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IL SILENZIO SUGLI SFOLLATI DELLA FRANA DI POMARICO

Lettere lucane

Sono legato affettivamente a Pomarico perché Pomarico, in provincia di Matera, è il paese del poeta e giornalista Nunzio Festa, al quale voglio bene da moltissimi anni. Qualche mese fa Nunzio ha lasciato la Basilicata per emigrare altrove, e devo dire che la notizia mi ha profondamente addolorato, perché Nunzio era uno che ci credeva, uno che aveva fiducia nella sua terra. Ieri mi ha invece chiamato un uomo in rappresentanza degli sfollati della famigerata frana di Pomarico del 29 gennaio del 2019, che proprio Nunzio Festa aveva ampiamente raccontato sui giornali. Quest’uomo, di cui non farò il nome, si è sfogato per i disagi che ben 25 famiglie stanno vivendo – perché tutta la gestione dell’emergenza è passata in mano alla Regione, ma la Regione, a suo dire, latita, non dà risposte, è totalmente assente. Queste famiglie attendono risposte certe sull’erogazione dei sussidi per pagare gli affitti, e sui fondi per la ricostruzione. La persona che mi parla mi ripete più volte che loro sono tutti pacati e rispettosi, ma che stanno perdendo la pazienza, perché si sentono totalmente abbandonati dalle istituzioni. La cosa che però più addolora quest’uomo è il fatto che a due anni e mezzo dalla frana il massimo rappresentante politico della Basilicata, il Presidente Vito Bardi, non abbia mai sentito l’esigenza di andare a Pomarico per stare a fianco a queste famiglie sfollate. Ascolto in silenzio e annoto lo sfogo. E penso che questi cittadini non soltanto dovrebbero avere risposte certe e rapide su come procedere concretamente, ma sentire la vicinanza, il calore, la solidarietà, l’umano interesse di chi rappresenta ai massimi livelli la nostra Regione. Questo interesse sinora non c’è stato, e sarebbe il caso che tra una trasferta e l’altra il Presidente Bardi decidesse di rendersi conto di persona del disagio di questi cittadini di Pomarico.

diconsoli@lecronache.info

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