi, negli ultimi tre anni sono arrivati sempre nella Top 10 ai campionati Mondiali (6° nel 2017, 9° 2018 e ancora 6° 2019), oltre ai piazzamenti agli Europei (10° nel 2017, 8° 2018) e il 10° alla World Cup di Enoshima, Giappone, lo stesso campo di regata delle prossime Olimpiadi. Sono al numero 4 del Ranking World Sailing di maggio.

LASER RADIAL SILVIA ZENNARO
Per il singolo femminile la scelta conferma la timoniera che è già stata olimpica a Rio 2016, la chioggiotta Silvia Zennaro (Fiamme Gialle), 32 anni. Nel quadriennio l’Azzurra ha conquistato una medaglia d’argento ai Giochi del Mediterraneo 2018, oltre all’8° posto all’Europeo 2017 e il 9° all’Europeo 2020. Vanta anche alcuni ottimi piazzamenti in Coppa del Mondo e altre competizioni internazionali: 1° alla Kiel Week 2017, 5° nella finale di Marsiglia 2019, 3° alla Sail Melbourne 2020. Silvia è un’atleta esperta e amante del vento forte. Attualmente al numero 17 del Ranking di World Sailing.

NACRA 17
RUGGERO TITA | CATERINA MARIANNA BANTI
Il catamarano misto foiling ha visto primeggiare gli equipaggi italiani per gran parte del quadriennio. La scelta tecnica federale è stata per la coppia formata dal trentino Ruggero Tita, 29 anni, e dalla romana Caterina Marianna Banti, 34. Nel quadriennio questo equipaggio ha vinto tre titoli europei (2017, 2018 e 2020), un titolo mondiale (2018), oltre ai piazzamenti di vertice sul campo di regata olimpico di Enoshima (2° in Coppa del Mondo nel 2018, 1° nel Test Event preolimpico 2019 e 3° ancora in Coppa del Mondo 2019). Ruggero e Caterina inoltre hanno vinto per due volte il premio Velista dell’anno FIV. Sono al 9° posto del Ranking World Sailing di maggio.

WINDSURF RS:X FEMMINILE MARTA MAGGETTI
Surfista tecnica e istintiva, amante del vento forte, personalità schiva a terra che si trasforma in acqua, Marta, 25 anni da Cagliari, va in windsurf da quando era bambina. Ha iniziato presto a raccogliere soddisfazioni, culminate con il titolo mondiale RS:X Youth nel 2013 a Civitavecchia. Passata nella squadra adulta, dove ha avuto come riferimento Flavia Tartaglini, è cresciuta fino ad acquisire una solidità di piazzamenti straordinaria che la pongono stabilmente nelle prime 5-6 atlete a livello internazionale. Lo testimoniano i suoi piazzamenti agli ultimi tre Campionati del Mondo RS:X: 5° posto nel 2019, ancora 5° nel 2020 e 6° nel 2021, pochi giorni fa. È la numero 2 del Ranking World Sailing di maggio.

WINDSURF RS:X MASCHILE MATTIA CAMBONI
Mattia Camboni, 25 anni, da Civitavecchia, atleta delle Fiamme Azzurre, il gruppo sportivo della Polizia Penitenziaria, farà a Tokyo la sua seconda olimpiade, dopo l’ottimo 10° posto a Rio 2016. Il talento di Mattia si è messo in evidenza anche in questo quadriennio con ottimi risultati, tra i quali spiccano le tre medaglie al campionato Europeo (bronzo 2017, oro 2018, argento 2021), il 1° nella finale di Coppa del Mondo 2019, l’oro ai Giochi del Mediterraneo 2018, l’argento al test event 2019 sul campo di regata olimpico di Enoshima in Giappone. Fino al recente doppio argento Europeo e Mondiale 2021. È il numero 3 del Ranking World Sailing di maggio. Da talento giovanile Mattia è cresciuto molto fisicamente, è maturato come atleta ed è oggi tra i migliori windsurfisti a livello internazionale.

