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A VILLA D’AGRI, NATO DA MARSICOVETERE, 2 FESTIVAL A CONFRONTO

La notte bianca del libro festival e La pulce letteraria, si raccontano. La cultura che si guarda attorno. Partecipano scrittori, giornalisti, e i protagonisti della vita culturale della comunità della Val d’Agri

VILLA D’AGRI di MARSICOVETERE (PZ) 


La città estesa continua a Villa D’Agri nato da Marsicovetere una città
con una storia lontana  

sabato 31 luglio Piazza Tommaso Morlino

Ore 19.00

Due festival a confronto. Il sud che resiste  

La notte bianca del libro festival e La pulce letteraria, si raccontano. La cultura che si guarda attorno. Partecipano scrittori, giornalisti, e i protagonisti della vita culturale della comunità della Val d’Agri.

Coordina Angela Di Buono

Ore 19.45

Biagio Russo presenta Perché ridi? Curiosando nella comicità (tra Psicologia, Antropologia, Filosofia, Letteratura…)

Biagio Russo (Spinoso, 1962) ha un passato da redattore editoriale ed è giornalista pubblicista. Insegna Italiano e Storia nell’I.I.S. “Petruccelli-Parisi” di Moliterno (Pz). Appassionato di letteratura del Novecento, è stato Direttore della Fondazione Leonardo Sinisgalli dal 2010 al 2020.

Oltre a dedicarsi alla poesia e alla narrativa, si è occupato di saggistica. Recentemente ha pubblicato, Leonardo Sinisgalli e i bambini incisori, FLS, Montemurro 2018; e in collaborazione con Decio Cocolicchio, il volume antologico, Fisica moderna in Civiltà delle macchine di Leonardo Sinisgalli, Osanna Edizioni, Venosa 2018.

Perché ridi? Curiosando nella comicità

Mi perdonino gli psicologi, gli etologi, i letterati, gli antropologi, i filosofi se per inseguire il riso mi sono ritrovato di qua e di là. Le intenzioni di partenza non erano queste: prima di iniziare, lo giuro, pensavo ad un saggetto coerente, scientificamente inappuntabile con tante citazioni, noticine, un corpus bibliografico sterminato e una tesi da dimostrare dopo aver duellato e demolito i mille rivali che sul riso hanno pontificato. Ma la colpa è del riso: lo lasciavo da una parte e lo ritrovavo da tutt’altra, cercavo un autore e ne scoprivo altri dieci che avevano discettato sulla comicità.
Che fare?
Mi sono lasciato andare, e qui mi riscuso lor signori, ho lasciato all’argomento la
facoltà di decidere, di scegliere, di autodeterminarsi. Temo che ora sia lui, il riso, a ridere di me che volevo capire perché ridevo. Accecato da furore iconoclasta ho buttato via la tesi che avrei dovuto dimostrare, ho semplificato le citazioni, cestinato gran parte della massa informe e noiosa di note, lasciando solo una bibliografia essenziale per il lettore più esigente.
Cos’è rimasto?
Un piacevole vagabondare in una letteratura sterminata, senza le oppressioni, le necessità e i ritmi di un viaggio organizzato. Se avessi preso una cartina, se avessi fatto un programma, forse avrei visto di
più e in meno tempo, ma chi lo sa! Avrei realizzato un saggio di filosofia o un saggio di psicologia o un saggio di… Avrei dovuto costringere la volontà e lo sguardo in un’unica parziale direzione: ma l’idea mi ha spaventato. Una consapevolezza però è cresciuta in me, arrecandomi non poco conforto.
Il riso è un pò come il paradosso di Goethe sul sapere:
più aumenta la superficie della sua conoscenza, ancor più aumenta il volume di ciò che ancora non si conosce.
Il lettore alla fine, se vi giungerà, avrà la sgradevole sensazione di sapere tante verità sul riso e la comicità, tutte valide, ma tutte, o quasi, in reciproca contraddizione, di autori appartenenti alla medesima disciplina o a discipline differenti.

Sarà per questo autorizzato a elaborare una sua teoria, ugualmente valida, ugualmente inutile.

