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COVID-19, IN ARRIVO LA CERTIFICAZIONE VERDE ECCO TUTTI I DETTAGLI SULL’“IMMUNITÀ DIGITALE”

Dal 6 agosto sarà necessario esibire il QR Code con i dati personali relativi a vaccinazione, guarigione o tampone

Come la pandemia da Covid-19 stravolge la società. Dal prossimo 6 agosto entreranno in vigore regole sociali ancor più restrittive: per accedere ad alcune strutture occorrerà esibire il “Green Pass” dotato di QR Code e, in alcuni casi, anche un documento di riconoscimento. Nel QR Code saranno riportate tutte le informazioni relative al proprio status in merito all’infezione da Covid-19 che verranno lette soltanto attraverso l’uso dell’App VerificaC19.

Si tratta di un lettore che permetterà di accertare non solo la veridicità della certificazione, ma anche che sia corrispondente al soggetto che la esibisce.

PER OTTENERE IL GREEN PASS VA RICHIESTO L’AUTHCODE

Nella piattaforma nazionale-DGC (Digital Green Certificate) è stato reso disponibile il servizio che consente al cittadino il recupero autonomo dell’Authcode necessario per poter ottenere la “certificazione verde”.

L’Authcode viene inviato via sms o mail a chi si sia sottoposto a tampone, vaccinazione o presenti guarigione dalla malattia. Chi non lo ha ricevuto potrà utilizzare il portale https://www.dgc.gov.it/spa/public/home inserendo le ultime 8 cifre della tessera sanitaria con la sua scadenza e il codice univoco riferito al numero di referto elettronico del tampone antigenico rapido (NRFE) o il codice del tampone molecolare (CUN), o numero univoco del certificato di guarigione (NUCG). Se non si è iscritti al Servizio Sanitario nazionale basterà inserire i riferimenti di un documento di riconoscimento (passaporto, patente o carta di identità).

La durata del Green Pass non è uguale per tutti: in caso di guarigione da Covid 19, la validità della certificazione è di 6 mesi mentre, con il solo tampone il ‘lasciapassare’ dura solo 48 ore dal momento del prelievo. Si è completato il ciclo vaccinale, la validità è di 270 giorni, ovvero nove mesi a partire dalla data dell’ultima somministrazione. Se si è ricevuta solo la prima dose, la certificazione è valida solo fino alla somministrazione della seconda, mentre se si è utilizzato un vaccino monodose, il Green Pass scatta immediatamente. Ci sarebbe però la particolarità dei vaccini a doppia dose Astrazeneca, Pfizer e Moderna che prevedono un intervallo tra le due inoculazioni fino a 12 settimane: il che significherebbe che tra green pass temporaneo (tra le due inoculazioni) e definitivo (successivo all’ultimo dosaggio), il certificato verde potrebbe durare quasi un anno. Il conto è presto fatto: se la prima inoculazione si effettua il 1° agosto, la certificazione scatta dal sedicesimo giorno e fino alla seconda somministrazione che, se rispetta le 12 settimane, avviene il 31 ottobre.

Da quel momento scatta l’immunità dei nove mesi che allunga la validità del certificato fino a luglio. La versione digitale del Green Pass è scaricabile anche dalle App IO e IMMUNI mentre a breve lo si potrà fare anche mediante Fascicolo Sanitario Elettronico. La versione cartacea è invece ottenibile con Tessera Sanitaria ma con l’obbligatorio intervento di medico base, pediatra o farmacista.

DOVE DOVRÀ ESSERE PRESENTATO IL “GREEN PASS” E DA CHI

Il Governo italiano ha esteso l’obbligo del passaporto vaccinale, fino ad oggi necessario solo per le residenze per anziani e la partecipazione a feste di matrimonio.

Dopo la prima settimana di agosto, per accedere ai luoghi affollati sarà necessario dimostrare di essere immunizzati: il Green Pass consentirà di accedere a eventi sportivi, fiere, congressi, musei, parchi tematici e di divertimento, centri termali, sale bingo, casinò, teatri, cinema, concorsi pubblici e concerti.

Inoltre, dovrà essere esibito anche per sedersi all’interno di un ristorante ma non all’esterno o per consumare al bancone del bar. Non è invece necessario presentarlo per l’accesso a negozi, farmacie, supermercati, bar, stabil-menti balnearie piscine all’aperto. Niente green pass anche per strutture ricettive e chiese. Al momento il governo sta valutando le modalità per l’estensione del certificato sui treni, autobus di linea e aerei quindi mezzi a lunga percorrenza- lasciando invece invariato l’accesso libero ad autobus locali, tram e metropolitane.

Discorso a parte merita la scuola, dove ci sarebbe l’obbligo vaccinale per i docenti ed il personale, mentre per ora nulla si sa sugli studenti anche se la proposta è quella di lasciare in Dad solo chi rifiuta il vaccino. Quanto ai costi dei tamponi, il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Gen. Francesco Paolo Figliuolo dovrà definire un’intesa col Ministero della Salute per assicurare la somministrazione di testi antigenici a prezzi calmierati per consentire l’accesso anche ai minori tra 12 e 18 anni.

Nell’accesso ai luoghi pubblici nessuna limitazione per gli under 12: per loro non vige la necessità di certificazione verde non essendo disposto l’obbligo vaccinale per quella fascia d’età. Come previsto dal Decreto Legge del 22 luglio scorso, non dovranno esibire il Green Pass anche quei soggetti esenti con certificazione medica idonea per i quali verrà creato un Pass ad hoc.

PER LE STRUTTURE OSPEDALIERE E PRONTO SOCCORSO NIENTE “CERTIFICATO VERDE”

Per quanto riguarda l’accesso ai Pronto Soccorso dei nosocomi italiani, non è assolutamente necessario presentare il certificato verde, anche perché in tal caso non si garantirebbe parità di trattamento e di cura agli utenti.

Discorso differente per gli accompagnatori che, secondo le regole imposte dalle Direzioni delle Aziende Ospedaliere, già da tempo non possono trattenersi nelle sale d’attesa. Diverso il caso dei minori, per cui la legge chiede la presenza di un genitore anche durante le prestazioni sanitarie. Il caso delle Pediatrie fa scuola: il piccolo paziente e il genitore accompagnatore, in caso di ricovero, vengono sottoposti a tampone molecolare e restano in attesa in una ‘stanza di contumacia’ fino all’esito dello stesso. Una volta garantita la negatività, paziente e genitore vengono trasferiti in reparto, dove restano fino a dimissioni senza possibilità alcuna di avere contatti con l’esterno.

Nel caso in cui sia necessario dare il cambio al genitore, la persona che subentra deve a sua volta avere l’esito negativo del tampone.

Per rientrare, occorre rifare il test.

Nel sistema sanitario c’è però una falla: negli ospedali pubblici si entra senza restrizioni alcune e nessuno vieta la presenza di persone “non tamponate” anche davanti le sale operatorie o nei corridoi, ipoteticamente mettendo gli altri a rischio contagio. Una nota dolente che mette in discussione il piano restrittivo del governo. Tutta l’Italia, dal 6 agosto e senza distinzione di colore, dovrà attenersi alle regole, tranne le Regioni a Statuto Speciale che potranno decidere autonomamente come utilizzare il green pass.

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