METEO DEL CAMPO OLIMPICO A SAGAMI BAY
La sede delle Olimpiadi di vela è la città di Enoshima, a sud di Tokyo. Le regate olimpiche di vela si terranno nella parte orientale della baia di Sagami, che è grande quanto il Golfo di Cagliari.
Questa baia si trova a circa 35° di latitudine nord (circa quella di Malta), aperta a sud, quindi in estate, come ci si aspetterebbe, predominano cieli limpidi e venti da sud.
Il vento più comune è SSW, a causa di una cresta di alta pressione a sud del Giappone che crea un gradiente SW, piega leggermente da SSW e accelera nella baia grazie all’effetto termico. Di solito arriva moderato 8-14 nodi, ma occasionalmente sale a 15-20 nodi, in particolare sui percorsi di gara più esterni; in questo caso lo stato del mare è significativo; un’onda molto corta di 0,5-1m.
Se il gradiente è S o SE, l’intensità è un po’ inferiore, sui 5-12 nodi, e può essere più oscillante di direzione.
Nel caso di un gradiente molto debole, c’è una brezza pura nella baia, con una direzione simile al primo tipo di vento, ma con un’intensità molto più leggera.
Sono anche possibili, anche se meno frequenti in estate, i venti da terra, soprattutto dal primo settore, tra N ed E, che raggiungono i campi di regata come venti oscillanti e rafficati.
Se c’è una perturbazione nella zona e il cielo è coperto, di solito impedisce al vento di gradiente di entrare nella baia, e si forma una brezza termica locale.
Le correnti nella Sagami Bay possono essere uno degli effetti cruciali sulla strategia di gara; oltre a influenzare direttamente il movimento delle barche, causano significativi spostamenti del vento e cambiamenti nella forza del vento portando in superficie acqua a temperature diverse.
Infine, vale la pena menzionare i tifoni tipici della regione; statisticamente, un tifone attraverserà la regione durante la regata olimpica, e potrebbero anche essere due se il primo attraversa all’inizio della competizione.
Miguel Sanchez-Cuenca, Meteorologo FIV

LA STORIA DELLA VELA AI GIOCHI
VELA E OLIMPIADI, INSIEME DA SEMPRE

Le origini dei Giochi Olimpici risalgono al mondo greco, che ci ha tramandato la loro storia nelle due grandi opere di Omero: Iliade e Odissea. Nella prima opera si narra del funerale di Paco, fratello di Achille, come pretesto per introdurre nel rito funebre delle competizioni sportive: il sangue e il sudore versato dagli atleti nelle gare veniva ritenuto fonte di energia per i defunti. Riservati ai cittadini di cultura greca, i grandi giochi dell’Ellade si dividevano in quattro categorie, ciascuna dedicata a un Dio: Olimpici (perché dedicati a Giove); Delfici (ad Apollo); Nemei (ancora a Giove); Istmici (a Nettuno). La loro importanza crescente è testimoniata dal fatto che gli anni vengono riferiti ad essi, a partire dal 776 a.C., 1° anno dopo i primi giochi olimpici, e la loro cadenza quadriennale. I vincitori delle gare ricevono in premio una corona di ramoscelli di ulivo, e per essi il ritorno a casa era trionfale. I giochi furono sospesi solo nel 393 d.c., per un editto dell’imperatore Teodosio, perché la loro origine pagana era considerata in contrasto con la religione cattolica.

