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MOVIDA “SELVAGGIA” A POTENZA, «IL COMUNE HA LE IDEE CONFUSE»

Incontro “ristretto” sulle nuove ordinanze ad hoc del Comune, Glinni: «Urge sensibilizzazione, divieti insufficienti e a danno anche degli esercenti corretti»

Centro storico, gioie e dolori per Potenza: che il “cuore” di Potenza sia terra di nessuno, Cronache Lucane lo segnala da tempo. Tra alcolici a fiumi, cartacce e immondizia d’ogni tipo (tra cui persino resti “organici” umani), vivere nel cuore mnemonico di Potenza è cosa assai difficile. Nel mese di giugno, solo ultimo caso, il degrado “multi cromatico” delle Scale Rossano, tra feci, bottiglie rotte e cartacce. E, proprio nei giorni scorsi, Carlo Glinni, noto legale di Potenza, aveva “abbandonato” ai social una missiva dai toni duri direzionata al primo cittadino Guarente in cui lo stesso Glinni aveva sottolineato la necessità di un «immediato intervento diretto a trovare una soluzione per il centro storico di Potenza» perché «il mancato controllo da parte delle forze dell’ ordine consente agli stessi di diventare i padroni assoluti dei vicoli e delle piazze del centro. Tutto è consentito: lanciare bottiglie, urinarie liberamente, imbrattare i muri ecc… Le urla e la musica dei locali che proseguono fino alle prime luci dell alba non consento più ai residenti di vivere una vita normale. Lo spaccio ed il consumo di droga e ‘ consentito liberamente. Le risse di moltiplicano». Una lettera social durissima poiché, lo stesso legale, aveva poi “vestito” la sua missiva come «diffida», non escludendo persino il ricorso ad un «esposto querela». Ebbene, a pochi giorni dalla dura presa di posizione di Glinni,  un incontro sulla movida selvaggia in centro si è tenuto ieri in Comune. Un meeting “ristretto” a pochissime persone, tra istituzioni (era presente anche il difensore civico regionale Fiordelisi), professionisti e semplici cittadini del centro storico, in cui il sindaco Guarente ha illustrato le azioni che la sua giunta intraprenderà proprio per “calmierare” una situazione che, dal racconto di tanti, sembra ormai fuori controllo. Un incontro in cui, lo stesso Glinni, come ci ha raccontato, ha partecipato «in veste di semplice cittadino» e che lo stesso legale ha «abbandonato» prima della sua naturale conclusione, in aperto disaccordo con quanto ivi previsto, appunto, come contrasto alla movida selvaggia.

L’INCONTRO

Durante l’incontro, tenutosi verso mezzogiorno di ieri nella Sala dell’Arco, così come ci ha raccontato Glinni, sono stati anticipati i contenuti delle ordinanze, di cui si era già discusso durante la recente riunione in Prefettura, che, già da questo fine settimana, prenderanno corpo per contrastare la devastazione del weekend. Le misure che il Comune intraprenderà, saranno il divieto della vendita degli alcolici oltre che di trasmissione della musica dopo un certo orario all’esterno la quale, come ci ha confermato Glinni, verrà estesa a tutti gli esercenti anche al di fuori del centro storico: una misura giudicata condivisibile entro certi limiti ma «insufficiente e drastica» dallo stesso legale che ha sottolineato l’urgenza e la necessità di «una campagna di sensibilizzazione diretta ai giovani e ai giovanissimi, i quali spesso arrivano in centro storico con bottiglie e addirittura damigiane, sull’uso e abuso dell’alcool. Ovviamente, cercando di coinvolgere e sensibilizzare anche quegli esercenti che, spesso attraverso distributori automatici, lasciano in libe-ra vendita gli alcolici». Una ordinanza giudicata da Glinni “pesante” «soprattutto perché va a punire anche chi, effettivamente, non ha colpe e in modo particolare quegli esercenti che seguono le regole. Potrebbe essere  ha specificato Glinni  un colpo durissimo da metabolizzare per diverse attività già messe a dura prova dalla pandemia».  In aggiunta a ciò, Glinni ha altresì sottolineato la necessità di «aumentare la vigilanza» ma, dopo l’incontro, lo stesso ha specificato come, nonostante il sindaco abbia parlato di una «intensificazione dei controlli», sia emersa «l’impossibilità per il Comune di Potenza di effettuare vigilanza regolare attraverso la Polizia Municipale, perché non può esser posto in essere il terzo turno in pianta stabile. E controlli “extra”, come nel caso degli Europei, possono essere sollecitati solo in situazioni “straordinarie”».

«MANCA ANCHE SOLO L’IDEA DI COME RISOLVERE LA QUESTIONE»

Glinni ci ha poi raccontato di aver sottolineato, durante il meeting, «che non bisognava arrivare sino a questo punto ora, sostanzialmente in netto ritardo e quindi con l’unica possibilità fattiva di applicare misure “radicali”. Come ormai è consuetudine ci ha raccontato il legale  i “problemi” per il centro storico iniziano dopo le feste patronali, così come è stato evidenziato durante l’incontro, che spesso non forniscono esattamente un ottimo esempio di comportamento ma, anzi, spesso sembrano esaltare l’uso di alcool a fiumi. Era necessario sanzionare sin da subito, in modo da dare un segno tangibile di presenza e sorveglianza contro degrado, uso di alcolici, schiamazzi ecc. che solitamente si verifica nel fine settimana». Glinni, tirando le somme, ci ha anche raccontato d’aver abbandonato l’incontro prima della sua conclusione: «L’impressione avuta – ha specificato il legale – è quella di una amministrazione che non ha un’idea anche solo orientativa per risolvere la questione definitivamente. Serve un intervento culturale ed educazionale nei confronti dei giovani: non ci si può limitare semplicemente a dir loro cosa non fare. Bisogna parlare ai ragazzi dei rischi dell’alcool, visto anche che tanti giovani in centro sono finiti in ospedale per gli abusi di sostanze alcoliche». «L’impressione – ha concluso Glinni – è che queste riunioni siano indette non per discutere di problemi e soluzioni con i “protagonisti”, ma solo per comunicare decisioni prese a monte senza coinvolgere chi poi è direttamente interessato».

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