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POSTIGLIONE, IL PIRATA DELLE RADIO LIBERE CHE I POTENTINI VOGLIONO OMAGGIARE

Dopo la notizia dell’intitolazione di un largo nel Varesotto anche dalla sua città natale, e non solo, in molti chiedono lo stesso

POTENZA. Diretto, irruento, poco attento al fair play. Si definiva «uno senza peli sulla lingua». Neanche davanti a una telecamere e con un microfono in mano sapeva usare filtri, l’“Istrione” lucano è stato certamente uno dei pochi comunicatori a saper reggere e condurre il più classico dei “one man show”: contro tutto e contro tutti. Ma forse proprio per questo suo modo di essere Bonaventura Postiglione è stato uno dei pochi lucani che ancora oggi è conosciuto in tutta la regione, e non solo, da diverse generazioni.

Un potentino verace, cresciuto tra i vicoli del centro storico, amante della sua regione che lo aveva spinto, oltre 40 anni fa, a inventarsi la radio libera e a essere un precursore del suo genere tanto da essere identificato oggi come il primo pioniere d’Italia dell’etere.

Una notizia inserita anche nei libri di storia, che rende i lucani orgogliosi di un riconoscimento a uno dei figli più illustri di questa terra. Uno dei pochi uomini che, nonostante la sua prematura scomparsa otto anni fa, oggi è capace ancora a far parlare di sè. Dopo la notizia dell’impegno del Comune di Cittiglio, nel Varesotto, di intitolargli un largo come il primo pioniere d’Italia dalla città di Potenza in molti hanno espresso il desiderio che anche nella sua città natale ci sia qualcosa che ricordi l’impegno di Nino nell’aver dato voce alla libertà di pensiero e anche alle lotte studentesche di quegli anni. Oltre a numerosi esponenti della politica anche dai semplici cittadini si è alzato un coro di ammirazione per un figlio illustre della Basilicata.

Basta aprire per qualche istante le pagine social per rendersi conto di quanto “Nino l’istrione” era popolare e amato.

«Mi ricordo quando trasmetteva da via Messina e andavamo a vedere come si faceva la radio» scrive Angelo. «Un supero Uomo aggiunge Adriano. E poi. «Abbiamo numerosi esempi illustri, caduti nel dimenticatoio. Si dia merito a Postiglione» scrive Dino. «Bravissimo Nino Istrione…ricordo benissimo quando con il suo microfono girava ogni angolo di Potenza per denunciare le cose che non andavano» aggiunge Antonietta. Appunto, istrione, il soprannome con il quale era conosciuto nell’ambiente proprio per la platealità dei suoi interventi e per la sua capacità di dare voce a tutti con una comunicazione di prossimità. Una comunicazione che lo ha reso famoso tanto da indurre i potentini e non solo a dedicargli un angolo della città che porti il suo nome. Il consigliere comunale di opposizione Vincenzo Telesca (come riportiamo nella pagina seguente) ha già depositato una mozione per chiudere alla Giunta Guarente di intitolare la rotonda avanti il Bar Tazza D’Oro a Postiglione. Un “progetto” che gli assessori comunali Pernice e D’Ottavio avevano già promosso da tempo e che si stavano adoperando a portare avanti. Un modo per lasciare un messaggio storico sulla lotta alla libertà di pensiero che nel nome di Nino Postiglione le generazioni future di potentini potrebbero sempre ricordare.

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