Ben 2672 anni dopo, grazie alla perseveranza e alle idee del barone Pierre de Cubertin, lo spirito dei giochi risorse, e inizò l’era delle moderne Olimpiadi, con la prima edizione ad Atene nel 1896.
La vela entra ai Giochi sin dalla prima edizione, Atene 1896, che prevedeva 3 categorie veliche negli “sport nautici”. Ma le regate furono annullate e le medaglie non assegnate, per le avverse condizioni meteo. Quattro anni dopo tocca a Parigi 1900, in occasione dell’Esposizione Universale le regate (“dimostrative”) sono organizzate sulla Senna e vi partecipano 6 nazioni (Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, USA e Svizzera). Ogni nazione poteva partecipare con più barche e atleti, molti dei quali professionisti e con premi in denaro. Nella terza Olimpiade (Sain Louis, USA) la vela fu esclusa), ma tornò a Londra 1908 con regate a Ryde sull’Isola di Wight e le prime regole chiare degne dell’Olimpiade, medaglie comprese. Quattro classi metriche in gara anche a Stoccolma 1912. Dopo la sosta bellica, Anversa 1920 segna un po’ di confusione per l’adozione di classi nuove (troppe, ben 15) e poco diffuse, e solo 14 partecipanti, anche se con la storica adizione della bandiera a cinque cerchi.
Parigi 1924 segna la prima partecipazione italiana nella vela ai Giochi olimpici. Delle 3 barche previste (una per ciascuna classe), a causa di un ripensamento del CONI, è al via il solo 8 metri “Mebi”, timonato da Carlo Nasi, che si classifica al 10° posto.
Amsterdam 1928, stesse 3 classi con l’introduzione del Dinghy 12 quale monotipo singolo, regate perfette, 41 concorrenti di 23 paesi. L’Italia al completo conquista un

4° posto con l’8 metri S.I. “Bamba” timonato da Francesco Giovannelli; un 6° con il 6 metri S.I. “Twins” (Giovanni Leone Reggio) e un 6° nel Dinghy 12 (Tito Nordio).
A Los Angeles 1932 si passa a 4 classi con l’introduzione della classe Star al fianco dei 6, 8 metri S.I. e del monotipo Snowbird. L’unico azzurro presente è il singolista Silvio Treleani, 8°.
Si arriva alle storiche olimpiadi di Berlino 1936, con regate a Kiel, le classi sono ancora quattro. L’Italia conquista la sua prima medaglia d’oro con l’8 metri S.I. “Italia” selezionato dal CT Pasquale de Conciliis (Giovanni Leone Reggio, Bruno Bianchi, Luigi De Manincor, Domenico Mordini, Enrico Passimo Poggi e Luigi Mino Poggi). Quarto posto per il 6 metri “Esperia” (Max Oberti), 5° per il singolo “Jole” (Giuseppe Fago), 9° per la Star (Riccardo di Sangro Fondi-Federico De Luca).
Per Londra 1948 (Torquay), l’Olimpiade del dopoguerra, sono 5 le classi scelte dall’IYRU, con esordio del Dragone. Gli italiani conquistano un 4° posto con il Dragone (Giuseppe Canessa, Bruno Bianchi, Luigi De Manincor); un 5° con la Star (Agostino Straulino e Nicolò Rode); un 6° nella Swallow (Dario Salata e Achille Roncoroni); un 8° con il 6 metri “Ciocca II” (Leone Reggio, Renato Cosentino, Beppe Croce, Enrico Poggi, Nino Poggi); e un 14° nel Firefly (Livio Spanghero). E’ anche l’Olimpiade del primo oro del danese Paul Elvstrom, destinato a un record.
Helsinki 1952 (Harmaja), ancora 5 classi e l’esordio del singolo Finn, per una configurazione che resisterà fino al 1968. Sono i Giochi del ritorno all’oro per l’Italia nella vela con la Star “Merope” di Agostino Straulino e Nicolò Rode. Secondo oro per Elvstrom. Gli altri piazzamenti italiani: 7° posto nel Finn per Adelchi Pelaschier; 8° del 6 metri “Ciocca II” (Enrico Massimo Poggi, Antonio Cosentino, Pietro Reggio, Giusto Spigno); 9° del Dragone (Giuseppe e Antonio Carratino, Carlo Maria Spirito); 10° del 5.5 metri “Mirtala” (Dario Salata, Giorgio Audizio, Egone Jackin).
Melbourne 1956: terzo oro del danese Elvstrom, e seconda medaglia per Straulino-Rode, argento nella Star. Quarto posto nella classe Sharpie (Mario Capio ed Emilio Massino), 6° nel Dragone (Sergio Sorrentino, Piero Gorgatto, Annibale Pelaschier), 7° nel Finn con Adelchi Pelaschier e nel 5.5 con “Twins VIII” (Max Oberti, Antonio Carratin, Carlo M. Spirito).
Si giunge a Roma 1960, con le regate di Napoli e la delusione per il quarto posto e la terza medaglia che sfuma per il grande Straulino in coppia stavolta con Carlo Rolandi. Importante esordio per la nuova classe Flying Dutchmann. Quarto oro per Elvstrom, record a lungo imbattuto nella vela. Medaglia di bronzo con il Dragone “Venilia” (Antonio Cosentino, Antonio Ciciliano e Giulio De Stefano); 11° il 5.5 “Voloira” (Pietro Reggio, Marco Novaro, Franco Zucchi); 12° il FD (Mario Capio, Tullio Pizzorno); 14° il Finn (Bruno Trani).
Tokio 1964: quarto posto per il 5.5 metri “Grifone” (Agostino Straulino, Bruno Petronio, Massimo Minervini); 6° per il Dragone “Agreste” (Sergio Sorrentino,

