SERGIO MATTARELLA in Milano

Inaugurazione del Campus di Architettura del Politecnico di Milano e visita alla Fondazione Exodus

Mattarella a Milano inaugura il nuovo Campus di Architettura del Politencino e visita la Fondazione Exodus

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto alla cerimonia di inaugurazione del nuovo Campus di Architettura del Politecnico di Milano, che si è svolta nell’Aula magna “Giampiero Pesenti”, e ha visitato la Fondazione Exodus.

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell’inaugurazione del nuovo Campus di Architettura del Politecnico di Milano
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del suo intervento all’inaugurazione del nuovo Campus di Architettura del Politecnico di Milano

Milano, 22/06/2021

Rivolgo un saluto molto cordiale alla Ministra che ringrazio molto per le sue considerazioni e per l’impegno per i nostri Atenei.

Un saluto al Presidente della Regione, al Sindaco, al Senatore a vita e Maestro Renzo Piano, a tutti i presenti, al Corpo accademico, al personale amministrativo e tecnico dell’Università, e agli studenti.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del suo intervento all’inaugurazione del nuovo Campus di Architettura del Politecnico di Milano

Ringrazio il Magnifico Rettore per l’invito per questa importante giornata di inaugurazione di questo splendido Campus, straordinariamente bello e pieno di luce, di spazi che integra i macchinari all’interno con lo spazio esterno in maniera affascinante.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del suo intervento all’inaugurazione del nuovo Campus di Architettura del Politecnico di Milano

Sono lieto di essere in quest’Aula intitolata a una figura importante di alunno, Giampiero Pesenti.
Ed essere presente in un’Aula sottolinea quanto il Rettore ha fatto presente: l’importanza di valorizzare insieme l’indispensabile presenza, la relazione di comunità che un Ateneo esprime e realizza, con l’esperienza maturata durante il drammatico periodo della pandemia sull’aumento dell’uso del digitale e degli strumenti di collegamento a distanza che non possono mai sostituire la presenza della comunità studentesca e docente ma che integrano, in modo straordinariamente positivo e importante, l’attività di un Ateneo.

Vorrei anche rivolgere al Magnifico Rettore, al Corpo docente e agli studenti le congratulazioni per i riconoscimenti e il grande prestigio che l’Ateneo continua a riscuotere, e i complimenti per le iniziative che sono state illustrate dal Rettore: la riqualificazione della Bovida, il Centro per la transizione energetica, il Centro per le nanotecnologie, lo spazio per le Startup. Sono tutte indicazioni che presentano l’immagine di un Ateneo proiettato verso il futuro.

E d’altronde questa mattinata, questa occasione, di nuovo inizio della facoltà di architettura, con questo Campus, sottolinea questa proiezione verso il futuro, in sintonia con il momento che il nostro Paese attraversa: un momento di nuovo inizio, non di ritorno alle condizioni precedenti alla pandemia, ma di un inizio su condizioni diverse, nuove, più adeguate alla realtà che ci si presenta e ci si presenterà in futuro.

Vorrei anche per questo riprendere quanto ha detto il Presidente del Consiglio degli studenti, Alessio Rocca, sottolineando che l’Università, l’istruzione e la cultura sono lo strumento, la strada per il percorso di benessere del mondo, di fronte alle sfide da affrontare a livello globale sempre più comuni nella stessa misura a tutti i Paesi del mondo, qualunque sia la loro collocazione geografica, la loro condizione socio-economica.
Rocca ne ha indicati alcuni, ha fatto riferimento alle tante sfide che vi sono: al  fenomeno migratorio, fenomeno mondiale e imponente; alla salute del mondo, che la pandemia ha posto in evidenza che non è espresso contenuto dei confini statuali e che va affrontato in maniera globale, necessariamente integrata; alla lotta alla povertà, non soltanto nel cortile di casa propria, ma nella dimensione globale sempre più interconnessa tra i Paesi del mondo e dei vari continenti; allo sviluppo e alla protezione della sicurezza del digitale.
Sono tutte sfide imponenti, che vanno affrontate in maniera collaborativa nella comunità internazionale, per quanto ci riguarda anzitutto in quell’oasi di pace, democrazia e diritti che è l’Unione europea.

A questo compito sarà sempre più sollecitamente chiamata la nuova generazione, quella che Rocca ha disegnato come la più interconnessa, la più istruita, la più attrezzata, la più preparata per affrontare le realtà del mondo, realizzando quella traditio, quella trasmissione che avviene costantemente da una generazione all’altra.

