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UN G20 TRA CURIOSITÀ E PROTESTE IL PUNTO DI VISTA DEI MATERANI

Il Covid ha reso meno pesanti gli “arresti domiciliari” degli abitanti di via Ridola a causa della strettissima sicurezza: le loro parole

MATERA. Le strettissime misure di sicurezza hanno imposto ai cittadini residenti lungo Via Ridola e in tutte le adiacenze a Palazzo Lanfranchi, di rimanere barricati in casa. «Se ci fosse stata fatta anni fa una richiesta del genere l’avremmo presa davvero male ci dice un abitante di Via Ridola – ma dopo il Covid gli “arresti domiciliari causa G20” di ieri e oggi li consideriamo due tempi supplementari di lock-down”». La speranza di tutti è comunque che il Forum mondiale porti a delle concrete decisioni che aiutino i più indigenti e migliorino la qualità della vita dei più disagiati. Tutti prigionieri in casa, dicevamo, tranne una simpatica coppia, che, vinta dalla curiosità, non ha resistito ad affacciarsi al balcone dell’antico palazzo nobiliare situato nel cuore di via Ridola, e visto che i cecchini non li hanno “presi di mira”, i due coniugi hanno colto l’occasione per fare due foto da una postazione di tutto riguardo. Poi la padrona di casa ci ha detto: “Se volete, dopo salite tutti a pranzo”. E’ proprio vero che Matera è la Capitale dell’accoglienza! In Piazza Vittorio Veneto uno sparuto gruppetto dei cittadini, si era fermato al fresco, al riparo della feroce sole materano e così ha assistito alla parata delle auto del grande corteo. Un signore anziano osserva sfilare la moltitudine di potenti, quasi perso nei ricordi; gli chiediamo che ne pensa di questa riunione di ministri e lui ci dice: «Sono nato nella Seconda Guerra mondiale e ora  aggiunge riferendosi al Covid c’è una guerra ancora peggiore e loro lo sanno e devono fare qualcosa per aiutarci».

Grande impegno delle Forze dell’Ordine per il summit: strategia preventiva ed inviolabile

G20, l’impegno dei reparti delle forze dell’ordine è stato straordinario dai giovani marescialli che hanno presidiato tutta la notte i punti nevralgici della città, agli alti ufficiali, della Questura che a Matera a dire il vero sono rappresentate soprattutto da donne, che hanno messo in campo una strategia preventiva e di sicurezza davvero inviolabile. Incuriositi abbiamo scambiato qualche parola con i bodyguard tedeschi, ma data la loro stazza non abbiamo osato contraddirli su nessun tema. Due gemelli che si muovevano addirittura in impressionante sincronia erano i bodyguard turchi. Si notavano benissimo le armi sotto le giacche, e gli sguardi facevano ancora più paura! Ma alla fine facevano solo il loro dovere. Spettacolare è stato l’arrivo della delegazione Usa circa venti ex Marines e CIA minuti di Suv blindati. Sul versante sicurezza medica italiana trionfa la gloriosa tradizione militare e così abbiamo parlato con il Comandante Nocera della Croce Rossa Militare che ha allestito un posto medico avanzato nelle vicinanze di Palazzo Lanfranchi; è un piccolo presidio medico avanzato, dotato di tutti gli strumenti necessari al primo “intervento appiedato” in caso di allarme da codice rosso. Le infermiere CRI di maggior esperienza e in prima linea sono tutte ita-liane, le nipoti delle crocerossine che in guerra salvarono miglia di vite umane.

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