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BRIENZA PER LA PACE IN PALESTINA: PASSA L’ODG VOLUTO DALL’ANPI

Il Consiglio comunale si unisce unanime alla richiesta di un’azione diplomatica

Il Consiglio comunale di Brienza ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno, promosso dall’ANPI, con cui si chiede al Parlamento e al Governo di rilanciare un’azione diplomatica per la pace e il rispetto del diritto internazionale nel territorio israelo-palestinese, piagato da violenze indicibili nelle scorse settimane e sempre al centro di soprusi e azioni militari.

L’ordine del giorno, presentato qualche settimana fa, ha incontrato l’appoggio trasversale degli schieramenti politici in città. «Spenti i riflettori sugli scontri, sui missili lanciati» (si legge nel testo della proposta) «fatta la conta dei morti e feriti, torna il silenzio, gli organi di informazione tacciono, la politica ha altro a cui pensare. Tutto torna come prima, in attesa della prossima esplosione». Per denunciare questa situazione di ipocrisia, è stato chiesto alle istituzioni di «prendere posizione per eliminare le cause che provocano la violenza e l’ingiustizia che subisce il popolo palestinese e, di rimando, anche la popolazione israeliana».

Questa delibera sviluppa la lettera-appello che l’ANPI Nazionale ha promosso lo scorso 24 maggio, insieme ad associazioni, sindacati e partiti, alla fine della conferenza stampa intitolata «Riconoscere lo Stato di Palestina: la sua urgenza, le sue ragioni». Alle istituzioni sono richiesti molti impegni (riconoscere la Palestina, lavorare per il cessate il fuoco e per il libero svolgimento delle elezioni nell’ANP, per l’interruzione degli sconfinamenti israeliani). «Ma in definitiva la richiesta più importante» dichiara Biagio Stabile, che da Presidente della Sezione ANPI «Bruna Dradi» di Potenza ha sollecitato l’intervento di Brienza «è quella di lavorare davvero per la pace e contro la violenza armata, di andare oltre le dichiarazioni estemporanee di solidarietà, di impegnarsi sul serio per la convivenza civile nel Medio Oriente». Una richiesta alla quale si unisce il Consiglio comunale.

 

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