Un campione che ha vinto (e vince ancora!) tutto e tutti, non importa quanto grande sia l’ostacolo: potrebbe essere così descritto, e forse ancora non basterebbe, Donato Telesca. Il campione di pesi è un “prototipo” di lucano doc: tempra dura, forma mentis caparbia e attitudine da “bulldozer” che “spiana” la strada dinanzi a sé, non importa quanto insormontabile sia la “traversia” che ha il coraggio (stolta!) di ostacolare il suo cammino. Un campione nello Sport, un campione nella vita ma anche un studente modello e il protagonista di un libro che vedrà la luce a fine agosto. Donato, dopo aver recentemente frantumato l’ennesimo record, ha concesso un po’ del suo tempo a Cronache Lucane, rispondendo ad alcune nostre semplici (ma difficili!) domande.
Tokyo 2020 è alle porte: dopo aver frantumato un nuovo record europeo, con che stato d’animo si avvicina alla competizione olimpionica? E quali sono le sue aspettative?
«Dopo aver distrutto quest’altro record europeo, l’emozione è comunque alle stelle, sono carichissimo e sono super contento di essere riuscito finalmente a strappare questa qualifica. Non vedo l’ora infatti di arrivare all’olimpiade o meglio … non vedo l’ora in realtà di continuare ad allenarmi. Voglio vivermi tutto al 100% perché poi, alla fine, l’olimpiade è un momento e l’avvicinamento è la fase più importante. Il mio sogno, naturalmente, sarebbe portare a casa una medaglia; ovvio che non è facile, non sono il favorito ma non è neanche così impossibile. Io darò il massimo per portare qui in Italia una medaglia». Uno sguardo al futuro: dopo le olimpiadi, quali sono i suoi obiettivi?
«Dopo le olimpiadi? Il mio obiettivo è ovviamente continuare ad allenarmi, perché il mio percorso non termina qui naturalmente. Punto a scrivere altri tasselli importanti di storia. Voglio anche preparare Parigi 2024 e ovviamente non mi fermerò da un punto di vista professionale: a breve conseguirò la laurea triennale e poi, ovviamente, dovrò prepararmi, contestualmente alle olimpiadi di Parigi, anche per la laurea specialistica». Come si è avvicinato alla pesistica? È l’unico Sport di cui è appassionato oppure segue anche altre discipline con interesse?
«Mi sono avvicinato per gioco ma anche per necessità: ero alla ricerca di un passatempo, i miei amici giocavano tutti a Calcio e io non sapevo cosa fare. Ho iniziato a svagare con quello che avevo a disposizione nel mio paesino: ho iniziato a frequentare la palestra senza sapere, in realtà, d’essere entrato all’interno di uno specifico universo sportivo. Per quanto riguarda gli altri sport, mi avvicinai tempo addietro al Calcio Balilla. Ho nel corso del tempo seguito parzialmente altri sport e in realtà mi sono arrivate anche offerte da altre discipline sportive grazie alla mia struttura fisica ma per ora voglio vincere tutto qui. Credo non sia il momento per guardare altrove. Credo che il successo di un campione non è solo derivazione del suo fisico ma anche della sua forza mentale: ed è questo secondo me il segreto per aver successo in tutti gli ambiti». Secondo lei, perché un giovane dovrebbe avvicinarsi alla pesistica? Secondo lei, la disciplina in modo specifico cosa insegna?
«La Pesistica, in realtà, è uno sport abbastanza “banale”, ma non è affatto semplice. Rispetto a tanti altri sport, ti pone su di un piano in cui i tuoi risultati dipendono unicamente da ciò che tu fai. Nelle altre discipline, magari ci si può concedere anche di non essere particolarmente in forma o concentrati e sebbene ciò, con l’aiuto degli altri, cavarsela lo stesso. Oppure, nelle altre discipline, magari può risultare vincitore anche colui che, in realtà, non è esattamente il più forte. Nella pesistica, invece, o sei forte o non lo sei: non c’è via di mezzo. Certo, potrebbero sbagliare anche gli altri e favorirti, ma è una variabile piccolissima dell’equazione. Nella mia disciplina sportiva, tutti competono al massimo e vince chi è più forte, punto. L’insegnamento che la Pesistica ti dà è anche e soprattutto a livello mentale: devi lavorare per il risultato ogni giorno, ed è questa la lezione. Se non dai il massimo, non hai nulla: ed è un insegnamento valido anche nella vita». Lei è un campione non solo per i risultati raggiunti nella sua disciplina, ma anche per le difficili sfide che ha dovuto suo malgrado superare nella vita. Qual è il suo “segreto” per superare le difficoltà e vincere? «La vera essenza, a mio avviso, della persona di successo, dipende dall’attitudine mentale e dall’approccio mentale. Ed è, secondo me, la chiave importante di ogni “equazione” nella vita di ogni persona. Nel mio caso, credo di avere la giusta attitudine grazie proprio al mio Sport. Il segreto per me è avere una visione ed essere disposto a lavorare e a sacrificarti per questa visione. Quindi, sicuramente, la voglia di raggiungere il risultato a tutti i costi è stata fonda-mentale, nel mio caso. Se hai visione ma non forza di volontà, non vai da nessuna parte. Se hai volontà ma nessuna visione, non vai da nessuna parte. Ecco per-ché è necessario avere entrambe»
Nella sua strabiliante carriera sportiva, qual è stato il m-mento più duro e quale il più bello?