Una trasmissione che è sempre accompagnata da un certo senso d’incompiutezza ma anche della consapevolezza dei risultati conseguiti e dalla fiducia per quello che farà di più la successiva generazione.

Anche per questo è da raccogliere l’esortazione fondamentale che il Senatore Pianol’amico Renzo Piano – ci ha rivolto: l’importanza delle idee. Perché questa proiezione, questa capacità di affrontare il futuro e le sue sfide in questo passaggio di generazione in generazione evoca quello che lui, con una espressione di estrema efficacia, ha ricordato:

Se l’arte è una rapina, la conoscenza è un furto costante, un furto continuo, nel corso del tempo

È un’espressione particolarmente efficace per ricordare quella che è, in realtà, l’opera inevitabile e costante di attingere al patrimonio trasmesso dalle precedenti generazioni, aggiungendovi, inserendovi, integrandola con altre conoscenze, con nuovi risultati.
E trasmettendola alle successive generazioni.

È questo che con grande efficacia ha indicato Renzo Piano dicendo: “L’importante è restituire qualcosa con le idee”

Questo è il compito delle Università, del mondo della cultura, del mondo dell’istruzione: quello di suscitare la capacità di conferire, di suscitare idee; quella di attrezzare i giovani nella capacità di elaborare, di proporre, di affrontare così le sfide future.

Un Campus – diceva Renzo Piano – è un luogo pieno di luce, aperto. La luce delle scintille che sono le idee, appunto.

Questo è il compito dell’Ateneo, questo è il compito di questo come degli altri Atenei del nostro Paese: suscitare la capacità di elaborare, di affrontare il futuro.

E in ciò, questo Ateneo si manifesta attrezzato.

Complimenti e auguri.

VIDEO 

https://youtu.be/h8BSUDZmXAc

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Fondazione Exodus Onlus
Milano 22/06/2021
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della visita alla Fondazione Exodus Onlus

Milano, 22/06/2021

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della visita alla Fondazione Exodus Onlus

Sono davvero molto contento di essere qui, accanto a questa splendida foto per i novant’anni di Sant’Ambrogio.

Sono qui per esprimere riconoscenza a Exodus e a Don Antonio Mazzi.

Le storie che Yuri e Mohamed poc’anzi ci hanno presentato sono commoventi e belle, e hanno manifestato quel desiderio di serenità e questa tremenda voglia di vivere.

Sapete ragazzi, ciascuno di noi nella vita ha un percorso che incontra sempre momenti di speranze, di delusioni, di successi.

Quello che però va detto, per ciascuno di noi, è che non c’è nulla di più bello di un nuovo inizio, che rimette in pista, che rimette in positivo, che rimette in corsa.

E, quindi, auguri ragazzi!

Ha detto bene Francesca, poc’anzi, che ciascun ragazzo è unico.
Ogni persona è irripetibile, ciascuno ha un valore incommensurabile, non ripetibile da nessun altro.

Questo è quello che abbiamo tutti in comune: questa unicità di ciascuno di noi, piena di valore.
E questo è ciò che qui, in questa che è una delle decine di case di Exodus, viene messo in evidenza, realizzato, interpretato e concretamente attuato.

Ed è una straordinaria e preziosa compartecipazione alla vita del nostro Paese.

Don Antonio Mazzi poc’anzi ha presentato alcuni suggerimenti per le Istituzioni.
Se non ho contato male sono sei.
Me ne farò tramite nei confronti del Governo.

Qui mi limito a raccogliere quello che riguarda il Terzo settore, verso il quale occorre esprimere riconoscenza e impegno alla valorizzazione protagonista, perché nella nostra società, nel nostro Paese, il Terzo settore è una struttura portante, non di supplenza, ma di autonoma, specifica responsabilità.

Vi sono tante straordinarie evidenze di questo apporto, e io non mi stanco di ringraziare il Terzo settore per il contributo che reca al carattere positivo della vita del nostro Paese.

Mi fermo qui.

Ringrazio molto Don Antonio.
Può permettersi qualunque cosa perché ha una licenza particolare, ed è una licenza che nasce dalla riconoscenza per quello che ha fatto e che continua a fare, e che in tanti intorno a lui irrobustiscono e sviluppano.

Grazie per quello che fa Exodus.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della visita alla Fondazione Exodus Onlus
Sono davvero contento di essere qui. Auguri.
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