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PIAZZA PIERRO: «AVREMMO VOLUTO PARTECIPARE ALLA INAUGURAZIONE, MA NON CI HANNO INVITATO»

L’appunto della figlia del poeta, Maria Rita. Ma in Giunta non sanno manco chi sia Albino Pierro. Ecco perché

POTENZA. È stata inaugurata  nei giorni scorsi la nuova area verde di Potenza, Piazza Albino Pierro, di circa 10mila mq, alla presenza delle autorità locali, tra cui il primo cittadino di Potenza Mario Guarente e l’assessore comunale Antonio Vigilante, e di Salvatore Cosma, sindaco di Tursi, città che ha dato i natali ad Albino Pierro, noto poeta dialettale più volte candidato al premio Nobel per la letteratura, a cui è intitolata la piazza. Nonostante l’inaugurazione sia una buona notizia per la città, non sono mancate le polemiche, con uno scontro tra maggioranza e opposizione in Comune: ma ieri si è aggiunto un altro tassello polemico che, tra le altre cose, ha esulato dal semplice “battibecco politico”. Ebbene, alla recente inaugurazione, il Comune ha commesso diverse “sviste”, istituzionalmente, non di poco conto. A partire dagli “albori”:  oltre, ovviamente, all’essenza del progetto stesso, avviato dalle precedenti amministrazioni, il Comune ha probabilmente avuto qualche difficoltà nel ricordare chi (o a questo punto, cosa) fosse Pierri. Infatti, il semplice invito alla conferenza stampa di presentazione del progetto di urbanizzazione della Piazza, aveva creato un “confuso” chiacchiericcio: infatti, com’è possibile vedere dalle immagini, l’invito era stato profuso per la presentazione di “piazza Albino”. Il che, immediatamente, fra gli addetti ai lavori e non, venne inteso come un piccolo refuso: si pensò, dunque, che la piazza dovesse essere intitolata, improvvisamente, al compianto Albini, noto costruttore potentino scomparso negli anni scorsi. Al che, voci di corridoio, riferirebbero di un attimo, improvviso di imbarazzo fra gli esponenti comunali che, addirittura, parrebbe esser stato “sdrammatizzato” con un ironico (?) commento sulla valenza “qualitativa” del nome Albino. In-somma, confusione sul nome, confusione sugli inviti: un piccolo, grande disastro. In aggiunta a ciò, la ciliegina sulla torta: alla celebrazione, infatti, non hanno partecipato  Maria Rita Pierro, figlia del poeta Albino Pierro  e Francesco Ottomano, presidente del Centro Studi di Tursi “Albino Pierro”. Una mancanza che, come hanno loro specificato, sarebbe stata da loro volentieri evitata «se fossimo stati invitati o anche soltanto informati in precedenza». È infatti giunto ieri un educato “appunto” alla grave mancanza di tatto istituzionale, frutto probabilmente di una “svista” istituzionale (ma che, comunque, non tampona minimamente, agli occhi della correttezza istituzionale, la “brutta figura”) di Maria Rita Pierro, figlia del poeta Albino Pierro  e di Francesco Ottomano, presidente del Centro Studi di Tursi.  «Abbiamo appreso – hanno dichiarato  dalla stampa regionale di una grande piazza della città di Potenza intitolata al poeta Albino Pierro, in data 16 luglio. La gioiosa circostanza ci inorgoglisce, mentre ascriviamo il merito dell’iniziativa agli amministratori locali del capoluogo di Regione, i quali hanno inteso ricordare e tuttora riconoscere la grandezza del poeta tursitano, tra i massimi del secondo Novecento letterario italiano. Avremmo partecipato volentieri entrambi alla inaugurazione, anche per testimoniare la nostra sincera gratitudine, sia come figlia del Poeta che nelle vesti di presidente del Centro Studi Albino Pierro di Tursi, se fossimo stati invitati o anche soltanto informati in precedenza. Non si intende sollevare alcuna dietrologia, ma motivare e giustificare la nostra assenza dalla manifestazione, a taluni apparsa come uno sgarbo istituzionale. Cosa che non è proprio per le ragioni appena chiarite» hanno concluso.

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