Chi lo dice adesso al leader di Confindustria, Francesco Somma, incoscientemente sperticato solo qualche settimana fa sull’applauso facile alle acrobazie inconcludenti del settantenne governatore che purtroppo avevamo colto nel segno e che con Vito Bardi la Basilicata non fa fortuna anzi indietreggia sempre più a fondo nelle classifiche peggiori d’Italia. Ora ammesso che ce ne fosse bisogno, l’annuncio di Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, di prevedere a Termoli la terza gigafactory europea delle batterie seppellisce definitivamente il cumulo impudico di chiacchiere che s’è pure ipocritamente costruito attorno allo stabilimento di Melfi per farlo diventare simbolo della sostenibilità elettrica e dell’automotive nazionale. Eppure c’è da dire che quella battaglia Vito Bardi, generale in pensione, non l’ha mai combattuta se è vero come è vero che il suo buon amico Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico, che ha più volte scomodato per piegare l’orgoglio leghista di Marzio Liuni e di altri cuori indomiti, ha pubblicamente rivendicato il merito della scelta proprio su Termoli. Ha scritto Ludwig Wittgenstein: “Sono inutili le chiacchiere se tutto è limpido come un ceffone”