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TECNOPARCO VALBASENTO SPA: L’AVV. FUINA SI FA “PADRONE” E IL CDX NON LO PERDONA

Rinnovo cariche sociali, l’Au dell’Asi di Matera che è socio di maggioranza tratta da solo: l’ira di Lega, Bardi e Cupparo

Tecnoparco Valbasento Spa: lo “spoils  system” del centrodestra lucano passa anche dalla società mista, pubblico-privato, che ha nel Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Matera, il suo socio di maggioranza in virtù del 40% posseduto. Il Consorzio è sottoposto alla vigilanza della Regione Basilicata in considerazione della natura pubblicistica dell’Ente, della specificità dell’attività svolta. Nonché della nomina degli organi di governo da parte dell’Ente Regionale.

Ciò che in pratica sulla carta appare chiaro, la politica in teoria complica. Con equilibri ancora fragili per via degli strascichi sull’elezione dell’Amministratore unico di Acquedotto lucano e maggiormente traballanti per la pratica Apibas, questa invece ancora da scrivere, ecco il nuovo caso nella maggioranza: Valbasento SpA.

L’amministratore unico dell’Asi di Matera, Rocco Salvatore Fuina, ha attirato l’ira del presidente di Regione, Vito Bardi, e i malumori dei partiti della coalizione governativa. Fuina, questa in estrema sintesi la contestazione a lui addebitata, avrebbe condotto in totale autonomia una personale operazione di “blitz” finalizzata a gestire l’incartamento delle cariche sociali, tra rinnovi e new entry, in maniera del tutto indipendente.

Nomine e incarichi in Valbasento SpA, da ricordare che il Consiglio di amministrazione della società, per esempio, può conferire deleghe per singoli atti o categorie di atti a dipendenti della società e a terzi, non sono passati attraverso le trattative dello “spoils system”, a tal punto che persino l’assessore regionale al ramo, Attività produttive e, pertanto, Franco Cupparo sarebbe stato tenuto da Fuina completamente all’oscuro. A far scattare l’allarme, non solo Forza Italia: l’Au dell’Asi di Matera ha ora contro anche il suo partito, la Lega.

L’errore politicamente più grave del primo, l’aver ignorato gli organi di governo regionale, Bardi e Cupparo, è stato quindi quello di andare in “guerra” col vessillo del “Carroccio” ma all’insaputo del “Carroccio” stesso. La strategia ha finito per condurre Fuina in un vicolo cieco: i 2 partiti, Forza Italia e Lega, che ordinariamente in Basilicata hanno problemi di intesa, col “nemico” in comune, l’Au dell’Asi di Matera, possono, al contrario, meglio coalizzarsi fosse anche solo per un singolo e isolato obiettivo che nel caso corrisponde all’esautorazione dell’avvocato Amministratore unico. Di cavilli ce ne sarebbero, ma quello al vaglio che permetterebbe di chiudere la vicenda con stile consiste nel rispolverare un fatto noto, presentandolo, dato l’accaduto, sotto altra veste.

Una persona, Fuina, due cariche tra loro incompatibili: quella, la prima, di segretario provinciale della Lega e l’altra, la seconda, di Amministratore unico dell’Asi di Matera.

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