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AQL, FUGA IN AVANTI DI FORZA ITALIA CHE PROVA A CHIUDERE SU PAGLIUCA

Domani scade l’ultimatum delle candidature per l’Au, Moles s’interfaccia con Bardi ma non basta: esito ancora incerto

Acquedotto lucano  e nomina dell’Amministratore unico: in queste ore decisive, nel centrodestra regionale è ancora Forza Italia a fare l’andatura.

L’esito è tuttora traballante, restano in piedi varie ipotesi dai diversi scenari, ma un dato è certo: il 24 giugno, cioè domani, è l’ultimo giorno per la presentazione delle candidature. I partiti della coalizione, allora, hanno provato ieri e continueranno oggi, a fare sintesi.

I forzisti persistono nel rivendicare l’accordo che prevedrebbe come l’Au di Acquedotto lucano, postazione più che ambita per il potere che ne deriva già in tempi ante Recovery Fund, spetti a loro: è Forza Italia, che deve indicare il candidato sul quale, poi, l’Assemblea dei soci, composta dalla Regione con 119 Comuni, è chiamata ad esprimere un voto. Forza Italia, ha rotto gli indugi: il nome, “uno di famiglia”, ce l’ha.

Si tratta di Lorenzo Pagliuca, fratello del coordinatore provinciale Nicola da tempo attento a mantenere posizioni gerarchiche all’interno del partito, ma a non esporsi con incarichi pubblici anche se in Regione a governare, ormai dal 2019, c’è proprio il centrodestra.

Non è detto, tuttavia, che fino a domani, giorno dell’ultimatum, il nome del candidato Amministratore unico, poltrona da 128mila e 978 euro annui più bonus del 20% per obiettivi raggiunti, resti quello di Lorenzo Pagliuca, anzi.

Al tavolo delle trattative, è stata, quella di ieri, una giornata convulsa poichè sul nominativo da candidare non c’è stata una totale comunione di intenti. Da ricordare, a proposito, che come da regole, oltre alla candidatura, c’è da depositare anche la dichiarazione con cui il candidato accetta la candidatura stessa, attestando l’inesistenza di cause di ineleggibilità e la sussistenza dei requisiti normativamente previsti per la carica di Amministratore unico di Acquedotto lucano. Qualora la quadra su nome di Forza Italia e candidatura della Regione, comunque da gestire la partita sul Direttore generale.

Che sia un Direttore generale, o, in alternativa 2 direttori, uno tecnico, l’altro amministrativo, Acquedotto lucano non sarà monopartitico. L’ideale, dal punto di vista politico, sarebbe la suddivisione delle 3 cariche disponibili, l’Au e i 2 direttori che spetta all’Au nominare, tra i 3 partiti della maggioranza: Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia.

Ma c’è un però, anche questo ancora da risolvere, portatore di ulteriori malumori: il direttore amministrativo andrebbe a Fratelli d’Italia che sarebbe accontentata, ma non contenta poichè la politica valuta la postazione apicale amministrativa come la meno importante delle 3 in gioco. Considerando anche le ipotesi proroga dell’attule Au Marchese, così come suggerito a Bardi da un esponente di alto rango del centrosinistra, sulla carta Marchese è finanche rieleggibile, e “Papa” esterno calato dall’alto, ultimatum sempre più imminente, ma per il centrodestra più di una nube ancora da scacciare.

Il Sottosegretario Moles, coordinatore regionale di Forza Italia, proprio ieri ha avuto uno scambio di battute con Bardi: se non si trova la quadra su Pagliuca anche con gli altri partiti finisce che alla fine sarà proroga per Marchese.

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