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MAGGIORANZA SFALDATA: S’IPOTIZZA IL RIMPASTO DELLA GIUNTA BENNARDI

Matera, dopo lo scossone dei “sei dissidenti”, il Comune fa la conta delle nuove forze consiliari e delle deleghe agli assessori

Lo scenario politico-amministrativo di Matera, così come si presenta all’indomani della prima sconfitta della maggioranza in consiglio comunale e la resa incondizionata di Bennardi ai sei consiglieri “dissidenti” sul tema concorsi, sancisce il definitivo venir meno degli originari equilibri di forze in seno alla maggioranza stessa. Ricordiamo in proposito che già lo scorso marzo, si registrò la fuoriuscita dal movimento “Volt”, dei consiglieri Paterino e Visaggi che, pur rimanendo a far parte di una maggioranza da loro definita “critica”, entrarono nel gruppo “Campo Democratico”. Due mesi dopo, fu la volta della consigliera Scarciolla di “Matera 3.0” che abbandonò la commissione urbanistica i cui metodi operativi ella disse: «Non appartengono alla mia cultura democratica». E infine c’è stata la recente defezione della consigliera Tosti che, proprio a causa della mozione sui concorsi pubblici, è dapprima stata una dei sei consiglieri “dissidenti” che hanno abbandonato l’assise per pr-testa e poi si è autosospesa e ha lasciato i Cinque Stelle per transitare nel gruppo “Matera 3.0”. E’ stato proprio in questo momento che la maggioranza di Bennardi ha cominciato a vacillare, tanto che il Sindaco si è precipitato a convocare un’assemblea urgente la sera della domenica proprio per tentare di ricucire lo strappo con i sei dissidenti, ma la consigliera Tosti era ormai irrimediabilmente fuori. Orbene, da tutte queste vicende, appare evidente agli addetti ai lavori e a chi come noi ha seguito integralmente tutti i consigli comunali e quasi ininterrottamente tutta la vita politica dei nove mesi di amministrazione Bennardi, che ora al primo cittadino s’imponga un rimpasto nella composizione della Giunta Comunale. Questo sarà inevitabile, intanto perché la Giunta è composta ancora da ben due assessori, Corti e Acito appartenenti ai Volt che in consiglio sono ormai dimezzati e con uno dei due rimasti, il consigliere Di Lecce, che è stato tra i sei dissidenti. Inoltre, l’accresciuto peso politico di Scarciolla, costretta ad uscire dalla finestra della commissione urbanistica, ora la vede rientrare dalla porta principale con un Matera 3.0 rafforzato, che ha forte ascendenza sull’assemblea, ha ottimo dialogo e capacità persuasiva nei confronti del PD di Alba e Perniola, e che sicuramente non ha dimenticato da che parte si schierò l’assessore allo sport Sarli anch’egli in quota a Matera 3.0 quando ella uscì dalla commissione. Ma forse la lettura più chiara di quanto sta accadendo e della pressione esercitata da parte della sua stessa maggioranza su Bennardi per il rimpasto, ce lo fa cogliere proprio quanto sostenuto dal consigliere Schiuma (Matera Futura) durante l’ultimo consiglio comunale e cioè che era chiaro fin da subito che sulla “mozione concorsi”, Bennardi avrebbe ritrattato e lo avrebbe fatto già nel corso della prima convocazione assembleare; i sei dissidenti di maggioranza, dunque, sempre secondo Schiuma, oltre che per far-si portatori dell’interesse dei partecipanti ai concorsi pubblici, hanno voluto dare, con il loro gesto del veto, un segnale forte della loro presenza sia alla loro maggioranza che a Bennardi che la capeggia, per far capire che qualcosa in termini di “poltrone” or-mai sia arrivato il tempo di cambiarlo.

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