Annibale Pelaschier, Sergio Furlan); 10° per il FD (Mario Capio, Marco Sartoril); 15° per la Star (Luigi Croce, Luigi Saidelli).
Acapulco 1968: sorge la stella del russo Valentin Mankin che insiderà il primato di Elvstrom. Due medaglie di bronzo per l’Italia: nella Star (Franco Cavallo e Camillo Gargano) e nel Finn (Fabio Albarelli); 5° per il 5.5 “Twins XIV” (Giuseppe Zucchinetti, Antonio e Domenico Carratino); 19° nel FD (Carlo Massone e Emanuele Ottonello).
Si torna a Kiel per Monaco 1972, dove vengono introdotte due nuove classi, il Soling e il Tempest, entrambe a chiglia fissa: secondo oro per Mankin, delusioni azzurre. Quinto nella Star (Flavio Scala, Mauro Testa); 11° nel FD (Carlo Croce, Luciano Zinali); 13° nel Finn (Mauro Pelaschier); 14° nel Tempest (Giampiero Dotti, Francesco Sibello); 19° nel Soling (Giuseppe Milone, Roberto Mottola, Antonio Oliviero).
Tante novità a Montreal 1976 (Kingston): clamorosa esclusione della Star, esordio della nuova deriva 470 e del catamarano Tornado, argento per Mankin nel Tempest e oro nel Finn per un nuovo astro nascente, il tedesco Jochen Schumann. Italiani a secco: 5° il Tempest (Giuseppe Milone, Roberto Mottola); 7° il Tornado (Franco Pivoli, Cesare Biagi); 9° il Finn (Mauro Pelaschier); 14° il 470 (Roberto Vencato, Roberto Sponza); 15° il Soling (Fabio Albarelli, Gianfranco Oradini, Leopoldo Di Martino); 16° il FD (Carlo Croce, Luciano Zinali).
Mosca 1980 (Tallinn), i Giochi del “boicottaggio” e del terzo oro di Mankin. Torna la Star e in questa classe sono medaglia di bronzo gli azzurri Giorgio Gorla e Alfio Peraboni. Italiani presenti solo in tre classi: 7° il 470 (Ernesto Treves, Silvio Necchi); 10° il FD (Marco Savelli, Roberto Gazzei).
Nel 1984 a Los Angeles (dove conquista l’oro nel Finn l’ancora sconosciuto neozelandese Russell Coutts) seconda medaglia di bronzo per la Star di Giorgio Gorla e Alfio Peraboni. Quinto nel windsurf, categoria che fa il suo esordio ai Giochi, Klaus Maran; 5° il 470 (Enrico e Tommaso Chieffi); 7° il FD (Mario e Claudio Celon); 9° il Soling (Gianluca Lamaro, Valerio Romano, Aurelio Dalla Vecchia); 15° il Finn (Paolo Semeraro).
Tempestosa Olimpiade della Vela a Seul 1988 (Pusan) per il passaggio di un uragano. Quinti nella Star Gorla e Peraboni; 5° il Tornado (Giorgio Zuccoli, Luca Santella); 6° il windsurf (Paco Wirz); 7° il 470 (Sandro e Paolo Montefusco); 12° il 470 femminile per la prima volta ai Giochi (Anna Bacchiega, Nives Monico); 13° il Soling (Lamaro, Dalla Vecchia, Romano); 19° il FD (Mario e Claudio Celon).
Ancora senza medaglie la vela italiana a Barcellona 1992: settima l’esordiente Alessandra Sensini nel windsurf; 7° il 470 F (Maria Quarra, Anna Barabino); 8° l’Europa (Arianna Bogatec); 11° il 470 M (Sandro e Paolo Montefusco); 14° il Finn (Emanuele Vaccari); 16° la Star (Roberto Benamati, Mario Salani); 16° il windsurf

