Con il suo infaticabile presidente, Michele Petraroia la sezione Anpi di Basilicata, con un convegno,

ricorda Francesco Saverio Nitti da Presidente del Consiglio dei Ministri, da parlamentare e da eminente figura politica del suo tempo. Nitti si oppose con nettezza al fascismo, subì minacce, intimidazioni, gli venne devastata la casa a Roma e fu costretto nel 1923 all’esilio. A Parigi accolse Turati, Nenni, Gobetti, Salvemini e sostenne anche finanziariamente le attività antifasciste spronando le forze politiche a unirsi e lottare insieme per la democrazia e la libertà dell’Italia. Questa lezione etica, culturale e politica, rappresenta un riferimento straordinario per i tanti giovani lucani impegnati nell’ANPI che a distanza di 100 anni continuano a camminare sulla strada tracciata dallo stesso Nitti, oltre che da Pertini, Gramsci, Parri, Croce, Buozzi, Terracini e tanti altri. Diversi relatori, nel seminario regionale del 23 luglio, promosso dall’ANPI BASILICATA si soffermeranno sulla necessità di  arginare metodi, proposte, scelte e linguaggi mutuati dal fascismo e riproposti con disarmante disinvoltura da forze politiche che cavalcano paure, istigano all’odio, seminano violenza e non esitano a collocarsi oltre la Costituzione nata dalla Resistenza e dalla guerra di liberazione nazionale dal nazifascismo. Mai come in questa fase tormentata dalla pandemia e da una crisi economica spaventosa, serve mobilitarsi in difesa della democrazia e per far rispettare su tutto il territorio nazionale i diritti sanciti nella Carta Costituzionale. Lo sbocco post-pandemia non è scontato ed il rischio su uno scollamento tra cittadini e istituzioni non va minimizzato. La risposta dello Stato non può essere la violenza esercitata oggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere e ieri a Genova contro giovani indifesi. Bene l’iniziativa della Sezione ANPI di Lauria – Valle del Noce che non farà passare sotto silenzio il ventennale di quei fatti. Purtroppo in Italia e anche in Basilicata sono in tanti anche ai vertici delle Istituzioni che stentano a ricordare il valore dell’antifascismo come pietra miliare della nostra Costituzione, ma una simile consapevolezza non può che spingere tutte le forze sociali, culturali e politiche a unirsi in difesa della democrazia.

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