Giuseppe Maglione, a Melfi per tutti Peppino, è il candidato sindaco per la coalizione di centro destra. Co[1]lui che per oltre 20 anni è stato il presidente della locale squadra di calcio (unica società in Italia a militare per 15 anni consecutivamente in serie C) proverà dunque a diventare primo cittadino di Melfi al termine delle elezioni amministrative che si potrebbero svolgere l’ultimo fine setti[1]mana del prossimo mese di settembre. Manca solo l’ufficialità della notizia ma ormai la scelta è stata fatta. Giuseppe Maglione, che tuttavia non ha confermato nè smentito la notizia, cercherà di raccogliere i consensi di una grossa area della società civile melfitana, anche quella che non fa totale riferimento ai partiti classici. Proprio qui sta la chiave di questa scelta. Forza Italia, che a Melfi è storicamente guidata dal segretario provinciale Nicola Pagliuca, non ha il nome giusto all’interno del partito e nemmeno pare lo abbia proposto. Ad un certo punto si era fatto il nome del fratello di Nicola Pagliuca, Lorenzo, ma appare evidente che un nome come quello di colui che ha dato senso di appartenenza a tanti cittadini come pochi negli ultimi decenni a Melfi era un nome davvero molto più forte di qualsiasi altro politico di centro destra. Così ha avallato la scelta Ernesto Navazio, Vincenzo Castaldi e, suscitando grosso scalpore, anche il gruppo di Italia Viva. Pare infatti che i vari: Alessandro Panico, Vincenzo Destino, Mauro Basso, Donato Lomio, abbiano potrebbero (ma il tutto è ancora da verificare) schierarsi – in formazione civica – con Maglione e certo questo fatto, se confermato, sposterà decisamente gli equilibri di una competizione elettorale che si preannuncia assai equilibrata. Dall’altra parte Livio Valvano con il suo Psi e Luigi Simonetti, leader indiscusso del Pd, sono ad un passo dal chiudere l’accordo con il Movimento Cinque Stelle che in città ha due anime: quella della consigliera comunale, An[1]gela Bisogno col marito Gino Giorgetti e quella più vicina ai consiglieri regionali, Gianni Leggieri, Carmela Carlucci più vicini invece al senatore Arnaldo Lo- muti. Maglione, Pagliuca, Castaldi, Panico e tutta quella par[1]te di società civile che il presi[1]dente del Melfi calcio intende accorpare in un unico grande pro- getto, farà comunque bene a non sottovalutare la grande capacità sovente dimostrata dal duo Valvano-Simonetti di saper costruire liste di candidati davvero molto forti. Dal canto suo Maglione porterà con sè la dote di un affetto popolare indiscusso ma dovrà saper anche dimostrare che non rap[1]presenterà il grimaldello per amministratori del passato, ormai fuori dall’agone politico locale, che intendono tornare in gioco. In un quadro politico che va sempre più delineandosi, del resto non manca più tanto alle elezioni amministrative, resta da capire che ruolo reciterà la Lega. Con Fratelli d’Italia, che a Melfi praticamente non esiste, sono proprio gli iscritti al partito di Matteo Salvini (domani in Basilicata) coloro che rappresentano lo zoccolo duro del centro destra in[1]teso come partiti tradizionali. Se saranno della coalizione con Maglione anche i vari Francesco e Gioacchino D’Amato, Luigi Branchini e Gerarda Russo, allora per il sindaco uscente Valva[1]no la partita si farà dura. Tuttavia l’adesione della Lega storica di Melfi al progetto Maglione in questo momento manca.