LA KENOSIS ISTITUZIONALE DEL PRESIDENTE CICALA
Tacco&Spillo
Non dovrebbero nemmeno essere commentate le parole del presidente del Consiglio regionale Carmine Cicala, talmente lunari da non valere nulla sul terreno della politica, ma il suo rimbrotto infelice e vittimistico per legnare l’indignazione da Aventino che M5s, Iv e Pd hanno giustamente manifestato contro il digital divide del centrodestra, contiene materiale da satira promettente. Ora lasciamo stare le acrobazie d’ufficio del leghista Aliandro, calligrafo da Paterno ed in terza persona ed il salto d’iperbole sulla “massima solidarietà” espressa dal forzista Bellettieri, come se ne esistesse finanche una minima, ma l’accusa mossa da Cicala all’opposizione “di indebolire l’autorevolezza delle Istituzioni” va considerata almeno quanto la sua opera di kenosis istituzionale, di svuotamento di credibilità del Consiglio regionale, a partire dal suo corto ed enfatizzato curriculum e dalla sua parola d’onore sui famigerati bonus. Eppure Aliandro e Bellettieri, in modalità scaldapoltrona per effetto di una legge scellerata, avrebbero dovuto chiederne conto anziché girarsi dall’altro lato. Ha scritto Liomax D’Arrigo:“La credibilità deve essere non solo conquistata, ma anche mantenuta”.