Proseguono a ritmo serrato i lavori di riqualificazione, rifinitura e ritocco d’opera di tutte le infrastrutture viarie, le pertinenze urbane e gli ambiti architettonici del centro storico di Matera, con particolare riguardo per Palazzo Lanfranchi, Via Ridola e il Museo Nazionale Ridola, il triangolo settecentesco che unito al belvedere sui Sassi sarà, come dicono gli agenti dei servizi segreti, il primo “touchdown” che impressionerà il “Gruppo dei 20” al loro arrivo a Matera. Anche il Museo Ridola a conferma dell’anteprima di Cronache Lucane che lo aveva indicato come seconda sede ospitante una sessione del summit, domani chiude al pubblico appunto per consentire attività interne di sistemazione e di allestimento per ospitare tra selci preistoriche e ceramiche greco classiche, le grandi autorità ministeriali. Se dunque la macchina organizzativa pro-G20 avanza a buon ritmo, su un altro “fronte”, di pari passo, si stanno concretizzando movimenti e comitati “No-G20”. Uno di questi, detto “Basilicata no profit on People and Planet”, ha nel “Collettivo Donne Matera” le esponenti di maggiore supporto e sostegno. Finalità primaria del “Collettivo”, che tra l’altro ha indetto nella città dei Sassi per il 26 giugno un’assemblea pubblica per manifestare l’opposizione al G-20, è, recita il loro manifesto: “Far sentire la voce delle persone e delle organizzazioni sociali che sul territorio subiscono gli effetti negativi delle politiche dei potenti della terra e lottano per costruire un mondo non dominato dalla logica del profitto e che promuova l’ambiente, il lavoro, i diritti civili e sociali e la democrazia”. I gruppi “No-G20” materani, fanno sapere che promuoveranno tutta una serie di iniziative, dibattiti e pacifiche rimostranze parallele e opposte a quelle del G20, finalizzate a riportate l’attenzione delle politiche locali e internazionali su un concreto sostegno delle fasce più deboli che sono state le prime vittime della crisi pandemia. Raccogliendo poi tra pro e contro le opinioni di cittadini materani “non schierati”, a parte il normale disappunto per i disagi in termini di divieti e restrizioni, le sensazioni e i commenti prevalenti sul summit sono di grande orgoglio e fierezza per il ritorno alla visibilità della città di Matera, ma sopratutto tutti auspicano che l’evento inneschi la vera ripresa economica delle nostre attività produttive e turistiche da troppo tempo ferme.

«Matera ci dice un abitante dei Sassi  è proprio l’esempio di come le giuste politiche economiche e sociali, abbiano fatto rinascere un’intera società caduta in miseria ripristinando dignità e prosperità». Intanto, pur convinti che gli “oppositori” materani al G20 manifesteranno nel totale rispetto della legge, i vertici delle forze dell’ordine stanno mobilitando un imponente raggruppamento di agenti provenienti anche da altre stazioni:  «Ci stiamo impegnando al massimo ci dice un agente non per fare i cattivi della situazione, ma solo per vigilare, proteggere e garantire la sicurezza di tutti».

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