È trascorso poco più di un anno da quando a maggio del 2020 con il naturalista Carmine Lisandro avevamo documentato i Corvi imperiali che avevano nidificato in agro di Muro Lucano sulla rupe denominata “Pietra di Orlando”, zona che la coppia era tornata a scegliere dopo due anni di assenza per allevare la propria prole in tranquillità.

In seguito a questo evento il Sindaco di Muro Lucano emise un’ordinanza restrittiva con la  quale vietava dal 15 febbraio al 15 luglio di ogni anno, per un raggio di 200 metri dal nido, di svolgere attività di arrampicata sportiva, motocross, esercizio venatorio o sorvolo con droni.

Tre mesi orsono, osservando durante un‘escursione un Corvo imperiale in volo Lisandro si è recato nei pressi della località Pietra di Orlando per verificare se la  coppia di Corvi imperiali avesse rifatto il nido sulla rupe.

Appena giunto su posto il forte gracchiare del maschio su di un ramo che sorvegliava l’area mi ha confermato quanto immaginavo ed infatti la coppia aveva ripristinato lo stesso nido che in quel momento era occupato dalla femmina intenta a covare” spiega il naturalista lucano. Per non disturbare è ritornato dopo qualche settimana e con piacere ha notato la presenza nel nido di ben 4 pulli per cui ha seguito le varie fasi delle cure parentali che la coppia avrebbe dato loro documentando il tutto con video e foto.

“Per oltre due mesi -prosegue Lisandro- ho osservato con assiduità gli atteggiamenti dei genitori nell’allevamento dei piccoli e, da quanto ho potuto constatare è la femmina che, fin dalla schiusa, si dedica in modo quasi esclusivo a nutrire i pulli con cibo trovato da lei o con quello portato dal maschio e, oltre a imbeccare i piccoli la femmina aveva un atteggiamento presumo dettato dall’istinto, di nascondere una parte del cibo dietro ad una roccia o in un cespuglio, per poi ricoprire il tutto con erba o foglie, forse per averlo a disposizione in caso di bisogno man mano che la prole cresce.

Ad appena un mese dalla nascita, nell’osservare la veloce crescita dei piccoli che iniziavano sempre con più naturalezza a battere le ali, muovendosi con impazienza ai bordi di un nido che diventava ogni giorno sempre più stretto, al punto che al termine del secondo mese di vita, dopo tentativi sempre più frequenti i giovani Corvi, uno alla volta si sono allontanati dal nido: chi spiccando il volo di sua iniziativa, chi perdendo l’equilibrio nello sporgersi troppo, chi arrivando in cima al monolite arrampicandosi o saltellando di sporgenza in sporgenza.

Situazioni che non sono sfuggite allo sguardo attento dei genitori che, nei giorni seguenti richiamavano con versi rauchi i giovani Corvi che non restavano insensibili ma anzi accoglievano e si avvicinavano alla madre con le bocche spalancate, muovendo freneticamente le ali nel ricevere  cibo di ogni genere e, addirittura, un uovo intero che uno dei piccoli ha inghiottito con bramosia. Superba la scena, a cui non avevo ancora assistito, in cui il maschio imbeccava i giovani corvi e da buon “papà” provvedeva anche a “sgridarli”.

Sono atteggiamenti che i genitori continueranno ad avere nei confronti dei giovani corvi fino ad autunno inoltrato -prosegue il documentarista lucano-  insegnando nel frattempo con i loro comportamenti quelle nozioni utili a procurarsi il cibo e, continuando comunque a vegliare su di loro proteggendoli anche da eventuali predatori come volpi o rapaci.                                                                                                                                                                                             

Nonostante nel corso degli anni, interagendo con la fauna selvatica, ho avuto tantissime emozioni sono rimasto coinvolto nell’osservare con quanta dedizione questa coppia di magnifici uccelli ha allevato con successo ben quattro giovani Corvi imperiali contribuendo all’incremento di questa specie nel nostro territorio”.

 

 

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