maschile (Riccardo Giordano); 17° il Tornado (Giorgio Zuccoli, Angelo Glisoni); 21° il FD (Luca Santella, Flavio Grassi).
Atlanta 1996 (Savannah), nel boom di iscritti, vede il ritorno della medaglia per l’Italia con il bronzo di Alessandra Sensini nel windsurf (nuova classe, il Mistral); 5° il Tornado (Walter e Marco Pirinoli); 6° la Star (Enrico Chieffi e Roberto Sinibaldi); 6° il Finn (Luca Devoti); 7° il 470 F (Federica Salvà, Emanuela Sossi); 10° il Soling (Mario e Claudio Celon, Gianni Torboli); 12° nell’esordiente classe Laser (Francesco Bruni); 12° nell’Europa (Arianna Bogatec); 16° il 470 M (Matteo e Michele Ivaldi); 36° il windsurf maschile (Andrea Zinali).
Si arriva a Sydney 2000: la prima Olimpiade con il numero chiuso a 400 atleti per le regate, quella con il migliore risultato di sempre della vela azzurra ai Giochi, con l’oro di Alessandra Sensini nel windsurf e l’argento di Luca Devoti nel Finn. Settimo il 470 F (Federica Salvà, Emanuela Sossi); 8° il Laser (Diego Negri) e l’Europa (Larissa Nevierov); 10° la Star (Pietro D’Alì e Ferdinando Colaninno); 11° la nuova classe acrobatica 49er (Francesco e Gabriele Bruni); 14° il Soling (Nicola Celon, Daniele De Luca, Michele Paoletti) e il Tornado (Lorenzo e Marco Bodini); 17° il windsurf M (Riccardo Giordano) e 19° il 470 M (Matteo e Michele Ivaldi).
Atene 2004 vede il simbolico ritorno dei Giochi nella città delle origini. Italia tra le 7 nazioni presenti in tutte le 11 classi, medaglia di bronzo per Alessandra Sensini (unica azzurra tre volte sul podio). Settima la Star (Francesco Bruni, Antar Vigna); 10° il Tornado (Francesco Marcolini, Edoardo Bianchi); 10° il 470 M (Gabrio Zandonà, Andrea Trani); 13° il Laser (Diego Negri); 14° il 49er (Pietro e Gianfranco Sibello); 14° l’Yngling, la nuova classe femminile a chiglia per tre persone introdotta dall’ISAF (Giulia Conti, Alessandra Marenzi, Angela Baroni); 16° l’Europa (Larissa Nevierov); 20° il 470 F (Elisabetta Wsaccheggiani, Miriam Cutolo); 24° il windsurf M (Riccardo Giordano); 25° il Finn (Michele Marchesini). Il brasiliano Torben Grael vince la sua quinta medaglia olimpica e stabilisce un nuovo primato.
Nel novembre del 2004 il Council dell’ISAF decide le nuove classi olimpiche per Pechino 2008, con l’esclusione di Europa e Mistral, a beneficio di Laser Radial e Neil Pryde RS-X. Le 11 categorie sono quindi: Star (M), Yngling (F), Tornado (M), 49er (M), 470 M, 470 F, Finn (M), Laser (M), Laser Radial (F), Neil Pryde RS-X M, Neil Pryde RS-X F.
Le regate di Qingdao (Pechino 2008) saranno ricordate per l’impresa degli organizzatori che ripuliscono in una settimana il campo di regata invaso da alghe verdissime che avrebbero reso impossibili le regate olimpiche.
Ma le Olimpiadi in Cina portano anche un altro buon bottino alla vela azzurra con due medaglie: l’argento di Alessandra Sensini nel windsurf (è l’unica medaglia che mancava alla nostra fuoriclasse, che con questo diventa l’atleta ad aver vinto più allori olimpici nella storia olimpica della vela femminile), e il bronzo di Diego Romero nel Laser, l’oriundo argentino voluto fortemente dal presidente FIV Sergio