Ne parla con l’autore Antonella Marinelli

Ore 20.30

Ripartire da Levi: le nuove narrazioni audiovisive della Basilicata

di Delio Colangelo

Delio Colangelo è laureato in filosofia e si occupa da alcuni anni di progettazione culturale per enti e società.
Ricercatore senior presso la Fondazione Eni Enrico Mattei, collabora ad attività di ricerca sui temi dello sviluppo sostenibile con particolare riferimento all’innovazione turistica e all’industria culturale.
Fa parte del gruppo di lavoro della WUC – Workshop of Unesco presso l’Università degli Studi della Basilicata, all’interno del quale cura il laboratorio cinematografico per il corso in “Paesaggi culturali del Mediterraneo e comunità di
saperi”.
Sceneggiatore e regista, i suoi corti sono stati recentemente selezionati nei festival: Giffoni,
Cinemability, Nickelodeon, Cinema Archeologico, Ischia FF, SDG in Action, European FF Integration. Nel 2021 pubblica il suo primo romanzo per Robin Edizioni: 
La linea curva del destino.

Ripartire da Levi: le nuove narrazioni audiovisive della Basilicata

Negli anni ’50 e ’60, Carlo Levi ha avuto un’influenza molto forte sulla produzione cinematografica in Basilicata: grandi autori come Lizzani, Lattuada, Visconti, Rondi, Pasolini si sono confrontati, direttamente o indirettamente, con la poetica del Cristo. Se è vero che la trasposizione del romanzo da parte di Rosi nel 1979 ha rappresentato “un quieto e lirico commiato da un’immagine del Sud” (Morreale 2005), a partire dagli anni ’80 si assiste (con pochissime eccezioni) a rappresentazioni cinematografiche che si allontanano dal contesto locale.  Negli ultimi anni, invece, si riscontra un rinnovato interesse autorale verso l’opera di Levi, spesso attraverso operazioni sperimentali e che mettono in campo le nuove tecnologie cinematografiche. È possibile parlare di una tendenza a ripartire da Levi per raccontare la Basilicata? Quali sono le rappresentazioni audiovisive proposte dagli autori del nuovo millennio?

dialoga con l’autore  Luciano Petrullo Sotto la buona stella di Giuseppe Lalinga

Ore 21.20

Gabriella Genisi presenta La regola di Santa Croce, Rizzoli, 2021

Ha scritto numerosi libri e ha inventato il personaggio del commissario Lolita Lobosco, la poliziotta più sexy del Mediterraneo, protagonista di alcuni romanzi pubblicati da Sonzogno e diventata una delle protagoniste di una delle serie televisive più di successo. La circonferenza delle arance, Giallo ciliegia, Uva noir, Gioco pericoloso, Spaghetti all’assassina, Mare nero e Dopo tanta nebbia. Con Pizzica amara nasce un altro personaggio femminile che continua con La regola di Santa Croce.

La regola di Santa Croce

Sulla facciata di Santa Croce, gioiello del barocco leccese, tra putti, fregi e allegorie qualcuno ha inciso una scritta. Non può sfuggire agli occhi attenti di Chicca Lopez, la carabiniera salentina che dalla prima linea del nucleo operativo è stata relegata alla tutela dei Beni Culturali e del Paesaggio. Giubbotto di pelle e coda di cavallo, il carattere testardo e focoso della marescialla non è ben visto, soprattutto dai suoi superiori. È un nome, quello ricomparso sulla facciata della chiesa, che riporta indietro nel tempo: Eva. Salento, anni Ottanta. Era un’estate maestosa quando tre ragazzi si legarono per sempre con un patto di sangue. Due amici e una ragazzina biondissima dallo sguardo selvatico. Ma in uno di quei pomeriggi Eva è sparita senza lasciare traccia. Chicca Lopez si ritrova faccia a faccia con quei segreti seppelliti nel passato. Ha intenzione di andare fino in fondo per trovare la verità e non lasciare che Eva diventi una delle tante donne svanite nel nulla, troppo spesso uccise in nome di un crimine chiamato erroneamente amore. Con una scrittura avvolgente Gabriella Genisi scava nella memoria indelebile di una terra sospesa tra Oriente e Occidente e svela le passioni feroci che si nascondono nell’amicizia più sincera e nelle promesse d’amore.

Dialoga con l’autrice Anna De Rosa Sotto la buona stella di Simona Bonito

Ore 22.00

Pansardi Sposa omaggia Lolita Lobosco

La moda nel cinema

Sotto la buona stella di Marisa Lapadula

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