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IL CASO DEL CONSORZIO INDUSTRIALE ASI DI MATERA, REGOLE STRAVOLTE: IL “SACRAMENTO DIRIGENZIALE”

Il presidente della Regione Bardi e l’assessore Cupparo restano a guardare: Fuina ne approfitta

MATERA. Una volta, l’obiettivo era il sancta sanctorum della legalità. Procedure trasparenti, provvedimenti in autotutela su abusi nella ricostruzione dei fondi contrattuali, riduzioni del valore dei buoni pasti pari al costo di un pranzo nei migliori ristoranti italiani, revoche di proroghe di contratti sine die, e tutto di più per ripristinare la legittimità degli atti. Adesso invece, il «cambiamento» consiste in un indietro tutta. Ultima clamorosa manipolazione del diritto, vagliando e analizzando tutti gli elementi è difficile, se non impossibile pervenire ad altra conclusione, da parte di chi per mestiere si definisce operatore del diritto e cioè l‘amministratore unico del Consorzio industriale di Matera, l’avvocato Rocco Fuina, è l’attribuzione ad un dipendente dell’Ente della qualifica di dirigente senza alcun rispetto di una ben minima procedura trasparente ed in linea con le norme in materia. Si tratta dell’ultimo best seller dell’avvocato leghista di Pisticci che con delibera numero 46 del 17 giugno, corrente mese, impartisce con il crisma dell’arbitrio al dipendente Antonio Emidio Castelluccio, il sacramento dirigenziale. Necessaria, a questo punto, un po’, ma essenziale, di cronistoria normativa. La legge regionale 18 del 2010 di riforma dei Consorzi industriali, all’articolo 22 recita che il reclutamento del personale si fa adeguando gli ordinamenti interni ai principi dell’art-colo 35, comma 3 del decreto legislativo 165 sul pubblico impiego. L’articolo 35 comma 3 recita che le procedure di reclutamento nelle pubbliche amministrazioni si conformano ai seguenti principi: adeguata pubblicità della selezione; adozione di meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisiti e composizione delle commissioni con esperti di comprovata esperienza e competenza delle materie di concorso. Con la delibera citata dell’Asi di Matera, al contrario un quadro viene automaticamente promosso a dirigente senza una selezione. Nella delibera si sostiene anche che la promozione a dirigente non comporta nuova assunzione. E invece è vero il contrario perché è una figura diversa a cui si applica un contratto collettivo diverso rispetto da quanto era quadro. Nemmeno risulta essere stata richiesta autorizzazione all’assunzione alla Regione. Questo è il cambiamento in Basilicata. Ed intanto il presidente Bardi e l’assessore regionale Cupparo guardano le stelle… Si spera, allora, che invece altrove guardino gli atti ed intervengano.

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