Gaibisso stupisce tutti con una splendida Medal Race nell’aria leggera che lo porta sul podio nel giorno dei 70 anni del grande tecnico Valentin Mankin.
Qingdao lascia anche l’amaro e la rabbia per la medaglia, meritatissima ma sfumata (4° posto a pari punti con il 3°) di Pietro e Gianfranco Sibello nell’acrobatico 49er, dopo una Medal Race tempestosa e drammatica, rimasta celebre per il disalberamento pre-regata dei danesi primi in classifica, tornati in gara con la barca di un altro team e in grado di chiudere pochi secondi entro il tempo massimo. Le proteste italiane in Giuria e persino al TAS non hanno esito e l’urlo di gioia dei Sibello resta strozzato nella gola di tutti.
Nelle altre classi: 5° Giulia Conti e Giovanna Micol (470 W); 6° Gabrio Zandonà e Andrea Trani (470 M); 7° Francesco Marcolini e Edoardo Bianchi (Tornado); 10° Diego Negri e Luigi Viale (Star); 11° Giorgio Poggi (Finn); 15° Chiara Calligaris, Francesca Scognamillo e Giulia Pignolo (Yngling); 19° Larissa Nevierov (Laser Radial); 20° Fabian Heidegger (RSX M).
Londra 2012, si regata a Weymouth, nella Manica, condizioni meteo ventose e umide, unica novità tra le discipline è l’Elliott 6 per il match racing femminile al posto dell’Yngling, mentre sparisce il catamarano. E’ l’Olimpiade della vela australiana (3 ori) e di quella spagnola (2 ori), mentre i padroni di casa inglesi si accontentano di 1 oro e 4 argenti. L’Italia invece, dopo tre edizioni con medaglie, resta a secco.
Sesta e ultima Olimpiade per Alessandra Sensini, che ci prova ma non va oltre il 9° nel windsurf (RSX W). Illudono fino all’ultimo Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti (470 M), quarti a un soffio dal podio. Giulia Conti e Giovanna Micol (470 W) ancora 5°. Poi: 9° Giuseppe Angilella e Gianfranco Sibello (49er); 19° Francesca Clapcich (Laser Radial); 22° Filippo Baldassari (Finn); 34° Federico Esposito (RSX M); 35° Michele Regolo (Laser Standard). Non abbiamo equipaggi nella Star e nell’Elliott 6.
Rio 2016 vede sparire le barche a chiglia dal programma olimpico della vela: non c’è più la Star, ed esce il match race femminile. In compenso torna il multiscafo con il Nacra 17. Gran Bretagna e Olanda vincono due ori a testa, e dal medagliere della vela resta esclusa l’Italia per la seconda edizione consecutiva dei Giochi.
Bruciano le medaglie sfumate nelle Medal Race del windsurf femminile (RSX W) con Flavia Tartaglini che chiude sesta, e nel Nacra 17 con Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri, quinti.
Ennesimo 5° posto anche per Giulia Conti con Francesca Cpalcich (49er FX), pur arrivate tra le favorite ai Giochi.
Nelle altre classi, 10° per il giovane Mattia Camboni (RSX M); 12° Francesco Marrai (Laser Standard); 18° Giorgio Poggi (Finn); 14° Ruggero Tita e Pietro Zucchetti (49er); 22° Silvia Zennaro (Laser Radial); 19° Elena Berta (che sostituisce all’ultimo momento Roberta Caputo) e Alice Sinno (470 W) Non abbiamo equipaggi nel 470 M.