«Il momento più brutto nella mia carriera sportiva è stato quando uscii fuori gara durante il mio primo campionato europeo. A causa di un calo di peso troppo drastico, dopo avevo faticato in modo assurdo per farlo, ero completamente disidratato e in corpo non avevo più nulla, probabilmente. Era in Francia, ed uscii fuori sollevando dei chili che erano per me abbastanza leggeri. Io mi giocavo il titolo probabilmente di vice campione europeo senior e campione europeo junior. Ma purtroppo non ho mai potuto vantare quei titoli: ero distrutto nella testa e nel corpo. Ho visto ridursi tutto il mio mondo in pezzi, in quel momento, anche perché venivo da una scia di successi, tra cui un record mondiale. Tuttavia, individuai subito i miei errori. Il mio momento più bello? Probabilmente, i miei primi campionati del mondo junior, nel 2017, quando esordii in una competizione mondiale. Una fase indimenticabile: riuscii a vincere i mondiali e a stabilire addirittura due record. Ed è stato il momento più importante della mia carriera, perché ho dimostrato a tutti quanti qual era il mio valore con i fatti, portando addirittura l’Italia sul più alto gradino del podio».
C’è un personaggio nello Sport, ma anche in altri “campi”, che ritiene il suo modello? «In realtà, di personaggi importanti nella mia vita ne ho diversi: se dovessi pensare ad uno in particolare, anche nei campi che esulano dal mondo sportivo, non riuscire a dare un nome “assoluto”. Come detto, tendo ad ispirarmi a diverse persone, in diversi ambiti: nell’ultimo periodo, un personaggio a cui mi sono sicuramente ispirato è Elon Musk. Nonostante graviti in un mondo completamente diverso dal mio, lui ha avuto un grande impatto sul mio inconscio per la sua incredibile etica del lavoro. Lui lavora tutto il giorno, tutti i giorni e dà tutto ciò che ha e riesce ad ottenere risultati di altissimo livello, anche grazie alla sua visione, alla sua capacità di vedere qualcosa dove nessuno vede nulla, di vedere un varco dove tutti vedono una porta chiusa. Quindi quella visione fuori dal comune, quell’etica fuori dal comune, al di là della persona e dell’opinione che ognuno può avere di lui, mi hanno ispirato sia nella vita che nel lavoro. Vedere quello che fa e leggere ciò che dice, mi ricorda quanto sia importante lavorare duro per poter poi risplendere anche nell’ombra».
Una domanda “semplice” ma “difficile”: cos’è per lei lo Sport?
«È una bella domanda: lo Sport ti permette di poter isolare ed eliminare tutte le difficoltà che ti circondano, tutte le barriere che ti circondano. E’ l’unico mondo dove, quasi sempre, esiste solo il merito ed è l’unico posto dove, ciò che conta, è la tua forza di volontà e la tua tempra mentale. Perché un risultato è una routine di gesti, di lavoro, fatti tutti i giorni: è l’espressione vera e propria di una persona e di ciò che incarna, la sua anima! Io sto partecipando alla scrittura di un libro, con un mio carissimo amico e scrittore di Pietragalla Donato di Capua, dove viene raccontata la mia storia, le difficoltà che ho dovuto affrontare nella mia vita e come ne sono uscito. Ma parlerò anche, appunto, dell’essenza stessa dello Sport e di quello che ha significato per me e di come mi ha aiutato a crescere: il libro uscirà a breve, a fine agosto!».