Sarà per il momento particolarmente non facile dal punto di vista amministrativo, varie le recenti vicende gestite non al meglio, su tutte quella della spiaggia Carrubo con protagonista il Santavenere, che, forse, il sindaco di Maratea, Daniele Stoppelli, sul caso delle chiazze anomale a mare, ha deciso di intervenire con certa tempestività: il colpevole, è la rete f-gnaria. Di qui, l’Ordinanza contingibile ed urgente per la tutela della salute pubblica, nella quale Stoppelli fissa, da parte sua, la situazione: «Nell’ambito di accertamenti ambientali condotti sul torrente denominato Fiumicello da personale di Arpab di Basilicata e Polizia Locale in località Trecchinari, è stato accertato uno sversamento proveniente dalla rete fognaria all’interno di detto Torrente». Così il sindaco di Maratea ha intimato ad Acquedotto lucano di procedure con u-genza per porre rimedio agli inconvenienti esistenti nel tratto della rete fognaria, ripristinando le idonee condizioni di funzionamento della stessa. Per quanto di propria competenza, l’Arpab prosegue con l’attività di campionamento ed altri risultati sono attesi per lunedì.
Da quanto si è potuto apprendere per il versante Aql, l’impressione è che la tesi di Stoppelli sia tutt’altro che pienamente condivisa. Oltre i campionamenti, pro-seguono anche i sopralluoghi tanto che una possibile revoca dell’ordinanza in questione è stata ipotesi accreditata per buona parte della giornata di ieri. Il sindaco, però, per ora ha lasciato tutto come prima: il colpevole è la rete fognaria ed Aql deve provvedere, in tempi ristretti, alla riparazione del «sversamento dei liquami». Oltre che nella zona, come già prospettato da tempo, insistono, già denunciò a suo tempo il fatto l’assessore regionale all’Ambiente Gianni Rosa, scarichi abusivi, per Aql l’impianto di depurazione non presenta falle.
In corso, una querelle tra le parti in causa, Aql e Comune di Maratea.
In uno dei sopralluoghi, per esempio, è stato individuato, proprio nella località indicata da Stoppelli, Trecchinari, un tubo che necessita intervento, ma, allo stesso tempo, è stato appurato che da lì scorre acqua potabile per cui lo stesso non può essere causa di inquinamento tramite liquami. Diplomazie a lavoro, tecnici anche: le strade sono 3. La prima è quella indicata da Stoppelli, la seconda è rappresentata dal suo opposto, la revoca dell’atto “incrimnato”, e la terza è, come previsto dal relativo quadro normativo, il ricorso al Tar di Basilicata da parte dei controinteressati per l’ottenimento, via Giustizia amministrativa, dell’annullamento dell’ordinanza sindacale.
