MATERA. «È un disegno che si compie così come era stato espressamente minacciato all’indomani del voto che aveva attribuito uno straordinario successo ai Volt e alla coalizione che si è riconosciuta intorno al sindaco Bennardi». Questo l’esordio dell’ultimo comunicato social con il quale i Volt hanno commentano, dopo la fuoriuscita dal loro movimento di Paterino e Visaggi, anche quella del consigliere Franco Di Lecce. «C’è un piano eversivo contro la città – ha proseguito il messaggio Volt – portato avanti attraverso pressioni incessanti e inconfessabili alle quali Volt non ha mai voluto cedere e che sono chiare agli occhi della città». Premesso che a fare chiarezza sul graduale sfaldarsi dei Volt, un movimento che pure è uscito con circa 2000 voti dalle ultime a-ministrative, non c’è mai stata una spiegazione ufficiale soprattutto da parte dei suoi due massimi esponenti, gli assessori Acito che è anche vice sindaco e Corti, il ragionamento che si apre e che ha coinvolto l’interesse di più di qualche cittadino, è sapere a questo punto chi sono i “mandanti” del “disegno eversivo” contro la città di Matera, e da che parte arrivano queste minacce e pressioni. Il comunicato Volt si è poi spinto avanti dicendo che Paterino e Visaggi hanno «Voltato le spalle agli elettori e al gruppo di attivisti e volontari che hanno reso possibile la loro elezione, mentre quanto a Di Lecce «Nessuna spudoratezza potrebbe consentire nemmeno la finzione dal momento che fino a poche ore fa il consigliere Franco di Lecce professava addirittura “fedeltà». Nel richiedere le dimissioni dei tre consiglieri “esodati”, i Volt hanno concluso: «Non abbiamo interessi da perseguire né poltrone da mantenere questa è la forza che continueremo a mettere in campo indipendentemente da ogni postazione». E’ chiaro che i Volt dovranno al più presto correre ai ripari per fermare l’emorragia di fughe, ma nel frattempo, è innegabile che la maggioranza stia fortemente risentendo della crisi dei Volt, ed essa stessa è stata colpita dalla fuoriuscita della consigliera Tosti che è passata a far compagnia e rafforzare Scarciolla nella lista Matera 3.0. E’ una maggioranza dunque che, come dichiarato ieri da Matera Civica: «Sta perdendo molte certezze, e quello di Bennardi è un Governo sotto scacco che è stato sordo ai campanelli dopo le nomine “fiduciarie”, e ora si trova a dover sbrogliare una matassa ingarbugliata» Sarà il Sindaco, sintetizzando il comunicato di Matera Civica che dovrà tagliare e annodare con inevitabili defenestrazioni per dare spazio a nuove figure che puntellino la sua instabile posizione. «Il mercato dei posizionamenti è iniziato – va avanti Matera Civica – e le fervide consultazioni che sono già in atto indeboliranno inevitabilmente la forza di questa amministrazione con conseguente danno alla nostra città». Ma dopo questa corposa analisi politica, vediamo che dice la matematica: la salvaguardia di bilancio è stata approvata in consiglio con 18 voti; erano presenti 30 consiglieri più il sindaco cha ha diritto di “voto jolly”. La maggioranza era dunque a 15 + 1. Il bilancio è passato con 18 voti e 13 consiglieri di opposizione che si sono assentati al voto. E’ chiaro che i voti favorevoli di Scarciolla, Tosti, Paterino e Visaggi, hanno pesato quanto oro per la maggioranza perché senza di loro, direbbe Matera civica, per Bannardi sarebbe stato “sacco matto”!