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OGGI BUSCIOLANO INFORMERÀ LE COMMISSIONI SULLA PROROGA DELLA CONCESSIONE VAL D’AGRI

IL CASO Bardi manda il capo ufficio di Gabinetto nella seduta congiunta di Prima e Terza, a discutere sulla relazione tecnica che è in linea con quella dei governi passati

POTENZA. In Regione Basilicata si ritorna a parlare di petrolio. Dopo il tira e molla sulle “compensazioni ambientali” sul-le estrazioni, in ballo questa volta c’è l’intesa sulla proroga della Concessione Val d’Agri. Toccherà alla Prima e alla Terza Commissione consiliare, in seduta congiunta, prendere atto oggi di quanto deciso a Roma. A farsi portavoce dell’accordo il capo dell’ufficio di Gabinetto del presidente Bardi, Busciolano. Toccherà a lui essere audito nella seduta congiunta di oggi sulla tanto attesa relazione per la proroga decennale della Val d’Agri. Dopo che si è svolto il tavolo presso il Cirm (Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie) tocca alla Regione far recepire in Consiglio la nuova intesa per la concessione. In base al nuovo statuto Stato-Regioni il presidente Bardi deve presentare una informativa al Consiglio regionale. Per poter fare questo bisogna però prima presentare una relazione tecnica alle Commissioni che dovranno prenderne atto.
L’iter per arrivare al documento che redige l’istanza di aggiornamento della “proroga decennale della concessione Val d’Agri” va avanti da tempo. Al presidente Bardi è toccato infatti mettere “mano” a quanto lasciato dal precedente governo regionale presso il Ministero nel 2019. Nonostante in questi mesi si siano susseguiti incontri, il governatore lucano, nonostante in campagna elettorale abbia più volte criticato la gestione del petrolio dei suoi predecessori, sulla concessione Val d’Agri a quanto pare ha riconfermato tutto quello che era già in essere. Se c’è una cosa che si differenzia rispetto a prima, per la chiusura dopo l’esaurimento di alcuni pozzi, è la riduzione di circa il 20% dell’area richiesta dalla società petrolifera. A quanto pare il quantitativo di estrazioni resterà invariato nonostante il numero dei pozzi a disposizione diminuirà. Inoltre, il profilo di produzione indicato nell’istanza di aggiornamento della proroga decennale prevede «una produzione cumulativa ad olio pari a 41.7 MSm3,calcolato per il periodo di proroga della concessione, da ottobre 2019 a ottobre 2029, e che per lo stesso periodo, la produzione stimata cumulativa di gas è pari a 14,9 Msm3.
Insomma, nonostante Bardi si definisca come l’uomo del cambiamento e ha più volte ribadito che sul petrolio si poteva fare molto di più e diversamente a quanto pare anche su questo nulla è cambiato.

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