IL MEDAGLIERE DELLA VELA ALLE OLIMPIADI

Ben 45 nazioni figurano nel medagliere della vela olimpica avendo vinto almeno una medaglia. La nazione leader è la Gran Bretagna (28 ori, 19 argenti, 11 bronzi), davanti a USA (19 ori, 23 argenti, 18 bronzi), e alla Norvegia (17 ori, 11 argenti e 3 bronzi, conquistati per lo più nelle prime edizioni). Nella top-10 del medagliere ci sono poi nell’ordine: la Spagna, la Francia, la Danimarca, l’Australia, la Svezia, la Nuova Zelanda e l’Olanda.
L’Italia della vela occupa attualmente il 15° posto del medagliere con 3 ori, 3 argenti e 8 bronzi.



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LE MEDAGLIE DELLA VELA OLIMPICA AZZURRA: 3 medaglie d’oro, 3 d’argento, 8 di bronzo

ORO 1 BERLINO 1936 – Nella categoria 8 metri Stazza Internazionale vince lo scafo “Italia”, timoniere Giovanni Leone Reggio, equipaggio Bruno Bianchi, Luigi De Manincor, Domenico Mordini, Enrico Massimo Poggi, Luigi Mino Poggi
ORO 2 HELSINKI 1952 – Nella Classe Star con la barca Merope, Agostino Straulino (timoniere) e Nicolò Rode (prodiere)
ARGENTO 1 MELBOURNE 1956 – Nella Classe Star con la barca Merope III, Agostino Straulino (timoniere) e Nicolò Rode (prodiere)
BRONZO 1 ROMA 1960 – Nella classe Dragone, timoniere Antonio Cosentino, equipaggio Antonio Ciciliano e Giulio De Stefano
BRONZO 2 ACAPULCO (CITTÀ DEL MESSICO) 1968 – Nella Classe Finn con Fabio Albarelli
BRONZO 3 ACAPULCO (CITTA’ DEL MESSICO) 1968 – Nella Classe Star con la barca Romance, Franco Cavallo (timoniere) e Camillo Gargano (prodiere)
BRONZO 4 TALLINN (MOSCA) 1980 – Nella Classe Star, Giorgio Gorla (timoniere) e Alfio Peraboni
BRONZO 5 LOS ANGELES 1984 – Nella Classe Star, Giorgio Gorla (timoniere) e Alfio Peraboni
BRONZO 6 SAVANNAH (ATLANTA) 1996 – Nel windsurf Mistral, con Alessandra Sensini
ORO 3 SYDNEY 2000 – Nel windsurf Mistral, con Alessandra Sensini
ARGENTO 2 SYDNEY 2000 – Nella Classe Finn con Luca Devoti
BRONZO 7 ATENE 2004 – Nel windsurf Mistral, con Alessandra Sensini
ARGENTO 3 QINGDAO (PECHINO) 2008 – Nel windsurf RSX con Alessandra Sensini
BRONZO 8 QINGDAO (PECHINO) 2008 – Nella Classe Laser maschile con Diego Romero
Photocredit: Martina Orsini/FIV, Sailing Energy/World Sailing, Fabrizio Prandini/FIV

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