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AQL, 1 POLTRONA DI AU PER 2 INGEGNERI: BARDI A LEZIONE DALLA “CORDATA” DI VALVANO

Con adesioni dei “dissidenti” di centrodestra, il fronte “giallo-rosso” se la gioca. Andretta al centro dello scontro tra partiti, potrebbe defilarsi

Come confermato dai fatti, quella dei 4 sindaci pentastellati lucani, di Matera, Pisticci, Venosa e Ripacandida, rispettivamente Domenico Bennardi, Viviana Verri Marianna Iovanni e Giuseppe Sarcuno, era su Acquedotto lucano una smentita di facciata: altro che «nessuna cordata». Il fronte “antagonista”, infatti, la candidatura per l’elezione dell’Amministratore unico di Aql, l’ha depositata: si tratta del Prof Michele Greco, autore di numerose pubblicazioni su atti di convegni nazionali ed internazionali, libri e riviste su temi relativi alla meccanica dei fluidi, all’idraulica, all’idraulica fluviale, all’idrologia, alla pianificazione e gestione ambientale e alla desertificazione alla gestione dei rischi naturali ed antropico. Greco è docente di idraulica e prorettore dell’Università della Basilicata, nonchè anche presidente del comitato scientifico della Fondazione ambiente ricerca Basilicata. Per il vertice di Acquedotto lucano, tra centrodestra e centrosinistra in alleanza con i 5stelle, sarà guerra tra ingegneri.

Il fronte “antagonista” non solo non ha rinunciato, come Bennardi e omologhi volevano far credere, alla battaglia dell’elezione dell’Au, impresa non facile dato il peso azionario della Regione, ma ha anche puntato su un nome di alto profilo settoriale. Tanto che, a bocce ferme e ai punti, benchè il candidato del presidente Bardi, l’ingegnere Alfonso Metello Francesco Andretta sia comunque un esperto in materia ambientale, a vincere, data la carriera professionale specificatamente improntata all’idraulica, parrebbe proprio essere Greco.

Il nominativo di Andretta, come si evince scorrendo il curriculum vitae, sarebbe stato già spendibile, per esempio, per l’Ente di governo per i rifiuti e le risorse idriche di Basilicata (Egrib).

Ad ogni modo, Bardi se n’è ricordato ora del lucano emigrato a Bologna nell’‘80 e adesso, e non prima, ha deciso, creando non pochi problemi alla coalizione di centrodestra, di buttarlo nella mischia. Tempi e modalità, tuttavia, all’indomani del deposito della candidatura, l’ultimatum scadeva 2 giorni fa, la bilancia benefici-svantaggi non pende, per Bardi, così nettamente dal lato del piatto dei primi citati. L’elezione dell’Au da parte dell’Assemblea dei soci di Aql, composta dalla Regione e 119 Comuni, dal rappresentare una formalità per il centrodestra, si è trasformata in partita insidiosa e non così scontata come lo era fino a quando alle 18 di 48 ore fa, Busciolano su delega di Bardi ha consegnato in Acquedotto il plico Andretta. Il Prof Greco parte dall’appoggio certo di Comuni con importante peso societario quali Matera, che da sola col suo 5,33% di quota societaria quasi azzera il voto di Potenza (6,47%),  Melfi, Pisticci e Lauria.

Al socialista Valvano, il merito di aver costituito un fronte delle larghe intese e tra gli altri della “cordata” per il Prof Greco, anche, per esempio, Tursi, Picerno, Pomarico, Ferrandina e Miglionico.

Il bivio dirimente che deciderà le sorti dell’elezione, sarà quello che vedrà confluire nella “cordata” antagonista dei noti, tra cui anche Venosa che da sola “pesa” l’1,14%, pure, anche se in parte, i Comuni di centrodestra. Tra i più scontenti, da registrare, per esempio, Avigliano e Lagonegro. Dall’estensione di questo in parte, dipende l’esito: Au l’ingegnere Andretta o Au l’ingegnere Greco. Importante, da ricordare, che il voto della Regione, che ha il 49% delle quote azionarie, in sede elettiva viene sterilizzato fino a pesare molto di meno.

In più se nell’Assemblea di prima convocazione occorre la maggioranza assoluta dei voti esprimibili per essere eletti, nella seconda, già convocata il 7 luglio, quella elettiva, è sufficiente la maggioranza di quelli espressi se, però, superano il 32% del totale. Ciò che il centrosinistra riuscì a garantire nel 2018 all’attuale Au di Aql, Giandomenico Marchese, fu l’unico candidato, il centrodestra non è riuscito a garantire ad Andretta. Girano già voci che lo stesso Andretta potrebbe fare un passo indietro. Aveva accettato la candidatura anche poichè pensava, così gli avevano fatto credere, di essere l’unico candidato. Adesso che è certo che così non è, Andretta ha compreso di trovarsi in una giungla politica, finendo sotto i riflettori dello scontro tra i partiti. Questo ruolo, non gli è molto gradito.

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